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Il PD ha pagato con l'elettorato il non essersi dissociato da De Luca?

Caro direttore, nel marzo di quest’anno un gruppo di intellettuali, soprattutto campani (tra i quali anche il sottoscritto), ha scritto una lettera ad Enrico Letta (https://ilmanifesto.it/caro-letta-non-vedi-la-deriva...) chiedendogli che il Pd prendesse le distanze da Vincenzo De Luca sia relativamente alla sua intenzione di far approvare una legge regionale che gli consentisse di fare un terzo mandato come presidente della Campania sia, più in generale, relativamente al suo modo volgare, familistico e clientelare di fare politica. Queste distanze non sono state prese. Nel corso delle ultime elezioni politiche è stato consentito a De Luca di fare quello che voleva nella composizione delle liste relative alla Campania dei candidati al Parlamento e di far eleggere il figlio di nuovo deputato. Stamattina ho trovato sul mio blog (https://francopelella.blogfree.net/?t=5467441) una parziale citazione di un articolo che Eugenio Scalfari scrisse nel 2016 e che è ancora molto attuale. In sostanza Scalfari scriveva che se il Pd prendeva le distanze da De Luca avrebbe perso qualche migliaia di Si nel referendum costituzionale ma ne avrebbe persi ancora di più se non si fosse dissociato. La mia opinione è che se il Pd nei mesi scorsi si fosse dissociato da De Luca avrebbe perso molti voti, soprattutto in Campania, ma ne avrebbe guadagnati molti di più a livello nazionale. Ecco quello che scrisse Scalfari: “Noi tutti, o almeno moltissimi di noi, l’hanno conosciuto quando era ancora sindaco di Salerno e faceva campagna elettorale per diventare governatore. E come l’abbiamo conosciuto? Ascoltando le trasmissioni di Crozza. Era fantastico Crozza nei panni di De Luca e lo faceva parlare esattamente come De Luca parla sempre. Anche allora la Bindi lo attaccò per linguaggio inqualificabile dietro al quale c’era probabilmente il reato di voto di scambio, ma non lo denunciò come anche oggi sta avvenendo. Oggi parla come allora: gli occorrono dei Si al referendum e lui promette merende, fritture, mance e tutto quello che lui può fare per favorirli nella pubblica amministrazione. Questo è il suo linguaggio e il suo personaggio. Il Pd deve dissociarsi ufficialmente da questa situazione. Perderà qualche migliaia di Si ma ne perderebbe di più se non si dissociasse” (L’ideologia dei Cinquestelle deriva dall’uomo qualunque; La Repubblica, 27/11/2016).


Cordiali saluti

Franco Pelella - Pagani

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