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Ospedale Landolfi. Solofra oggi scrive... Vincenzo Ciampi risponde

Egregio onorevole Vicenzo Ciampi,

Le chiedo, gentilmente, di prendere a cuore le sorti  del nosocomio conciario, in via di smantellamento.

Come Lei ben ricorda, durante la scorsa campagna elettorale, ha promesso, un'attenta vigilanza sull'evolversi dei lavori di ristrutturazione del predetto nosocomio, che non sono, però, mai iniziati. Sembra che, dopo essere passato il Santo, tutti se ne siano dimenticati. Pertanto, Le ricordo che le promesse del Governatore Vincenzo De Luca e del Direttore generale Renato Pizzuti sono finite nel dimenticatoio. Non solo non c'è stata la riapertura del pronto soccorso, ma, per coronare le promesse, hanno trasferito, nel mese di ottobre scorso, i reparti di ortopedia, pediatria, ginecologia e chirurgia nell'azienda "Moscati" di Avellino.

Secondo Lei, i cittadini debbono essere privati di questo servizio essenziale e presi per i fondelli? Ma, soprattutto, si  tratta  di scelte degne della politica?

In attesa di un Suo riscontro, La saluto, cordialmente.

                                                                                                                                                       DIR

 

Gentile direttore,

Condivido le sue preoccupazioni. Secondo me esistevano spazi adeguati dove realizzare il reparto Covid in alternativa a quelli indicati per Solofra dall’Azienda ospedaliera Moscati. La situazione di partenza era la seguente: la Regione chiede al Moscati la disponibilità di 103 posti letto. Dei quali 49 già esistono nella palazzina Alpi, 18 sono al reparto malattie infettive per un totale di 67 posti. I rimanenti 36 furono previsti al Landolfi di Solofra. Ma l’emergenza Covid non può ammazzare un presidio di tale rilievo. La chiusura di cinque reparti: Ortopedia, Chirurgia, Medicina, Ostetricia - Ginecologia, Pediatria, significa far morire il presidio che serve qualcosa come centomila abitanti su due province.

La gestione del Covid non è preventivabile nella situazione attuale, quindi l’idea di avere una riserva di posti al Landolfi potrebbe anche essere nell’orizzonte delle cose. Magari gestendo il terzo piano della struttura a lungo inutilizzata, ma verificherò quali siano le condizioni attuali.

Azzerare un ospedale di grande valenza territoriale come quello di Solofra significa impoverire l’offerta del sistema sanitario. Le prestazioni essenziali vanno garantite anche in emergenza e l’emergenza non giustifica i ritardi di questi mesi. Inoltre il ridimensionamento o la chiusura del Landolfi comporterebbe un ulteriore intasamento del Moscati a cui anche la popolazione della Valle dell’Irno dovrebbe ricorrere. Il mio impegno in commissione è arrivare ad un’audizione dei soggetti responsabili di questa situazione per avere risposte definitive. Sia comunque certo che proseguirò nella battaglia al fianco delle popolazioni e degli amministratori.

                                                                                                                                                         Cordialità

                                                                                                                                                     Vincenzo Ciampi

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