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Immigrazione a Serino. Situazione non più accettabile

Pericolosa per i cittadini e priva di dignità per gli immigrati

Mercoledì 30 Gennaio, mi sono recato, presso uno dei 4 centri di prima accoglienza presenti nel Comune di Serino.

Il centro di accoglienza in questione si trova in montagna, in località “Castello Ogliara”, distante dal centro cittadino circa 9 km, approssimativamente un paio di ore a piedi.

La prima cosa che abbiamo riscontrato è stata la totale mancanza di personale addetto al controllo (almeno per il periodo della nostra permanenza presso il centro). Pertanto dopo esserci presentati ai richiedenti asilo, presenti nella struttura,  siamo stati invitati ad entrare.

Abbiamo dovuto prendere atto, con i nostri occhi, delle precarie condizioni igienico-sanitarie nelle quali i 29 immigrati, provenienti da diversi paesi africani e asiatici, versavano.

Ci hanno riferito che il vitto gli viene consegnato in mattinata e, a loro dire, “non sempre cotto bene ed in quantità insufficienti”, da qui l’ampia presenza di pentolame e fornelli elettrici in ogni stanza. Questa situazione, cioè l’uso di fornelli alimentati a corrente oppure gas, oltre a non rispettare le più elementari norme sanitarie, mette a repentaglio la sicurezza dei presenti nella struttura per il rischio di incendio.

Ci è stato spiegato, inoltre, che hanno a disposizione un solo bagno per tutti i 29 ospiti e che il salone, adiacente alla struttura, nel quale dovrebbero consumare insieme i loro pasti, viene utilizzato e preparto solo in occasione dei controlli delle Autorità preposte.

Abbiamo potuto riscontrare la mancanza di riscaldamenti e di acqua calda che in alta quota, visto le basse temperature di queste settimane, comporta non solo un disagio ma seri rischi per la salute degli ospiti del centro. A tal proposito abbiamo avuto modo di parlare con un migrante allettato che, sofferente, ci spiegava di non aver ricevuto alcuna cura medica.

Gli ospiti si lamentavano del fatto che essendo la struttura sprovvista di copertura di rete telefonica è per loro impossibile comunicare con le proprie famiglie.

Parlando con i richiedenti asilo abbiamo saputo che buona parte di loro sono di religione cristiana rispetto ad una minoranza islamica e che non hanno la possibilità di raggiungere il paese, almeno la domenica per recarsi in chiesa, non potendolo raggiungere a piedi per le condizioni metereologiche di questo periodo. Così, come pure, non gli viene data la possibilità di ricevere lezioni per l’apprendimento  della lingua italiana, oltre la conoscenza degli usi, costumi e tradizioni del nostro Paese. Pertanto una totale mancanza d’integrazione.

Se da una parte, quindi, abbiamo riscontrato e documentato una situazione a dir poco precaria dove vengono meno le più elementari basi legate alla dignità dell’essere umano dall’altra si riscontra un serio problema che riguarda la sicurezza.

Questa situazione ci induce a credere che chiunque di loro, volendo, ha la possibilità di allontanarsi in ogni momento del giorno senza nessun controllo.

Infatti, proprio lo scorso 6 gennaio, un immigrato, ospitato in un’altra struttura, sempre qui a Serino, gestita dalla stessa s.r.l., si è recato presso il Comune di Serino, ha fatto irruzione nel Comando della Polizia municipale e ha danneggiato l’ufficio, un auto comunale e aggredito il Comandante.

Ricordo che condannai fermamente tale gesto senza attenuante alcuna.

Dopo quanto verificato e documentato intraprenderò tutte le azioni necessarie per garantire la sicurezza dei miei concittadini e una situazione dignitosa per questi essere umani, così trattati, portando all’attenzione delle Autorità competenti e del Ministro dell’Interno Matteo Salvini questa situazione disumana e potenzialmente pericolosa presente sul nostro territorio. Chiederò inoltre il rispetto delle norme di legge e delle disposizioni Ministeriali che prevedono la presenza di 2,5 immigrati ogni 1.000 abitanti. Serino è un Comune di 7.000 abitanti circa e nonostante questo la presenza dei richiedenti asilo oscilla tra le 100 e le 200 unità. Una situazione non più gestibile e controllabile alla luce dei recenti fatti.

La mia posizione, ribadita nel corso degli anni, rimane sempre la stessa. Chiudere i centri di accoglienza gestiti in maniera inappropriata, per usare un eufemismo, al fine di garantire, da una parte condizioni decenti a chi viene ospitato e, dall’altra,  sicurezza per i cittadini .

                                  Marcello Rocco

                                                                                                            Assessore al Turismo, Politiche Giovanili

                                                                                                                        Politiche Europee e PSR

                                                                                                                             Comune di Serino

                                         

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