Sant’Andrea Apostolo è una frazione morta o meglio moribonda …
Il giorno 9 agosto c.a., mi sono recato in località “ Madonnella “ di S. Andrea Apostolo, al fine di poter respirare un po’ d’aria salubre ed ammirare il panorama di Solofra-Montoro, ma, soprattutto, dialogare con i miei amici santandreini.
Nel discutere degli eventi più rilevanti, riguardanti la nostra valle, i partecipanti al dialogo hanno sottolineato la mancata lungimiranza da parte dei nostri Amministratori.
Infatti, quest’ultimi, dopo il sisma del 23/11/1980, non hanno saputo far altro che cementificare le masserie irrigatorie, giardino di rendita per le famiglie contadine e, in un secondo momento, per l’industria conciaria, che ha dato i suoi frutti d’oro nel trentennio 1970-2000. Purtroppo, i politici non sono riusciti a incanalarli e coordinarli al fine di creare nuovi servizi strutturali ed informatici, per trasformare e far diventare la nostra conca verde un punto di riferimento non solo regionale. Ma ahimè! La predetta conca, tanto decantata dal nostro compianto canonico - primicerio Carmine Troisi , non riesce a dare la serenità ai propri abitanti, essendo oppressa dal cemento, il che non fa ispirare altri Carmine Troisi. Quelle poche persone che s’impegnano per le attività socio-culturali vengono ostacolate dalla Chiesa e dalla politica.
Sempre a proposito della politica, un santandreino mi fa notare, subito, che nel piccolo prato della “Madonnella” l’ortica cresce ad altezza di bambino, mentre i campi per il gioco delle bocce sono fermi, così come “gli autobus”, ormai da anni.
Inoltre, i residenti, a differenza di quelli dell’altra frazione, non possono usufruire di un distaccamento degli Uffici Comunali e di un assessore, a cui poter far riferimento.
In poche parole, Sant’Andrea è una frazione morta o meglio moribonda, perché gli anziani e, soprattutto, i giovani non hanno nessun punto d’incontro, tanto che preferiscono restarsene a casa.
Quindi, anche noi, dopo aver dialogato per circa due ore, abbiamo pensato di rientrare nelle nostre abitazioni, accendendo nei nostri cuori un barlume di speranza.
D. R.