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Serino, Rocco: "Ecco le interrogazioni presentate sui temi della TARI"

 

Mercoledì 23 dicembre si è svolta una vergognosa seduta del Consiglio comunale, in presenza, in spregio alle ordinanze regionali, i DPCM nazionali e soprattutto ai sacrifici ai quali sono soggetti tutti i cittadini di Serino e del nostro Paese.

Dopo essere stato l'unico, ad inizio seduta, a ricordare la figura di Don Carlo (Giancarlo Regazzetti), il prete missionario, venuto a Serino all’indomani del sisma del 23 novembre 1980 e rimasto per alcuni anni, ho trattato i seguenti argomenti attraverso interrogazioni scritte, così come previsto dagli artt. 34 e 35 del Regolamento comunale per lo svolgimento delle sedute consiliari:

- Riduzione TARI per le attività commerciali;

- Emergenza idrica;

- Emergenza legalità a Serino, con relativa situazione legata ai centri di accoglienza uno dei quali soggetto a chiusura, dei recenti arresti e della sentenza della Magistratura che, a riguardo, diede ragione al sottoscritto e al giornalista Enzo Costanza;

- Richiesta consiglio comunale in streaming per garantire la sicurezza dei Consiglieri comunali, dei dipendenti pubblici dell'Ente e per coinvolgere quanti più cittadini possibile nella vita democratica della nostra comunità;

Ho infine concluso il mio intervento chiedendo la creazione della pagina fb istituzionale "Comune di Serino", come avviene praticamente in quasi tutti gli ottomila comuni d'Italia. Infatti ritengo sia uno scandalo che a Serino le comunicazioni ufficiali, i messaggi del sindaco e gli aggiornamenti sul coronavirus, giusto per fare degli esempi, vengano diffusi tramite la pagina della lista elettorale dell'attuale maggioranza. Immaginate se il Presidnete del Consiglio Giuseppe Conte avesse utilizzato la pagina fb del movimento 5 stelle oppure il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca quella del PD per fare le loro comunicazioni ufficiali.

Finito il mio intervento, dopo un acceso scambio con il sindaco, sono andato via in coerenza con quanto dichiarato prima (a mezzo stampa e social network) e durante il consiglio comunale (mediante intervento scritto) in merito al mancato rispetto delle norme, oltre che del buonsenso, per contenere l'avanzata del coronavirus.

A seguire le quattro interrogazioni presentate.

Approfitto della presente nota per augurare a tutti i lettori ed ai cittadini di Serino buon anno con l'amarezza e la rabbia nel cuore di chi è consapevole che, al netto delle prese in giro del sindaco di Serino, tanti nostri concittadini rimarranno senza acqua corrente ancora per chissà quanto tempo.  

Interrogazione n°1, presentata ai sensi dell’art. 35 del Regolamento per il Consiglio comunale, approvato con deliberazione n° 99 dell’8 settembre 1994.

Un articolo comparso di recente nella sezione Enti Locali del Sole24Ore, riportava la notizia che i Comuni possono intervenire, avvalendosi della propria potestà regolamentare, prevedendo riduzioni TARI da Covid-19, in aggiunta alle prescrizioni della delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) n° 158/2020.

Inoltre è possibile utilizzare il cosiddetto “fondone”, di cui all’articolo 106 del decreto legge n° 34/2020 per coprire le perdite di gettito TARI connesse all’emergenza Covid-19.

Sono due importanti chiarimenti forniti dal Governo in risposta ad un question time in Commissione Finanza alla Camera.

In pratica, senza voler entrare in questa sede nei dettagli  della nuova metodologia dell’Autorità sopra citata, di cui alle delibere n°443/2019 e 158/2020, con le quali sono state introdotte specifiche agevolazioni per le attività economiche soggette a sospensione, consentendo ai Comuni di intervenire con riduzioni ed esenzioni, assicurando però la relativa copertura attraverso il ricorso ad altri fondi di bilancio e quindi fuori dal piano finanziario.

Alla luce di quanto detto, non ritiene il signor sindaco di adottare, con immediatezza, tutte le misure e gli atti necessari per ridurre, già per il 2020 ed il prossimo semestre, le somme dovute in virtù delle tariffe TARI per le attività economiche soggette a sospensione e limitazioni dell’esercizio a causa dell’emergenza Covid-19?

Interrogazione n°2, presentata ai sensi dell’art. 35 del Regolamento per il Consiglio comunale, approvato con deliberazione n° 99 dell’8 settembre 1994.

Questa interrogazione, rivolta al sindaco e all’assessore delegato all’acquedotto, riguarda la lunga fase di emergenza idrica che, ormai, nel nostro comune tende, ogni anno che passa, ad avere un ciclo di durata sempre più lungo, con conseguenti disagi in primo luogo per i cittadini utenti.

Sia chiaro, il sottoscritto  non si occupa di questo argomento perché oggi veste i panni di oppositore di questo esecutivo, bensì perché egli ha a cuore solo ed unicamente il benessere e gli interessi collettivi dei cittadini serinesi.

Lo dimostra il fatto che nel 2017, il 2 di ottobre, praticamente dopo un anno e mezzo circa dall’insediamento dell’amministrazione, della quale faceva parte con il ruolo di assessore, scriveva una missiva al sindaco, contenente proposte ed azioni concrete per affrontare l’emergenza idrica che a partire da quel periodo, anno più anno meno, cominciava a farsi ogni stagione sempre più grave e lunga.

Proprio quell’anno la crisi fu particolarmente grave in buona parte della nostra regione e del Paese intero, tant’è che organizzammo come associazione politico-culturale “Be - Enrico Berlinguer” una raccolta di firme di cittadini in calce ad una petizione per chiedere al presidente della giunta regionale i fondi necessari per un ammodernamento della rete di distribuzione, dal momento che la dispersione dovuta alla fatiscenza di parti consistenti di essa è tra le principali cause della crisi.

Il sottoscritto proponeva, attraverso quella lettera anche misure contingenti quali, per esempio, l’emanazione di un’ordinanza sindacale per vietare, nel periodo da settembre a novembre, l’uso non domestico dell’acqua, a cominciare dalle fabbriche dove si lavorano le castagne che, avrebbero potuto impiegare acqua di pozzo, autotrasportata, per curare le castagne e soprattutto una più attenta vigilanza per scoraggiare e sanzionare l’uso improprio dell’acqua potabile e scovare e reprimere i tanti allacci abusivi presenti soprattutto nelle zone agricole, come tutti sanno.

Ebbene, non solo il sottoscritto non fu minimamente ascoltato ma dovette prendere atto che l’iniziativa, si ripete, voleva essere un contributo costruttivo per risolvere un problema, provocò l’irritazione del sindaco, sfociata in aperta ostilità.

Quest’ultimo, in più fasi ha annunciato, anche attraverso articoli di giornale, come per esempio quello del quotidiano Il Mattino del 4 novembre scorso, la realizzazione di un nuovo pozzo per la captazione dell’acqua e annuncia, per la verità in maniera alquanto generica, di avere pronto un “piano complessivo di rifacimento dell’acquedotto comunale, un intervento da sei milioni di euro”.

Conclude affermando che “l’ottenimento del finanziamento è stato rallentato dall’emergenza sanitaria”.

Alla luce di quanto sopra il sottoscritto chiede di sapere:

1)      Qual è lo stato di progettazione o esecuzione, anche approssimativi, del nuovo pozzo, ovvero i tempi di realizzazione dell’opera?

2)      E’ vero, come dice qualcuno, che tale idea di costruire il nuovo impianto di sollevamento è stata per ora accantonata visto che l’Alto Calore sembra abbia concesso al Comune di Serino, l’uso seppure parziale e limitato nel tempo, di un suo pozzo, attualmente fuori servizio, in località Isca?

3)      Esiste già un progetto esecutivo  delle opere di raccordo dell’impianto alla condotta principale?

4)      Questo mega progetto cui lei si riferisce è un progetto di massima, un progetto esecutivo o cos’altro?

5)      Chi è il tecnico progettista incaricato? Sono stati assunti atti amministrativi quali, per esempio deliberazioni della Giunta municipale oppure ci stanno lavorando tecnici dell’UTC?

6)      Può essere più chiaro, magari indicando e mettendo a disposizione almeno dei consiglieri carte e documenti inerenti questi finanziamenti?

Si richiedono risposte scritte, possibilmente senza aspettare mesi, grazie.   

Interrogazione n°3, presentata ai sensi dell’art. 35 del Regolamento per il Consiglio comunale, approvato con deliberazione n° 99 dell’8 settembre 1994.

Nella seduta del Consiglio del 29 novembre 2019, praticamente tredici mesi fa, a seguito di un’operazione condotta da Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, coordinati  dalla Direzione Investigativa Antimafia di Napoli e dalla Procura della Repubblica di Avellino, il sottoscritto presentava un’interrogazione per conoscere quali iniziative il sindaco e l’amministrazione comunale intendessero intraprendere per diffondere e radicare nel nostro comune una maggiore cultura della legalità dal momento che tra i destinatari dei provvedimenti, in quella circostanza informazioni di garanzia, vi erano anche cittadini serinesi.

Quella mia interrogazione, fino ad oggi, è rimasta senza alcuna risposta.

Recentemente le due persone che poco più di un anno fa ricevettero l’avviso di garanzia, sono state raggiunte da un provvedimento cautelare restrittivo e la società “Arca di Noè” s.r.l., con sede a Serino, insieme ad altre attività economiche riconducibili a personaggi indagati  accusati a vario titolo di associazione a delinquere ed altri gravi reati, posta sotto sequestro.

Ricorderanno i signori consiglieri che il sottoscritto, in perfetta solitudine, il 30 gennaio 2019, a quell’epoca ricopriva la carica di assessore, dopo aver chiesto invano al sindaco di intraprendere un’iniziativa per verificare le reali condizioni di vita dei migranti ospiti in uno dei centri di accoglienza gestito proprio dalla società posta sotto sequestro, insieme al giornalista Vincenzo Costanza di “Irpinianews” ed all’operatore Guido Criscitelli fecero visita al centro ubicato in località ”Castello di Ogliara” del nostro Comune e documentarono con filmati ed interviste ai malcapitati ospiti, le inumane condizioni di vita nonché della precaria (per usare un eufemismo) situazione sanitaria del centro.

Ebbene in una seduta consiliare successiva ai fatti, il sottoscritto fu criticato e attaccato dal sindaco che affermava (come risulta agli atti) che in quel centro era tutto in ordine come dimostrato dalle autorizzazioni  rilasciate ai titolari della società nonché dai controlli dei funzionari della Prefettura.

Il giornalista Costanza e il sig. Criscitelli vennero denunciati dalla signora Teresa Pascale in Barone, amministratrice della società L’Arca di Noè. Non è dato sapere se anche il sottoscritto venne denunciato, così come preannunciato dall’avvocato Antonio Barone attraverso un comunicato stampa, per il semplice fatto che non gli è stato notificato mai alcun avviso da parte dell’Autorità Giudiziaria.

Il Pubblico Ministero propose l’archiviazione del procedimento e, a seguito di ricorso della Pascale contro la richiesta di archiviazione, il Giudice per le Indagini Preliminari, nell’udienza del 27 febbraio 2020, emanò un’Ordinanza di archiviazione del procedimento penale nei confronti di Vincenzo Costanza e Guido Criscitelli, respingendo quindi l’opposizione all’archiviazione avanzata dalla sig.a Pascale.

Ma la cosa che, ad avviso dell’interrogante, è molto significativa , che fa giustizia di tutte le false affermazioni e comportamenti ambigui per non dire altro, sono alcuni passaggi  dell’Ordinanza di archiviazione emanata dal GIP, dott.Paolo Cassano:

“… si duole ( la ricorrente Pascale n.d.r.) dell’abusivo accesso da parte del giornalista Vincenzo Costanza, del suo cameramen e dell’assessore Rocco Marcello alla struttura da lei gestita nonché della strumentalizzazione delle dichiarazioni raccolte dai richiedenti asilo e delle riprese effettuate presso il centro di accoglienza; rilevato che alla messa in onda del servizio seguivano controlli da parte delle Autorità competenti dai quali emergevano alcune delle carenze igienico-sanitarie immortalate dalla contestata ripresa, tanto che il centro di accoglienza fu diffidato a rimuovere le suddette precarietà... e ancora…quanto rappresentato in merito dalla qualità del servizio offerto ha trovato conferma nella successiva ispezione del personale prefettizio…”.

Vogliate scusare l’interrogante per questa digressione ma egli ritiene che le parole vergate dal Magistrato in una Ordinanza che ha lo stesso valore di una Sentenza, seppur quest’ultima è l’atto conclusivo di un processo, valga più di mille ragionamenti.

Alla luce di quanto sin qui rappresentato si interroga il sindaco:

1)      Quali iniziative, in virtù delle prerogative ad egli assegnate dalla legge, intende assumere in merito a controlli nei centri di accoglienza ancora operanti nel Comune di Serino, ovvero il rispetto delle norme sanitarie, le condizioni dei locali che ospitano i richiedenti asilo, se tali strutture sono in possesso di certificato di agibilità o abitabilità ed in possesso degli standard igienico sanitari;

2)      Se l’Ente Comune di Serino si costituirà parte civile nell’eventuale processo a carico dei soggetti coinvolti, così come hanno preannunciato i comuni di Avellino e Monteforte.

Ecco, questo si che sarebbe un segnale inequivocabile nei confronti dei nostri concittadini circa il valore assoluto della Legalità e di reale sostegno, non a chiacchiere, all’Autorità Giudiziaria e alle Forze dell’Ordine, cui va la mia totale riconoscenza per l’opera svolta quotidianamente.

Se egli si pronuncerà in tal senso, avrà da parte del sottoscritto incondizionato sostegno; nel malaugurato caso contrario, l’interrogante preannuncia la volontà di esercitare il potere sostitutivo che la legge consente a qualsiasi cittadino, in caso di inerzia dei rappresentanti istituzionali, di sostituirsi a questi ultimi in un procedimento anche penale.

Interrogazione n°4, presentata ai sensi dell’art. 35 del Regolamento per il Consiglio comunale, approvato con deliberazione n° 99 dell’8 settembre 1994

Ancora una volta, dall’inizio della pandemia, questa amministrazione, attraverso la convocazione dei Consigli comunali in presenza, in spregio alle Ordinanze regionali e ai DPCM nazionali, ha violato le disposizioni che vietano di creare assembramenti al chiuso per evitare la diffusione del covid-19.

Tra gli aspetti gravi di questa vicenda grottesca c'è il fatto che il nostro Comune ancora non ha predisposto lo streaming in occasione di momenti del genere così come hanno fatto invece quasi tutti i comuni d’Italia compresi buona parte di quelli a noi confinanti, basti pensare alla Città di Montoro e ad Aiello del Sabato.

In questo modo oltre a garantire la sicurezza dei Consiglieri comunali e dei dipendenti si sarebbe potuta dare la possibilità ai cittadini di partecipare collegandosi facilmente al sito istituzionale e/o attraverso Facebook. Per fare tutto ciò basta un semplice smartphone e creare, a costo zero, una pagina fb istituzionale del Comune di Serino. A dimostrazione che non c'è la volontà più che la possibilità!

Scelta tra l'altro irresponsabile se si considera che non molto tempo fa il Comune di Serino fu addirittura chiuso a causa di un focolaio scoppiato al suo interno.

Alla luce di quanto sin qui rappresentato si interroga il sindaco:

1)      Se intende, in tempi brevi, predisporre il servizio di streaming per trasmettere i Consigli comunali e tutte le assise di interesse pubblico per garantire la sicurezza dei Consiglieri comunali e dei dipendenti pubblici nonché consentire un più ampio e democratico coinvolgimento della cittadinanza tutta;

2)      Se, come avviene nella quasi totalità degli 8.000 comuni italiani, questa amministrazione, dopo oltre quattro anni e mezzo di mandato, ha intenzione di predisporre una pagina fb ufficiale del Comune di Serino così com’è già stato fatto per Instagram, YouTube e l’app per smrtphone “My Serino”.

E’ intollerabile che le comunicazioni ufficiali dell’Ente, a partire dai messaggi del sindaco e dagli aggiornamenti in merito al coronavirus, avvengano sulla pagina facebook della lista elettorale “Serino Bene Comune con Vito Pelosi sindaco” senza che ci sia, sul social network più seguito al mondo e dai nostri concittadini, un canale ufficiale riconducibile esclusivamente all’Ente.

Ricordo, ancora una volta, che la creazione della pagina fb ha costo zero e ci vogliono dai 2 ai 5 minuti circa per crearla. 

Il Consigliere comunale

 Marcello Rocco

 

 

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