Caro direttore, vi ricordate la favola della rana e lo scorpione? E’ molto adatta per descrivere il comportamento politico di Vincenzo De Luca, il quale si affanna molto (facendo anche cose positive) ma che alla fine fa venir fuori la sua vera natura di politico meridionale arrogante e clientelare. Perché egli, in qualità di presidente della giunta regionale campana) sicuramente ha preso iniziative positive (il finanziamento di varie strutture culturali napoletane, le Universiadi, il piano per il lavoro, ecc. ecc) ma esse vengono annullate dalle molteplici negatività. Tutti lo stanno criticando, infatti, per vari errori commessi. Il punto critico più dolente e inspiegabile è quello della gestione dei fondi europei: la Campania ha ottenuto dall’Europa una dote assai ricca, quasi 5 miliardi di euro di risorse per lo sviluppo regionale e per la formazione specie dei giovani, ma ha impegnato nei cinque anni della presidenza De Luca solo il 37 per cento di questi fondi e a giugno di quest’anno risultava avere speso appena 825 milioni, cioè il 18 per cento. Ha nominato presidente della Fondazione Idis che gestisce Città della Scienza un politico che ha cambiato molteplici partiti come Riccardo Villari, senza dare lo spazio dovuto agli scienziati. Si rifiuta di contrattualizzare, a differenza degli altri presidenti di regione, i 471 navigator campani che hanno superato la selezione per lavorare negli uffici del lavoro. Insiste nel non voler prendere in considerazione, in vista delle prossime elezioni regionali, l’ipotesi di un’alleanza politica con i Cinque Stelle che possa prevedere anche una eventuale sua non ricandidatura alla presidenza della regione. Il bilancio della sua presidenza, quindi, non è positivo. Sarebbe ora che il Pd nazionale prenda finalmente in considerazione l’ipotesi di fare a meno di De Luca dopo averlo inspiegabilmente appoggiato per troppi anni.

Cordiali saluti

Franco Pelella – Pagani