L' ospedale di Solofra è la storia di una bugia continua e bersagli mobili per scusarsi con i cittadini-elettori dell’eliminazione di un servizio.
Quale sarà il futuro dell’Ospedale di Solofra, quale il funzionamento del servizio sanitario pubblico sul territorio di Solofra e Montoro è qualcosa di difficile comprensione in un turbinio di promesse, delibere, determine che hanno portato solo ad un servizio sanitario territoriale totalmente inefficiente ed inefficace: pronto soccorso chiuso e un ospedale che viene smantellato nei suoi reparti di ora in ora.
Sarebbe facile ricordare le promesse elettorali di Italia Viva o di Iannace che sul territorio si facevano portatori di interesse collettivo proprio verso l’ospedale e il servizio sanitario : a Gennaio tutto avrebbe preso la strada giusta, la strada degli incarichi quella sì.
Sarebbe facile ricordare che sul territorio ci sono malati tumorali che hanno necessità di assistenza costante e continua, che ci sono anziani con patologie diverse e bisognosi di cure capillari, di bambini che necessitano dei vaccini di base, che c’è una comunità che ha bisogno di un supporto sanitario costante, pubblico ed efficiente; su tale principio crediamo propedeutico rafforzare i presidi territoriali sia del Landolfi che del Tobagi di Montoro.
Ma vogliamo porre in luce un altro tema , considerando che già nel 2018 si evidenziò la mancanza totale di attenzione da parte degli organismi regionali verso il nostro territorio, osservazioni che furono derise degli amministratori di ieri e di oggi.
Rileviamo sulla sanità pubblica assenza di strategia e una programmazione monca di principi fondamentali alla base dell’azione politica , in cui è più facile creare barricate di cartone del si e del no.
Noi riprendiamo la proposta lanciata alle regionali e continuiamo su quella strada, credendo che per rilanciare l’ospedale di Solofra potrebbe essere prioritario creare un polo di eccellenza sulla medicina sul lavoro in sinergia con l’Università degli Studi di Salerno,
in un territorio in cui a causa dell’attività produttiva con un importante rischio chimico migliaia di lavoratori hanno patologie respiratorie legate a malattie professionali; un tale polo di eccellenza avrebbe funzioni fondamentali ,dal monitoraggio alla prevenzione e alla ricerca, ma soprattutto la garanzia del diritto alla salute.
Un polo di eccellenza che permetterebbe la riapertura del pronto soccorso, oltre a reparti ospedalieri fondamentali.
Crediamo che sia necessario rilanciare le politiche di prevenzione rispetto alle patologie più diffuse, quali quelle respiratorie, cardiovascolari, neoplasie che rischiano un aumento esponenziale se trascurate per la pandemia e su questo punto è fondamentale e prioritario il coinvolgimento dei medici di base che devono rappresentare la capillarità del sistema sanitario territoriale.
Inoltre cogliamo l’occasione per fare emergere un’altra problematica di non poco conto :durante la pandemia è emerso in maniera drammatica la condizione degli operatori del 118, sia autisti che infermieri, un servizio che è basato sul volontariato e su convenzioni vetuste e mai rinnovate in molti casi, uomini e donne che lottano quotidianamente con la morte, che lavorano in condizioni disumane , molto spesso sottopagati e senza nessun diritto. Il volontariato non deve significare sfruttamento, il lavoro delle associazioni è encomiabile ma quei lavoratori, perché di questo trattasi, devono avere condizioni lavorative dignitose , operando in sicurezza e crediamo che ci sia la necessità che siano immediatamente assunti dalle ASL locali o comunque avere dei contratti chiari e trasparenti.
Invitiamo l’onorevole all’Alaia ad un incontro per dibattere di problematiche essenziali rispetto al diritto alla salute e alla vita, rispetto al diritto al lavoro, temi dirimenti che non possono essere ridotti ad interviste televisive o battibecchi social.
Sinistra Italiana Montoro Solofra