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"In due anni saranno ripiantate circa 500 essenze arboree autoctone"

Abc avvia attività a salvaguardia del bosco ‘Acquaro Pelosi’ delle sorgenti di Serino

 L’Abc, azienda speciale del Comune di Napoli per il ciclo integrato delle acque, ha avviato un’intensa attività di diradamento e ripiantumazione delle essenze arboree nel bosco adiacente alle sorgenti ‘Acquaro Pelosi’ nel comune di Serino, provincia di Avellino, al cui interno si trovano gli impianti delle sorgenti gestite da Abc che forniscono l’acqua alla città di Napoli. Le operazioni consentiranno, entro un paio di anni, la ripiantumazione di circa 500 alberi in prevalenza castagni e lecci. Si tratta di un impegno che l’azienda assume a salvaguardia non solo delle strutture site all’interno del bosco e del personale che vi lavora, ma anche a tutela dell’ambiente per garantire la buona conservazione di un importante polmone verde la cui presenza e sopravvivenza è fondamentale per assicurare la purezza delle acque che sgorgano dalle sorgenti di Serino.

Per l’analisi delle attività necessarie, Abc si è avvalsa della collaborazione del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, diretto dal professore Danilo Ercolini. Cooperazione che è scaturita anche nella stipula di una convenzione, di cui per l’Ateneo è referente scientifico il professore Stefano Mazzoleni, grazie alla quale gli studenti del corso di laurea in Scienze forestali e ambientali hanno iniziato a svolgere esercitazioni didattiche di campo di assestamento forestale, coadiuvando il personale tecnico di Abc, nelle attività di martellatura e scelta delle piante da sottoporre a taglio, rendendo il bosco un vero e proprio ‘cantiere didattico’.

Le attività di diradamento e ripiantumazione dell’area boschiva, che si estende su una superficie di 20 ettari, fanno seguito al Piano di gestione forestale redatto da Abc e approvato della Regione Campania. Le precedenti operazioni di rimboschimento risalgono alla seconda metà del Novecento e dunque era più che mai urgente e necessario intervenire. Pertanto, gli interventi previsti dal Piano di gestione forestale sono indirizzati alla riduzione del rischio di crollo di alberi e ad agevolare la rinaturalizzazione del bosco. Quest’ultimo obiettivo si potrà conseguire in modo progressivo nel corso degli anni, favorendo anche la ricolonizzazione spontanea di specie latifoglie. 

 

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