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Tempo di Quaresima: Domenica IV dell'Anno A

Nota introduttiva: E’ il pastore che prepara l’omelia per i suoi fedeli, perché deve tener conto della Parola di Dio, del tempo liturgico e delle condizioni e bisogni dei fedeli; questa, che segue, potrebbe essere un’omelia rivolta a un uditorio di fedeli sconosciuti, perché tiene conto solo dei primi due elementi. Alla fine sono suggeriti altri temi possibili da sviluppare. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

mons. Francesco Spaduzzi

 francescospaduzzi@gmail.com   

Tempo di Quaresima: Domenica  IV dell'Anno A

Introduzione. La prima lettura ci fa prendere coscienza che siamo dei privilegiati, scelti da Dio per mezzo del battesimo; nel Vangelo assistiamo al cammino di un cieco che con la vista degli occhi acquista anche quella dell’anima, grazie alla fede; Paolo ci invita a lasciare le opere delle tenebre e fare quelle della luce, secondo la vita nuova, che Cristo ci dona.

I - 1Samuele 16,1b.4.6-7.10-13 - Dio decide di dare un nuovo re a Israele in sostituzione di Saul, resosi indegno, e lo fa scegliere fra gli 8 figli maschi di Iesse di Betlemme (1). Dio fa escludere da Samuele i primi sette (6), e gli rivela che il suo criterio non sono le caratteristiche esteriori, ma quelle interiori (7), che solo Lui vede. Viene chiamato dai campi Davide, il più piccolo e forse meno considerato (11), comunque di aspetto gradevole (12). Egli è unto re (13), rito col quale lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi (13) e la accompagna per tutta la vita, facendone un grande. Dio sceglie liberamente i chiamati, seguendo i suoi criteri - e non quelli degli uomini – e dà loro il dono dello Spirito per mezzo del segno esterno, che gli sembra opportuno, proprio come Gesù sceglie il fango sugli occhi e il bagno alla piscina di Siloe per dare la guarigione al cieco. A noi solo per sua bontà dà la grazia col battesimo di acqua e poi con gli altri sacramenti. Con la fede aderiamo totalmente a Dio e per la speranza ci fidiamo delle sue promesse e per la carità ci leghiamo saldamente a lui con l’amore.

II - Giovanni 9,1-41 – Ci troviamo di fronte al cammino di un cieco guarito verso la fede in Cristo. (a) Egli mostra docilità nei confronti di Gesù: si lascia spalmare il fango sugli occhi (6), obbedisce all’ordine di lavarsi nella piscina di Siloe (simbolo del battesimo) e guarisce (7). A tutti racconta la sua guarigione:  «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Siloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista» (11). Era allora per lui un semplice uomo, ma presto dichiara: «È un profeta!» (17) alla presenza dei Farisei, che lo interrogano (17) e involontariamente lo costringono a riflettere su Gesù e a crescere nella comprensione di chi è. Egli rifiuta di riconoscerlo peccatore (25), nonostante le sollecitazioni dei Farisei (24). Anzi fa un ragionamento saggio: Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta (31), anche se chiedesse miracoli; anzi dal miracolo operato (32) conclude: Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla (33). Queste ovvie riflessioni imbestialiscono i nemici di Gesù, che lo cacciano in malo modo e con parole offensive: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?» (34). Anche noi possiamo conoscere e amare di più Gesù, ascoltando la Parola di Dio. (b) Nel secondo incontro con Gesù il miracolato riceve la luce piena della fede: Gesù gli domanda se crede in Lui: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?» (35), cioè nel Messia; alla richiesta di spiegazioni (36); gli si rivela: «Lo hai visto: è colui che parla con te» (37) ed egli lo riconosce come Figlio dell'uomo e come Signore: «Credo, Signore!» (36) e lo adora come suo Dio (38 E si prostrò dinanzi a lui). Era cieco e ora ci vede; era senza la luce della fede e ora segue da discepolo il Cristo, luce del mondo (5), che lo ha illuminato. Il primo incontro con Gesù lo introduce nel cammino verso la fede; la sincerità e il coraggio, con cui affronta la persecuzione dei Farisei, lo aiutano ad approfondire la conoscenza di Gesù e nel secondo incontro con Lui arriva alla comprensione piena, alla fede in lui, mentre i Farisei restano ciechi. La Quaresima ci deve aiutare ad approfondire la conoscenza di Gesù. Ci è utile leggere il Nuovo Testamento o un Vangelo, per esempio, quello di Giovanni, sottolineando quello che dice della persona di Gesù e moltiplicando i nostri atti di fede in lui; o possiamo leggere qualche libro su Gesù, scritto da un credente, che conosce il Vangelo, e non da atei o romanzieri, che ci possono dare un’idea solo incompleta o distorta di Gesù. Utilissimo è il Catechismo della Chiesa Cattolica.

 2. Vediamo gli altri personaggi di questo mistero. (a) I discepoli di Gesù credono in Lui e gli chiedono se la malattia è un castigo per i peccati (2). Gesù nega tale connessione e dice che questa malattia serve per mostrare che Dio offre la salvezza agli infelici, immersi nel male: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio (3). Gesù aggiunge  che è venuto a realizzare la missione di salvezza, che il Padre gli ha affidata (4) come luce del mondo (5 Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo). A questi discepoli si aggiunge il cieco guarito. Se paragoniamo Gesù al sole, i cattolici camminano spediti e comodi nella luce del sole, perché hanno la verità piena; gli ortodossi e i protestanti si muovono meno rapidi nella luce della luna (riflesso del sole), perché conoscono Gesù in modo incompleto; i credenti in Dio, come gli ebrei e i musulmani, avanzano lentamente nella luce delle stelle, perché ignorano Cristo; gli agnostici e gli atei stanno fermi o vanno avanti a tentoni nella notte senza luce, o anche con nebbia e pioggia, vento e neve. Solo nella luce piena si cammina bene e sicuri. Anche noi possiamo partire da una situazione di non fede o di fede confusa o di poca fede e arrivare alla fede piena anzitutto con la grazia di Dio, ma anche per la nostra buona volontà, eliminando il male dalla nostra vita e facendo il bene, e approfondendo la fede cattolica. (b) Incontriamo anche i Farisei che sono ciechi (39; 41) per la loro superbia e vogliono restare tali (41), perché rifiutano la verità, che è Gesù; non vogliono saperne di Gesù e chiudono gli occhi davanti ai suoi miracoli e, se non possono negarli, li attribuiscono a poteri diabolici; Gesù, secondo loro, è peccatore (16; 24) e rifiutano un ragionamento ovvio: un peccatore non è ascoltato da Dio (31), idea già espressa dal fariseo Nicodemo (Gv 3,2); cercano di confondere e sviare anche gli altri come il cieco guarito (24) e i suoi genitori (19-23). Alcuni di loro, perché onesti, hanno dei dubbi e si interrogano seriamente (16-17). Stiamo attenti a non assumere l'atteggiamento dei Farisei, ciechi e guide di ciechi (Mt 15,14); aderiamo al Cristo, che è stato il punto di riferimento delle persone dal cuore aperto nel passato e nel presente: approfondiamo la conoscenza di Lui e amiamolo, perché lo merita. 

III - Efesini 5,8-14 – (a) Paolo parla ai cristiani di Efeso, che nel passato erano tenebra, per l’assenza della luce di Dio (8), e le loro opere erano tenebrose (11) e dannose (11), fatte in segreto perché sono vergognose anche solo a parlarne (12) e da condannare apertamente (11; 13). Essi allora erano “morti” (14 tu che dormi... dai morti): è la situazione di chi è lontano da Dio, in peccato grave, morto spiritualmente; allora il male si faceva di nascosto, mentre ora si fa in pubblico e ci si vanta, perché la coscienza in tanti è così confusa che rifiutano la distinzione fra bene e male, che è nella Parola di Dio. (b) Anche noi siamo peccatori; ma un giorno Dio nella sua misericordia ci ha ordinato di svegliarci dalla morte spirituale e risorgere a vita nuova, grazie all'opera di Cristo, che ci illumina: «Svegliati, tu che dormi,/ risorgi dai morti/ e Cristo ti illuminerà» (14). In effetti Cristo è luce del mondo (Gv 9,5; 8,12) e ci fa diventare luce: ora siete luce nel Signore (8; cfr. Mt 5,14); dobbiamo agire da persone luminose, come figli della luce (8); grazie alla luce della fede capiamo la volontà di Dio, ciò che Gli è gradito (10), e così le nostre opere sono buone, giuste e conformi alla verità (9), sono fatte nella luce e costituiscono una condanna delle opere cattive (13). Perciò ci è proibito: Non partecipate alle opere delle tenebre (11). La Quaresima ci aiuta ad approfondire la nostra fede e a motivarci per evitare il peccato e fare il bene con la pratica dell'amore a Dio e al prossimo; così ci trasforma da tenebre in luce per il contatto più frequente e di più alta qualità con Cristo grazie alla preghiera e ai sacramenti; approfittiamone per rendere più intima la nostra unione con Cristo.

EUCARESTIA. Con la Parola, che Dio ci rivolge oggi, i nostri cuori sono sollecitati ad aprirsi alla grazia dello Spirito di Dio, perché scopriamo nei segni sacramentali la presenza di Cristo e ci lasciamo illuminare da Lui. Supplichiamo la Vergine Maria e il suo Sposo S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i nostri Santi Patroni e i Santi di oggi, di ottenerci questa apertura di cuore, che ci accompagni in tutta la nostra vita. (mons. Francesco Spaduzzi)

Altri Temi: 1. Riflettiamo spesso sulla scelta gratuita che Dio ha fatto di noi, chiamandoci alla salvezza; tutto è gratuito sul piano soprannaturale, pur esigendo la nostra collaborazione.

2. I mezzi per donarci la salvezza li determina solo Dio; noi dobbiamo dire sì a Dio con la fede, che accetta tutto ciò che Dio stabilisce, convinti che è per il nostro maggior bene.

3. L’immagine di Dio come luce e sorgente di luce, che ci illumina e ci rende luminosi, è molto bella e ci aiuta anche a capire che la fede non è poi così oscura come talvolta potrebbe sembrare.

4. Tutto quello che Dio vuole o permette è sempre per il bene nostro e del prossimo; Dio con la sua sapienza infinita sa guidare gli avvenimenti per la sua gloria e a nostro vantaggio.

 5. Il cieco guarito fa de ragionamenti ovvi che tutti potrebbero accettare per arrivare a riconoscere che Gesù è il Messia; ma essi non servono c  on i Farisei, perché sono prevenuti contro Gesù e ne vogliono la morte a ogni costo; anche oggi ci sono tanti contro Gesù, la sua Persona e la sua dottrina, per cui si rifiuta la fede in lui. 

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