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Cittadinanza Attiva. Ulteriore richiesta risoluzione al sovraffollamento del p.s. Moscati di Avellino

Pregiatissimi, secondo le testuali linee di indirizzo nazionale per lo sviluppo del piano di gestione del sovraffollamento in pronto soccorso del Ministero della Salute Direzione Generale della programmazione sanitaria, il Pronto Soccorso è un servizio dedicato a fornire risposte immediate alle richieste di assistenza ritenute urgenti dalla popolazione. In riferimento a tale definizione, la missione del Pronto Soccorso appare complessa: “garantire risposte e interventi tempestivi, adeguati e ottimali, ai pazienti giunti in ospedale in modo non programmato, affrontando le situazioni di emergenza e urgenza clinica e assistenziali attuando tutti i provvedimenti immediati salva vita”. In una situazione in cui il normale funzionamento del Pronto Soccorso viene impedito dalla sproporzione tra la domanda sanitaria, costituita dal numero di pazienti in attesa e in carico, e le risorse disponibili, fisiche e/o umane e/o strutturali necessarie a soddisfarla, si parla di sovraffollamento (overcrowding).

 Il sovraffollamento è la situazione in cui il normale funzionamento dei Pronto Soccorso è limitato dalla sproporzione tra la domanda sanitaria (numero di pazienti in attesa e in carico) e le risorse disponibili logistiche, strumentali e professionali.

Quando il sovraffollamento è costante, generalmente è dovuto al sottodimensionamento del Pronto Soccorso rispetto agli accessi per una reale mancanza di risorse strutturali, tecnologiche, umane e/o di organizzazione. Il sovraffollamento ha gravi conseguenze:

· sui pazienti: peggioramento degli outcome: aumento della mortalità, ritardi di valutazione e trattamento, aumento dei tempi di degenza, rischio di nuovo ricovero a breve termine, ridotta soddisfazione del paziente, esposizione agli errori;

 · sugli operatori: mancata aderenza alle linee guida di buona pratica clinica, aumento dello stress e del burn out, aumento degli episodi di violenza verso gli operatori stessi;

· sul sistema: aumento della lunghezza di permanenza in Pronto Soccorso e della degenza in ospedale.

Queste due semplice testuali premesse corrispondono di fatto, senza possibilità di smentita, allo stato attuale e costante di sovraffollamento e a tutte le gravi conseguenti criticità ipotizzate che quotidianamente emergono a causa delle precarie condizioni cui viene svolta l’attività di emergenza urgenza presso il P.S. dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino.

 Negli ultimi tre anni e soprattutto con la soppressione del P.S. di Solofra conseguente all’accorpamento del P.O. di Solofra all’Azienda Moscati le criticità conseguenti al continuo sovraffollamento del P.S.  del Moscati sono ormai irrimediabilmente peggiorate.

Nessun risolutivo intervento risulta essere stato posto in essere nemmeno rispetto alle citate linee guida di indirizzo nazionale per lo sviluppo di un efficiente piano di gestione del sovraffollamento del P.S. dell’Azienda Ospedaliera Moscati.

L’ultima estemporanea iniziativa è di questa settimana laddove ritenendo inopinatamente che la criticità del sovraffollamento del PS del Moscati fosse limitata ad un fatto stagionale, ondata di calore e ferie ect, il Direttore Sanitario ha, con una sua nota  diretta al Responsabile del 118,comunicato che presso il P.S.  di Avellino potevano essere dirottate solo le ambulanze con pazienti in codice rosso rammentando, secondo fonti giornalistiche, allo stesso Responsabile il rispetto delle priorità del triage che potevano implicare contenziosi medico legali. Per fortuna o per magia dopo due giorni scompare il datato sopraccarico con il calo del numero degli accessi al PS e quindi il Direttore Sanitario revocava la sua direttiva che per la verità noi non siamo riusciti a rintracciare in alcuna disciplina che regola la delicata materia, da cui eventualmente poteva trovare un giuridico fondamento. Infatti riteniamo che il Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliere Moscati di Avellino, Dea di Secondo Livello, mai avrebbe potuto unilateralmente limitare gli accessi alle cure di emergenza urgenza al solo codice rosso.

 A noi risulta che l’organizzazione della Rete di Emergenza Urgenza e composta da una linea organizzativa semplice per la fruibilità ma molto complessa per numerose figure di responsabilità che, interagendo sempre tra loro, devono garantire ed assicurare il dovuto servizio di soccorso dedicato a fornire riposte immediate alle richieste di assistenza ritenute urgenti dalla popolazione e in questo delicato contesto organizzativo le disposizioni  sono  tanto  chiare da  non lasciare  alcun margine all’interpretazione personale.

 Se ci dovessero essere, tuttavia, fonti di disciplina che consentono quanto messo in atto dal Direttore Sanitario allora il nostro modesto sforzo di cittadini ha palesato i suoi limiti. Certamente avrebbe aiutato nella comprensione dell’iniziativa una più chiara pubblicità alla sua nota completa degli elementi identificativi della sua straordinaria iniziativa, rilevatasi poi inutile perché si è portati a credere che in soli due giorni è decisamente impossibile risolvere   il datato sovraffollamento del PS del Moscati.

La situazione desta molta perplessità e porta a pensare che non si ha contezza della gravità della condizione  di accesso al pronto soccorso; dell’attesa di giorni nell’area di emergenza del p.s.; delle condizioni in cui sono accolti i pazienti; del  sovraccarico di lavoro cui sono costretti quotidianamente a lavorare gli operatori sanitari. Per il rispetto di tutti coloro che sono coinvolti a partire dai pazienti e finire con gli operatori sanitari e per la puntuale  attuazione delle disposizioni, è inderogabile e urgente affrontare in modo risolutivo  il sovraffollamento del PS del Moscati  perché riguarda un momento  estremamente delicato per la persona quale quello  della salute in situazione di emergenza/urgenza.

 Nel quadro delle responsabilità e valutazioni resta di esclusiva competenza  degli  operatori del 118  stabilire, nella contingenza della prestazione di emergenza urgenza, la condizione del paziente  per disporne,  nei tempi e nei modi più appropriati, il trasporto  alla più vicina ed adeguata struttura sanitaria. Mentre è in capo  al Direttore Sanitario di una struttura Ospedaliera con PS il  compito di segnalare quotidianamente alla Centrale Operativa del 118,nei modi previsti, le disponibilità dei posti letti liberi del Presidio Sanitario Diretto. Questo per consentire la più ampia possibilità di valutazioni degli operatori del 118 quando intervenuti per un soccorso di emergenza urgenza in base alla gravità dell’evento di  decidere in modo appropriato l’immediato trasferimento del paziente alla struttura che potrà in quel momento offrire le puntuali dovute cure prescindendo pure dalle distanze laddove il vicino PS non è attrezzato o inadeguato a far fronte al bisogno. Laddove, poi, si rendesse necessario il ricovero e vi è indisponibilità di posti letto, lo stesso deve assolutamente provvedere al trasferimento del paziente  in altra idonea struttura sanitaria  anche nell’ambito delle strutture regionale, per dare risposta senza ritardo al bisogno di cura. E obbligato a farlo entro i tempi massimi di non oltre le otto ore dalla presa in carico del paziente in P.S. evitando, come accade quotidianamente, che lo stesso debba attendere anche una settimana nell’area comune dell’emergenza del P.S., come avviene al Moscati. La  disponibilità dei posti letto liberi è verificabile sempre tramite la centrale Operativa del 118 interconnessa anche con la Centrale Operativa  118 dell’ASL della Citta di Napoli Centro che quotidianamente aggiorna la situazione dei posti letti liberi in tutto l’ambito della Regione Campania. 

Per quanto sopra reiteriamo  alle SS.VV la richiesta di  valutare la possibilità di affrontare una volta per tutte le criticità conseguenti al sovraffollamento continuo (e non solo stagionale, per picchi influenzali piuttosto che per ondate di calore o ferie programmate male e non in tempo) che non consente la fruizione del servizio di emergenza urgenza del PS  come previsto dai LEA e quant’altro e soprattutto non soddisfa il minimo livello di accoglienza e cura dei pazienti e familiari proprio in un particolare momento di bisogno per la fragilità cui sono esposti per traumi e malattie da trattare in emergenza urgenza, quindi impreviste ed imprevedibili, sotto il profilo declinato come umanizzazione dalle suddette linee guida ministeriali  che ci teniamo a trascrivere integralmente nella parte conclusiva della presente richiesta.

Per  concorrere alla risoluzione del sovraffollamento, oltre alla immediata riapertura  del P.S di Solofa ( anche perché sembra essere sparito dall’atto aziendale il punto di primo intervento, poi declinato punto di prima soccorso), si chiede di valutare l’attivazione del protocollo d’intesa sottoscritto  dall’ASL, il Moscati e l’ordine dei Medici di Avellino, che prevedeva l’impiego dei medici della continuità presso il P.S. di Contrada Moretta per trattare i codici bianchi e verdi allo scopo di alleggerire gli operatori sanitari  dell’azienda ospedaliera Moscati votati principalmente a salvare la vita con le loro dovute prestazioni di cura complesse proprio di DEA di secondo livello per le specialità dei Reparto presenti nell’ambito della macro area Avellino Benevento e quindi non essere distolti dal oltre il 50 per cento degli accessi impropri che prima della soppressione venivano trattati dal P.O. con il modesto e funzionale Pronto Soccorso di Solofra. Per completezza di informazioni ricordiamo  che dell’istruttoria del Protocollo e della convenzione per l’impiego dei medici di continuità nel PS di Contrada Amoretta si era occupata anche la Dr.ssa Conte quando era in servizio all’Asl di Avellino- Il procedimento era stato positivamente concluso con il parere favorevole dell’allora Direttore Generale del Moscati Rosato e dal Direttore Generale dell’ASL Florio e dal Presidente dell’ordine dei medici di allora. Non fu poi attivato, oltre per problemi logistici poi risolti, in quanto l’attuale Direttore Generale dell’ASL Dr.Ferrante, allora subentrato a Florio  per fine mandato, quale commissario dell’ASL stessa,  poteva asseritamente trattare solo affari ordinari. Ora essendosi dichiarato favorevole a collaborare con l’Azienda Ospedaliera Moscati ed essendo titolare della Dirigenza dell’ASL crediamo  che non avrà problemi  a collaborate all’attivazione del medesimo protocollo  con la convenzione da rivisitare negli elenchi del medici di continuità  che allora  diedero la disponibilità. Ogni notizia di approfondimento potrà essere fornita dalla stessa Dr.ssa Conte, attualmente Direttore Sanitario dell’ASL di Avellino. Altre informazioni ufficiali rispetto alle richieste in oggetto sono rinvenibili nella citata nota prot.968 del Direttore Generale del Moscati pro-tempore Dr.Rosato che si allega insieme alla nota di replica del 16.4.2015 di questo Tribunale per i  Diritti del Malato.

Ovviamente se non seguono interventi realmente risolutivi ci riserviamo ulteriori  iniziative civiche più importanti non escluso richiesta di audit civico a livello ministeriale  per analizzare eventuali sequele di postumi non fisiologici delle cure  a partire da quelle di emergenza urgenza con più facilità di comparazione come per esempio le complicanze del ritardato trattamento chirurgico  frattura femore.

UMNIZZAZIONE NON SODDIFATTA -  testuale dalle citate linee nazionali gestione piano sovraffollamento ps:

2.4 Fattori di umanizzazione

 Ogni persona che accede al Pronto Soccorso ha diritto al rispetto della propria dignità personale che deve essere garantito sia in termini di condizioni strutturali e/o tecnologiche dei Pronto Soccorso, che dai comportamenti degli operatori e da una comunicazione efficace rivolta ai pazienti ai loro familiari; parimenti, ogni persona che accede al Pronto Soccorso ha diritto di essere informata costantemente durante il periodo di permanenza in Pronto Soccorso. Infatti, l’accesso in Pronto Soccorso per pazienti e famigliari rappresenta una fase critica del rapporto del cittadino con il Servizio sanitario; l’esperienza e il ricordo del tempo trascorso in attesa, soprattutto in condizioni di sovraffollamento, rischiano di determinare una perdita di fiducia del cittadino nell’istituzione sanitaria, principalmente a causa dell’insoddisfacente livello di qualità percepita. È dunque necessario favorire il pieno recupero della centralità del paziente, facendosi carico non solo degli aspetti fisici della malattia, ma anche di quelli psicologici, relazionali e sociali; ciò comporta l’esigenza di conciliare le politiche di accoglienza, informazione e comfort con l’adozione di percorsi assistenziali il più possibile condivisi e partecipati con il cittadino. Risultano, dunque, auspicabili: · la presenza di strumenti informativi e modalità di supporto all’attesa (monitor per informazione e intrattenimento nonché sistemi di chiamata dei familiari); · il coinvolgimento del Volontariato; · l’adozione di iniziative volte al miglioramento del benessere degli utenti e degli accompagnatori in attesa. Oltre ad identificare spazi di attesa per le diverse fasi del percorso pre e post visita, dovranno essere individuate soluzioni specifiche, anche strutturali, per garantire idonea accoglienza a persone in Ministero della Salute LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALI PER LO SVILUPPO DEL PIANO DI GESTIONE DEL SOVRAFFOLLAMENTO IN PRONTO SOCCORSO 14 condizioni di fragilità, quali pazienti con agitazione psico-motoria, vittime di violenza, bambini, donne in gravidanza. Inoltre, dovrà essere garantita un’assistenza rispettosa degli specifici orientamenti culturali e religiosi di ciascuno. Particolare attenzione deve essere posta alla rivalutazione del paziente in attesa, fase fondamentale dell’attività di triage, in quanto permette di evidenziare elementi di aggravamento del quadro clinico iniziale e consente, allo stesso tempo, di rassicurare il paziente e/o i familiari e gli accompagnatori sulle condizioni cliniche, in modo che la percezione dell’utente sia di una presa in carico continuativa. Al fine di consentire agli operatori sanitari di migliorare il livello di assistenza, è necessario attivare un sistema di monitoraggio delle azioni adottate per l’ottimizzazione degli aspetti sopra descritti.

Premesso quanto sopra, si chiede al Signor Prefetto di Valutare un suo autorevole intervento per la risoluzione dell’annosa criticità al fine di garantire l’accesso alle cure di emergenza urgenza in modo puntuale ed appropriato e nel rispetto della dignità della persona come declinato dai fattori di umanizzazione enunciati nelle citate linee di indirizzo del Ministero della Salute, in analogia a quanto fatto nel passato i suoi predecessori.

Il Sindaco di Avellino si invita ancora una volta ad intervenire esercitando il suo potere dovere di vigilanza sul buon andamento dei servizi e sulla accessibilità e fruibilità degli stessi avendo chiara la situazione delle forti e continue criticità dovute al sovraffollamento  del PS del Moscati  (se si ritiene non di sua competenza interessando ufficialmente il Comitato di rappresentanza dei Sindaci) come imposto dall’art.39 c.5 della legge regionale Campania n.32 del 3.11,1994  adottando  all’esito ogni iniziativa utile  alla immediata risoluzione delle criticità ricorrendo se del caso anche ad eventuali provvedimenti contingenti qual espressione della massima autorità sanitaria locale a tutela della popolazione amministrata. Alla medesima autorità chiediamo inoltre  di verificare se nelle relazioni periodiche, almeno dell’ultimo quinquennio ,inoltrate dal suo ufficio o dall’ufficio del Comitato di rappresentanza dei sindaci ai preposti uffici regionali in ordine alla vigilanza svolta sul buon andamento dei servizi e sull’accessibilità e fruibilità degli stessi presso il PS Moscati siano state o meno  segnalate le perduranti criticità del sovraffollamento per sollecitare gli opportuni interventi di loro competenza.

Allegati due come citati in oggetto in unico file denominato risposta Direttore Generale e replica del TDM.

In attesa di riscontro si porgono cordiali saluti. Dott.ssa Angela Marcarelli Coordinatrice Cittadinanzattiva Assemblea Territoriale Montefalcione Avellino Bassa Irpinia Rete Tribunale per i diritti del Malato di Avellino.

 

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