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Solofra. IL prossimo 15 aprile il dibattito sull’Autonomia differenziata e Mezzogiorno.

Il Coordinamento Democrazia Costituzionale apre la raccolta firme per bloccare l’Autonomia differenziata che porrà divario tra Nord e Sud e penalizzerà i servizi nella sfera regionale

Si svolgerà a Solofra il prossimo 15 aprile il dibattito sull’Autonomia differenziata e Mezzogiorno. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento Democrazia Costituzionale è sarà occasione anche per raccogliere 50mila firme per la modifica agli articoli 116 e 117 della Costituzione con proposta di legge di iniziativa popolare. Ma sarà anche e soprattutto occasione per informare la comunità e per chiarire quanto sta accadendo. “Il governo Meloni poche settimane fa -chiarisce Paolo De Piano a nome del coordinamento Democrazia Costituzionale- ha approvato il disegno di legge così come sostenuto dalla Lega che aveva già programmato di conferire delle responsabilità statuali alle Regioni. Con l’evento di sabato 15 aprile al Comune di Solofra è intenzione illustrare al Mezzogiorno e all’Italia la difesa della Costituzione. Inoltre come Coordinamento per la Democrazia Costituzionale è intenzione in una visione nazionale di frapporsi a questo sviluppo normativo dell’Autonomia differenziata approvato nelle scorse settimane nel Consiglio dei Ministri. Il nostro Coordinamento -chiarisce De Piano- non è un movimento politico, tanto è vero, che fanno parte persone di diversa estrazione politica con l’unico obiettivo quello legato alla difesa della Costituzione. Perché si corre il rischio di dar vita a una normativa legislativa frazionata in tante piccole unità riconducibile a delle singole Regioni rispetto a quello che è l’interesse Nazionale. Pertanto con la raccolta firme in tutta Italia è intenzione mettere dei paletti all’Autonomia Differenziata approvata in Consiglio dei Ministri che a breve arriverà al Parlamento. Nello specifico si tratta dunque di presentare questa legge di iniziativa popolare al Senato che ha nella sua competenza l’obbligo di discutere le leggi di iniziative popolari”. Ma volendo chiarire che cosa succede con l’Autonomia Differenziata, il problema è che “La legge chiede di trasferire a favore delle Regioni 23 materie -aggiunge De Piano- che sono di potestà legislativa Statale. Inoltre trattandosi di legge rafforzata, anche costituzionalmente, non prevede la possibilità di abrogare la legge con referendum nazionale, essendo contemplata solo la richiesta referendaria ad opera della Regione già beneficiaria di Autonomia differenziata. Possibilità evidentemente pleonastica se si considera che la stessa regione, che gode privilegi di servizi con fondi dei residui fiscale non più resi allo Stato centrale, dovrebbe sacrificare i propri interessi a favore di altre Regioni. Intanto le Regioni che attualmente hanno sottoscritto già questo accordo con lo Stato sono: Lombardia, Veneto e l’Emilia Romagna. Le materie riguardano diversi settori come la sanità, pubblica istruzione, infrastrutture tra cui: porti, autostrade, aeroporti, rete ferroviaria. Inoltre produzione, trasporto, distribuzione dell’energia, lavoro, ambiente, commercio con l’estero, beni ed attività culturali, cassa di risparmio e rurali a carattere regionale e in genere molte altre attività materiali ed immateriali strategiche per il nostro Paese. Nell’incontro del 15 aprile presso il Comune a Solofra ai saluti del sindaco Nicola Moretti e del presidente provinciale Anpi Avellino, Giovanni Capobianco introdurrà l’argomento per il Coordinamento Democrazia Costituzionale Paolo De Piano. Inoltre interverranno Massimo Villone, presidente del Coordinamento e docente di diritto costituzionale presso l’Università “Federico II” di Napoli. Al tavolo anche il segretario generale Cgil Avellino Franco Fiordellisi e il responsabile area sud Italia Anpi Vincenzo Calò. “Il problema di conferire tutto alle Regioni pone altra riflessione -aggiunge il dottore Paolo De Piano- che la sanità nelle Regioni del sud è già pesantemente sottofinanziata rispetto al nord e con questa competenza alle Regioni si riduce ancora di più il divario finanziario, già ridotto per le regioni del sud a favore del nord. Inoltre in questo modo incentiviamo un turismo sanitario verso il nord. Finirà dunque il sistema sanitario nazionale per affidarci a competenze regionali che già ora non sono in grado di soddisfare la domanda e in questo modo saremo pertanto, diretti in altre regioni. Ci stiamo battendo contro le diseguaglianze che vede delle condizioni diverse tra cittadini del sud e nord. Questo crea ulteriore divario e questa è una battaglia epocale che danneggerà sud ed anche il nord mettendo a repentaglio l’unità italiana, portando a causa della Lega una scissione del paese. Con la raccolta firme e con il convegno auspichiamo di bloccare questo cambio normativo che mette a repentaglio i servizi e l’unità Italiana”. Oltre alla raccolta firme sabato 15 aprile a Solofra si può aderire anche online attraverso Spid a www.coordinamentodemicraziacostituzionale.it

a.p.

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