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Prima Domenica di quaresima Anno C

Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi consigli e suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

I - Luca 4, 1-13 1.  Gesù è pieno di Spirito Santo e da Lui è guidato in ogni sua azione (1 Gesù, pieno di Spirito Santo, … ed era guidato dallo Spirito nel deserto) e perciò fa sempre quello che è voluto dal Padre, in qualsiasi situazione si trovi. Anche quando si allontana dalla zona del Giordano e va nel deserto, si muove sotto l'azione dello Spirito Santo (1 si allontanò dal Giordano); vi resta per 40 giorni, esposto alle tentazioni di Satana (2 per quaranta giorni, tentato dal diavolo), che vorrebbe portare Gesù alla ribellione a Dio, come riuscì a fare con Adamo. Gesù non mangia nulla in questo tempo e alla fine ha fame. Solo lo Spirito Santo ci può aiutare a capire le tentazioni del diavolo e ci può dare l'aiuto nella lotta contro di lui e sostenerci fino alla vittoria. Di qui la necessità di prendere esempio da Gesù per isolarci, per trovare tempo e luogo per dare ascolto alla Parola di Dio e rispondere a essa con la preghiera, in modo da poter ricevere grazie ed energia da lui. Impariamo a organizzarci anche a casa nostra per poter pregare, oltre a partecipare con fedeltà alle varie occasioni di preghiera comunitaria, liturgica e non liturgica.

2. (a) Satana non sa se Gesù è il Figlio di Dio, perché Dio glielo ha nascosto, e così gli lancia la sfida di fare il miracolo di trasformare le pietre in pane, per togliersi la fame (3 Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane»); lo stimolo doveva essere ben forte dopo tanto tempo di digiuno (2 Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame). Gesù risponde con una Parola di Dio dell'AT, in cui si afferma che l'uomo vive certamente di pane, ma soprattutto della Parola di Dio, che gli comunica la sua volontà e la sua vita (4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo»;  cfr Dt 8,3). Fare la volontà di Dio è il cibo migliore e che dà il massimo della vita (Gv 4, 33-34). Gesù farà i miracoli della moltiplicazione del pane, ma per soccorrere gli altri, non a proprio vantaggio, e soprattutto per aiutare la gente a credere in Lui e nella sua missione. In questa Quaresima facciamo il proposito di dare più tempo all'ascolto della Parola di Dio - se leggessimo 35 versetti dell’AT e 11 del NT, più i Salmi, in due anni leggeremmo tutta la Bibbia - e anche più impegno nei fioretti e in opere di carità.  (b) Satana, visto il fallimento della prima tentazione, che gli riuscì bene con i progenitori, dà un secondo assalto a Gesù, con la tentazione del potere umano e della gloria mondana, che dà il dominare sugli altri. Il tentatore mostra a Gesù dall'alto i regni di questo mondo (5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra) e gli dice la bugia – come se Gesù il Creatore potesse essere ingannato da una sua creatura! - che i regni sono suoi e li può dare a chi vuole: li darà a Gesù (6 e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio) se Egli si inginocchia davanti a lui e lo adora (7 Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo), trattandolo da Dio. Ma Gesù gli risponde con le parole dello Shemà, che ogni pio ebreo ripeteva mattina e sera - e anche più spesso –, e si rifiuta di adorarlo: Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto» (8; cfr Dt 6,13). Chi cerca per superbia il potere sugli altri e la gloria mondana è certamente sotto l'influsso di Satana. Chi sta “al comando” deve esercitarlo con lo spirito e il desiderio di servire al meglio gli altri e deve rifiutare ed evitare ogni ricerca di gloria e approvazione mondana; se non fa così, finisce  sotto l’influsso di Satana, devastante per lui e per i sudditi. (c) La terza tentazione avviene sulla punta più alta del Tempio di Gerusalemme, dove Satana porta Gesù, invitandolo a buttarsi giù (9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui) con la certezza che Dio avrebbe comandato agli Angeli di proteggerlo (10 sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo/ affinché essi ti custodiscano) e che essi lo avrebbero sostenuto con le loro mani per evitare che inciampasse (11 e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani/ perché il tuo piede non inciampi in una pietra; cfr Sal 91,11-12). Ma Gesù respinge anche questa tentazione con un'altra Parola di Dio nell'AT (12 Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo»; cfr Dt 6,6). Satana vorrebbe far credere a Gesù che, se si getta giù e non si fa male, grazie alla protezione degli Angeli, la gente avrebbe creduto in lui a causa del miracolo evidente e sarebbe stato facilitato nella sua missione dalla gloria, che gli verrebbe dal fatto straordinario. Ma Gesù respinge anche questa tentazione, perché Egli vuole portare avanti la sua missione secondo il piano del Padre, quindi nell'umiltà, che ha caratterizzato già gli inizi della sua missione dal suo battesimo nel Giordano. Gesù riceverà la gloria, la potenza e il regno dal Padre, quando, come, dove e perché il Padre vuole. Anche noi dobbiamo condividere questi sentimenti di Gesù, di volere solo quello che il Padre vuole, anche riguardo alla gloria, il potere, il regno, il cibo, le ricchezze, e ogni altra cosa.

3. Satana esce totalmente sconfitto da Gesù in questo triplice combattimento con Lui; egli tenterà ancora Gesù con tentazioni simili per mezzo dei nemici di Gesù, ma anche degli Apostoli, che ragionavano secondo la mentalità mondana e non secondo Dio; le tentazioni raggiungeranno la massima intensità durante la Passione, specie nel Getsemani e sul Calvario (Lc 23,35-37), quando il capo dei diavoli si ripresenterà per l’ultimo assalto a Gesù (13 Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato). Allora Satana entrerà in Giuda (Lc 20,21) e ne diventerà la guida; si servirà anche dei capi ebrei religiosi e civili, come Pilato ed Erode, e degli stessi carnefici. Ma Gesù vincerà sempre. Siamo tentati anche noi e siamo invitati da Gesù alla vigilanza e alla preghiera per non cadere nella tentazione (Lc 22,40); accettiamo l’invito della Chiesa ad ascoltare di più la Parola di Dio in quaresima e a rispondere con la preghiera e il digiuno e le opere di carità.

II - Deuteronomio 26,4-10. Il fedele ebreo doveva portare ogni anno al Tempio i primi frutti della terra e offrirli a Dio come segno di gratitudine per avergli dato la terra e i frutti. Viene descritto il rito, che bisognava seguire. Il sacerdote prendeva la cesta con i frutti dalle mani dell’offerente e la deponeva sull'altare (4 Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio), mentre il devoto faceva la professione di fede davanti a Dio (5 e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio). In essa il devoto offerente proclamava di essere discendente da un arameo senza fissa dimora, che andò in Egitto con poche persone e vi restò come forestiero; qui però si moltiplicò in modo inaspettato e diventò una nazione grande e potente (5 Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa). Gli Egiziani trattarono gli Ebrei con durezza, da schiavi, imponendo loro sofferenze e umiliazioni (6 Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù). Allora essi pregarono Yahweh, Dio dei loro padri, che ascoltò la loro voce e, poiché li vedeva umiliati e ridotti in condizioni miserande e schiavizzati (7 Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione), li liberò con una meravigliosa manifestazione della sua onnipotenza e con grande terrore dei popoli circostanti (8 il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi). Dio stesso poi li condusse nella terra, dove c'è l’abbondanza di ogni bene (9 Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele). Perciò gli Ebrei presentavano le primizie dei frutti della terra, donata e conservata loro da Dio (10 Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato): Le offerte restavano sull'altare e l’offerente si prostrava in adorazione (10 Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio). L'ebreo proclamava che aveva avuto tutto da Dio e che Dio è il Signore della storia e della natura: da lui era stato liberato dalla schiavitù d'Egitto e guidato alla Terra promessa e da lui riceveva i frutti della terra per poter vivere. Anche noi nel Credo professiamo la fede nella Trinità: nel Padre onnipotente, che ha creato e conserva tutto, in Gesù Signore e Salvatore e Maestro, che ci ha liberati dalla schiavitù di Satana e ci ha aperto le porte della patria celeste, e nello Spirito Santo e Santificatore, che ci accompagna e sostiene la nostra vita cristiana per poter arrivare in paradiso. La Quaresima è un tempo importante per intensificare la nostra fede e per impegnarci di più nella nostra purificazione personale e nel miglioramento del nostro rapporto con Dio e il prossimo.

III - Romani 10,8-13. Mosè aveva detto (8 Che cosa dice dunque?) che la Parola onnipotente di Dio è vicina al credente ed è nel suo cuore e sulle sue labbra (8 Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore; cfr Dt 9,4; 30,12-14) cioè la parola della fede, che gli Apostoli annunciano nella loro predicazione  (8 cioè la parola della fede che noi predichiamo). In effetti bisogna credere col cuore e proclamare con la lingua che Gesù è il Signore Dio e che il Padre lo ha risuscitato dai morti; chi crede e professa questa fede ottiene da Dio la salvezza (9 Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo). Col cuore bisogna credere e con la bocca si deve proclamare la propria fede, per ottenere che Dio ci renda giusti ai suoi occhi e ci salvi (10 Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza); la Sacra Scrittura conferma che chi crede in Dio non resta deluso (11 Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso cfr Is 28,16). “Chiunque”: infatti non c'è distinzione fra i popoli e le razze, giacché Dio è uno solo ed esiste un solo Signore di tutti, che è ricco di misericordia con chi lo invoca (12 Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano); e anche questo è confermato dalle Scritture, perché chiunque invoca il Signore viene salvato (13 Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato). Rinnoviamo la nostra fede in Dio Uno e Trino, Creatore e Salvatore e Santificatore; aspettiamoci la salvezza dalla Misericordia di Dio, che solo può convertirci e guidarci sulla via del bene fino al paradiso.

EUCARESTIA. La fede si fonda sulla Parola di Dio, letta e annunciata dalla Chiesa nella Liturgia e fuori della Liturgia, ma specie nell’Eucarestia, nella quale la salvezza non è solo annunciata e creduta ma anche offerta per la presenza del sacrificio del Cristo Redentore sotto le specie del pane e del vino consacrati. Di qui l’importanza grandissima dell’Eucarestia per la vita della Chiesa e dei singoli fedeli. Chiediamo a Dio per intercessione della Vergine e di S. Giuseppe, dei nostri Angeli Custodi e Santi Patroni, di partecipare con regolarità e devozione alla Messa domenicale, e anche più spesso.


mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it

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