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Solofra: Tutte le strade portano a Roma e tutti i controlli portano a via Felice de Stefano?

Dalle ore 10.00 di mercoledì 17 luglio, è stata riaperta al transito pedonale e veicolare via Felice De Stefano, e con essa via Lavinaio e via Landolfi, che la incrociano, interessate dai lavori di rifacimento della pavimentazione con asfalto stampato in sostituzione dei cubetti di porfido o sampietrini che dir si voglia.

Sui motivi della prematura riapertura son circolate tante ipotesi, alcune davvero fantasiose.

Trattasi di un lavoro pubblico di rifacimento stradale urbano, molto atteso dalla cittadinanza che, per anni, ha dovuto percorrere questo centrale tratto di strada alquanto dissestata.

Ora che, finalmente, i cittadini speravano che, con l’inizio dei lavori, si sarebbe posto fine alle loro tribolazioni stradali, sono iniziati altri tipi di tribolazione: un’opera pubblica di rifacimento stradale urbano di circa 200 m (non è certamente una chilometrica autostrada!), evidentemente oggetto di tanti esposti, è stata quotidianamente attenzionata dalle forze dell’ordine e da tante altre autorità di vigilanza, fino a determinare il sequestro di un’area - esterna al cantiere di circa 300 mq - in cui sono stati depositati i sampietrini rimossi, che, secondo gli inquirenti, sono rifiuti speciali smaltiti illecitamente, impregnati (de visu) di leganti idraulici, frammenti di materiale bituminoso e frammenti di calcestruzzo.  Di diverso avviso la tesi difensiva, che ha anche fatto analizzare i cubetti.  Sarà il Tribunale del Riesame a stabilire se, nella specie, riguardo ai sampietrini rimossi, trattasi di reimpiego-riutilizzo di materiale tal quale - senza subire alcuna trasformazione né fisica né chimica - per lo stesso scopo e la stessa funzione per la quale era stato concepito, o se trattasi di rifiuti speciali smaltiti illecitamente.

La questione, per la verità, è stata dibattuta più volte anche in altri Comuni.

Per esempio: nel 2017, nel Comune di Buccino (SA), la Forestale ha sequestrato un’area di 250 mq in località Tufariello, che ospitava circa 300 mc di sampietrini provenienti dai lavori di riqualificazione delle strade del centro storico, sostenendo che i sampietrini fossero dei rifiuti speciali smaltiti illecitamente, ma il giudice delle indagini preliminari, Dr.ssa Donatella Mancini, non ha convalidato il provvedimento di sequestro ed ha disposto la rimozione dei sigilli!

Secondo le tesi difensive, il sampietrino non può essere considerato un rifiuto in quanto «nessuno lo abbandona o se ne disfa», e, tecnicamente, non può essere considerato nemmeno materiale da riciclare, perché, in tal caso, si otterrebbe un nuovo bene che non è identico a quello originario. Ad esempio: la plastica raccolta in maniera eterogenea viene “riciclata” per farne panchine e arredi urbani o da giardino; gli imballaggi in legno della raccolta differenziata vengono “riciclati, generando nuova materia e quindi nuovi prodotti, quali blocchi in legno cemento per l’edilizia, blocchetti per pallet, pasta chemimeccanica per l’industria cartaria, compost, etc. La parte residuale viene, poi, destinata alla produzione di energia.

Naturalmente, diversamente dal common low dei paesi anglosassoni, in Italia, il giudice non è vincolato allo stare decisis (a "rimanere su quanto deciso"), al c.d. precedente, ma è libero di interpretare e decidere il caso specifico sottoposto al suo esame, secondo i principi di diritto che ritiene più opportuni.

Senza entrare nel merito delle questioni, non è la prima volta che accade, e, credo, non sarà nemmeno l’ultima, perché è giusto che le Autorità vigilino.

In Italia, tutti si lamentano che i controlli sono rari, che il personale di vigilanza e di ispezione è sottodimensionato, ed è, statisticamente, in grado di effettuare solo un numero esiguo di controlli.

Solofra, invece è fortunata, i controlli sulle opere pubbliche e private e sulle attività produttive sono più che frequenti, quasi quotidiani.

Altre realtà, invece, sono meno fortunate.

Possiamo tranquillamente affermare, che, a Solofra, ha trovato finalmente attuazione – parafrasato (!) - uno degli slogan di maggiore successo dell’era berlusconiana: «più controlli per tutti»…

mariomartucci

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