A Solofra, 18 km dal mare, si naviga… provare, per credere.
…non dovrebbe dimettersi soltanto il buon Vignola, ma tutta l’Amministrazione Comunale
Egregio Direttore, sono un solofrano che, da molti anni, vive a Salerno. Però, non ho, mai, reciso il cordone ombelicale con il mio paese nativo.
Infatti, ogni settimana, ritorno, per stare insieme ai miei cari familiari e fare insieme a loro delle escursioni nelle località amene del comune conciario, senza tralasciare la scalata al monte S. Angelo, denominato, comunemente,” Pizzo di S. Michele”, da cui si ammira un panorama mozzafiato, che si affaccia un po' su tutta la regione Campania, con il Vesuvio, le isole e il mar Tirreno.
Quindi, senza allontanarci, anche noi possiamo rinfrescarci, all’ombra dei faggi, querce, ontani e tigli.
In queste giornate assolate, ci siamo immersi nei boschi del territorio serinese -solofrano ,alla ricerca di funghi e origano e alla riscoperta dei frutti del sottobosco.
Vorrei sottolineare la bellezza della cornice dei monti “Picentini”, ma anche il mancato inserimento del monte “Pergola” nell’omonimo parco.
Si tratta di un pugno nell’occhio, che dovrebbe far vergognare chi ci amministra. Infatti , Lei, da ben 35 anni, insiste per la chiusura della cava, che sta divorando l’habitat del suddetto monte, a forma d’elefante, senza dimenticare i rioni storici con le loro chiesette chiuse e qualcuna dirupata, abbandonati e sedotti a se stessi.
Queste problematiche elencate sono lo spettro di un paese in decadenza, annullando i sacrifici di chi ci ha preceduto.
Difatti, tutte le Amministrazioni, succedutesi dal sisma del 23 novembre 1980 ad oggi, non sono riuscite a riammagliare il centro con le periferie, ma, soprattutto, a dar vita ai succitati rioni.
Ma si chiede troppo, visti i tempi di crisi.
Però, salvaguardassero almeno il decoro urbano e ripristinassero le strade del centro, come sottolinea, spesso, Lei.
A proposito delle strade, c’è una forte lamentela dei pedoni e degli automobilisti.
Difatti, i pedoni trovano difficoltà nel deambulare, in special modo le donne che camminano sui tacchi a spillo; invece, gli automobilisti navigano con le loro vetture, come se stessero sul mare di Salerno.
A tal proposito, la settimana scorsa, i miei amici di Salerno m’invitarono a navigare sulla loro barca nel porto di Salerno.
Con gentilezza, declinai l’invito, invitandoli a navigare nella mia cittadina conciaria. Loro replicarono, dicendomi : “com’ è fattibile, visto che siamo distanti 18 km. dal mare?”
Perciò, dissi loro di provare, per credere. Dopo qualche giorno, accettarono l’invito, per provare il luogo della navigazione. Giunti nel centro di Solofra, feci constatare come si navigava con la macchina nel camminare sopra i sampietrini. Tutti scoppiarono a ridere e, tra una risata e l’altra, dissero: “ com’ è possibile che una cittadina rinomata, come Solofra, definita, negli anni ’80, la piccola Svizzera, si sia ridotta in uno stato pietoso e poca decorosa?”
Mentre i miei amici ridevano, in cuor mio accumulavo rabbia per lo stato del paese, ridotto come un bene di terza scelta.
E’, mai, possibile che i residenti non facciano sentire la loro voce contro un’Amministrazione, che tutto fa , tranne farla ritornare agli antichi splendori?
E i residenti si chiedono - come dice Lei - la valenza politica del loro sindaco Vignola, visto che si naviga a vista d’occhio per il centro cittadino?
A parer mio, non dovrebbe dimettersi soltanto il buon Vignola, ma tutta l’Amministrazione Comunale.
F. De Stefano