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Nessun rinnovo di contratto per i navigator

 

Oggi apprendiamo con sgomento che non è attualmente previsto un rinnovo del contratto dei Navigator. Eppure la loro immissione nei servizi regionali per il lavoro è stata, in pratica, l’unica vera innovazione avvenuta negli ultimi 20 anni in tale comparto: personale di eccellenza, in media giovani di 35 anni di cui 54% donne, tutti laureati con votazione 107 in discipline giuridiche economiche e umanistiche, oltre ad una formazione specifica ricevuta grazie a risorse pubbliche dedicate.

Il 31 dicembre prossimo scadranno i loro contratti, selezionati e formati da Anpal Servizi SPA con risorse pubbliche come tutor per l’attuazione del Reddito di Cittadinanza (RdC) i quali - dopo oltre due anni di assistenza tecnica di supporto ai Centri per l’Impiego (CPI) - hanno ormai acquisito le competenze e le procedure per la gestione delle politiche attive del lavoro rivolte ai beneficiari del RdC, oltre a contattare le imprese alla ricerca di opportunità lavorative.

La formazione specialistica e l’esperienza professionale testimoniano la ricchezza di un capitale umano determinato dal pubblico investimento a beneficio del sistema delle politiche attive del lavoro che non va disperso ma, anzi, valorizzato.

Lo smantellamento della nostra rete che conseguirebbe alla scadenza contrattuale provocherà istantaneamente presso i servizi pubblici per il lavoro una rilevante mancanza di personale qualificato, non sostituibile nell’immediato tramite i concorsi pubblici banditi o in corso (o mai banditi) dalle Regioni attraverso il “Piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’Impiego e delle politiche attive del lavoro” (Accordo Stato-Regioni 17 aprile 2019 e successive modifiche) la cui attuazione prevedeva 11.600 assunzioni. Stando ai dati del Ministero del Lavoro, a fine giugno i nuovi assunti erano solo il 19% dei previsti e entro dicembre pare si arrivi al 27% del totale in corso di assorbimento presso i CPI.

E non potranno essere le APL, per quanto competenti, a sostituire il rapporto umano di fiducia che si è creato con i nostri utenti, quelli che negli ultimi 5 anni sono stati coinvolti da ben 3 misure nazionali (REM, REI, RDC) tutte variate ai cambi di governo senza attendere la loro implementazione a regime. Senza parlare di tutti gli imprenditori contattati in tempi di pandemia per la prima volta da servizi del lavoro pubblici e con i quali si sono svolti incontri per la ricerca di offerte disponibili di lavoro.

Eppure tra le riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vi è quella delle Politiche attive del Lavoro con una dotazione di 6,6 mld di euro ed un programma ambizioso da attuare come il GOL Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (Missione 5, Componente 1) con 4,4 mld di euro con obiettivi, target e milestone ben prefissati da raggiungere. Con tale programma si ridefiniscono gli strumenti di presa in carico dei disoccupati con politiche attive che, a partire dalla profilazione della persona, permettano la costruzione di percorsi personalizzati di riqualificazione delle competenze e di accompagnamento al lavoro.

Chi garantirà sui territori uguali livelli essenziali di prestazione (LEP) con un Anpal commissariata e 2400 operatori che vanno via? Chi controllerà che gli standard siano rispettati in tutte le regioni? Chi assisterà i CPI nella gran massa di controlli e verifiche previste su un target di 3 milioni di beneficiari GOL? E perché non mettere i Navigator di raccordo tra CPI e APL nella gestione dei beneficiari per il livello centrale di governo? Come si potranno raggiungere i milestone prefissati dal PNNR sulla Missione?

Ci si chiede perché non dare continuità lavorativa a questi lavoratori esperti, già pronti, selezionati e formati per le politiche attive del lavoro, aprendo i loro servizi a tutti i beneficiari del GOL, tra cui quelli che già sono a nostro carico sul RdC. È possibile mai che il PNRR si ponga tra gli obiettivi lo sviluppo all’interno della PA di un capitale umano di eccellenza e si lasci scappare il patrimonio umano e professionale dei pochi laureati presenti nei CPI d’Italia?

Per non parlare del superamento del divario di cittadinanza che dovrebbe essere perseguito a garanzia dell’erogazione dei livelli essenziali di prestazioni standard sui territori.

Si chiede, pertanto, che venga trovata a stretto giro una soluzione: oltre ad una proroga limitata al tempo di poter organizzare ed effettuare una procedura riservata all’uopo, un percorso possibile per la stabilità dei 2400 Navigator garantendo loro una prospettiva certa come supporto all’attuazione del PNRR nei servizi per il lavoro nel programma GOL.

Vogliamo concludere riprendendo alcune recenti affermazioni del nostro Ministro del Lavoro "invitando tutti Voi a fare della stabilità dell’occupazione il nostro faro", perché "Non possiamo pensare di rendere migliore la nostra società, di rendere robusto e solido il sistema delle nostre relazioni economiche e sociali senza che ritrovi la propria centralità il lavoro a tempo indeterminato".

Ci auguriamo che anche i Navigator possano trovare a breve questa centralità valorizzando l'impiego dei miliardi di euro del programma GOL guardando verso gli ultimi della nostra società più a rischio e bisognosi per la loro occupabilità.

A.N.NA.

                            Associazione Nazionale Navigator

 

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