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"Tempo di seconda mano"

Come un libro del 2013 spiega la guerresca Russia odierna

Caro direttore, nel 2013 Svetlana Aleksievic, premio Nobel per la letteratura 2015, pubblicò Vremja second-hand, un libro impressionante (la traduzione italiana è Tempo di secondo mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo; Bompiani, 2014). Mediante una serie di interviste a persone comuni ella fece venir fuori un modo di pensare diffuso che spiega molto dell’atteggiamento aggressivo e guerresco che i russi stanno dimostrando attualmente. Ecco alcune delle frasi-chiave contenute nell’introduzione che ricapitolano il contenuto del libro:
- In generale noi siamo dei militi. Quando non stavamo combattendo ci preparavamo a farlo. Non abbiamo mai vissuto in altro modo. E’ da qui che viene la nostra psicologia guerresca. Anche in tempo di pace tutto era come in guerra. [p. 9]
- Dopo la perestrojka aspettavamo tutti l’apertura degli archivi. Li hanno aperti. Abbiamo appreso la storia della quale ci avevano tenuti all’oscuro…La gente leggeva i giornali, le riviste e taceva. Annichiliti dall’insostenibile orrore che era loro piombato addosso! Come conviverci? E così molti hanno accolto la verità come una nemica. E anche la libertà. [p. 10]
- Credevamo che la libertà fosse una faccenda molto semplice. Non è passato molto tempo e abbiamo potuto sperimentare noi stessi quanto pesi il suo fardello, perché nessuno ci ha insegnato la libertà. Ci hanno soltanto insegnato come morire per essa. [p. 13]
- Nella società si è manifestata una forte “domanda” di Unione Sovietica. Ha ripreso vigore il culto di Stalin. La metà dei giovani dai 19 ai 30 anni considera Stalin “un grandissimo uomo politico”. Un nuovo culto di Stalin nel paese in cui Stalin ha sterminato non meno gente di Hitler?! E’ tornato di moda tutto ciò che è sovietico. [p. 18]


Cordiali saluti

Franco Pelella - Pagani (SA)

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