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Padre Alfredo Melis.

Alle prime ore dell’alba, dopo la festa dell’Assunta, nella casa canonica della parrocchia dell’Addolorata di Margherita, padre Alfredo Melis degli Oblati di San Giuseppe d’Asti  schiudeva gli occhi al Cielo. Dolore e mestizia hanno afflitto le Comunità, dove, con oltre 60 anni di sacerdozio, hai operato come integerrima guida. Nel giorno del tuo  60esimo anniversario di sacerdozio, fosti stato accompagnato al tuo paese nativo in Sardegna dai confratelli pp. Francesco ed Antonio.

Dal video, girato nella circostanza, si rilevano  la tua serenità ed il tuo sorriso,  fonti di sollievo e speranza   per tutti quelli che incontravi sul percorso della tua vita.

 Ritornando ai tuoi primi anni del sacerdozio, ci piace sottolineare, senza togliere nulla ad altre Comunità, il tuo operato nella Rettoria di Solofra come responsabile dei seminaristi (negli anni ‘60)  e   come Rettore della Rettoria di San Domenico (negli  anni  ’90). Il grido e l’invito di Giovanni Paolo II ( “Aperite   portas  cordi “) hanno caratterizzato, da sempre e per sempre, il tuo sacerdozio, tant’ è  vero che  ti rimboccasti le maniche e ti mettesti al lavoro in una Comunità  numerosa, intrisa e composta da ricchezza, ma afflitta anche da tanta povertà spirituale. Negli ultimi anni a Solofra, gli acciacchi iniziarono a farsi sentire e, con la semplicità e l’umiltà che ti contraddistinguevano, mi chiedesti aiuto nel servizio all’altare e nell’amministrazione della casa religiosa. In quegli anni ho potuto toccare con mano la tua onestà e la tua trasparenza, che camminavano insieme verso l’uniformità, caratteristiche rare da riscontrarsi, oggi.

Quindi, i Solofrani ovvero quelle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti  ricordano i tuoi modi genuini, paterni e fraterni,  con cui ti  sei  posto  al fianco di tutti e di ciascuno, coniugando la tradizione con  le novità  ed  affermando che senza storia non c’è futuro.

 In effetti, la Chiesa non è per abolire, ma per dare compimento, tanto che solevi  ripetere : “Vecchio e nuovo possono coesistere, stare insieme, ad maiorem Dei gloriam…”

 In tutti gli ambiti della tua missione, hai lasciato un’ opera, in memoria degli Oblati. In particolare, nella ricorrenza del 50esimo della permanenza dei Padri a Solofra, hai  donato un altare in legno scolpito con crocifisso, anche se l’intenzione  iniziale era quella  di lasciare due quadri artistici, da mettere nelle cornici adiacenti all’altare maggiore.

Nel  formulare sentite condoglianze ai tuoi familiari ed ai tuoi confratelli, nell’ultimo saluto, sgorga dal nostro cuore un grazie per tutto ciò che ci hai donato, per le benedizioni impartite, per i sacramenti amministrati, per le gioie profuse  e  per il dolore lenito.

P. S. Le esequie si terranno domani(17 agosto c.a. ) alle ore 15. 30, nella parrocchia dell’Addolorata. Successivamente, la salma sarà tumulata nel suo paese nativo di Acquasila.

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