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Abissi edipici, libertà dantesca e neuroscienze

Le Due Culture e la parabola dell’Occidente

Sarà la ‘lectio magistralis’ del Decano del Collegio Cardinalizio, Giovanni Battista Re, in materia di liberta religiosa, intesa come diritto fondato sulla natura stessa della persona umana, il momento cruciale della quarta giornata delle Due Culture ad Ariano Irpino. Il meeting, giunto al suo atto conclusivo, verrà introdotto da una relazione del professore Mario Panizza sulla libertà nell’architettura moderna. Partendo dalla caprese Villa Malaparte, e passando attraverso iconiche progettazioni di Le Corbusier e Wright, Panizza sfocerà in un percorso autenticamente multidisciplinare che chiama in causa direttamente la Settima Arte, veicolo di massa ideale di una certa interpretazione della libertà in architettura.

Toccherà invece al professore Francesco De Sanctis il compito di ‘storicizzare’ la libertà, inquadrandola all’interno di un permanente bisogno di norme per una qualsiasi società, e confrontandola con aspirazioni umane universali, quali la felicità, la sicurezza e i diritti fondamentali, in una relazione incentrata sulla contrapposizione tra Antico e Moderno.

Al grecista Giulio Guidorizzi e al suo ‘Sofocle. L’abisso di Edipo’, verrà consegnato il Premio Letterario ‘Maria Antonia Gervasio’, momento sempre molto atteso dall’intera comunità di Biogem. per un’opera che ‘’affronta mirabilmente il rapporto libertà-destino….’’.

Un altro libro, ‘II cervello è più grande del cielo’, di Giulio Maira, sarà alla base dell’ultimo intervento nella sessione pomeridiana del meeting. Un viaggio favolistico lungo la straordinaria avventura delle neuroscienze, alla scoperta dei misteri del funzionamento del cervello e della mente, portati per mano da un neurochirurgo e accademico di fama mondiale.

Dopo l’intervento di chiusura del presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, entrerà in scena la grande poesia, che darà l’arrivederci al 2022, grazie a una serata di letture e riflessioni a cura del professore Michele Rinaldi. E in un anno come questo non si poteva non pensare al sommo Dante e al suo ‘’libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta’’.
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