Battesimo di Gesù: Anno C
Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per l’omelia e la preghiera personale. Sono graditi consigli e suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni
1- Luca 3,15-16.21 22. 1. Il popolo ebreo viveva un'attesa intensa del Messia e tutti si erano formati la convinzione che il tempo fosse venuto, appoggiandosi su una profezia di Daniele (9,24-27); molti si presentarono al popolo come messia e raccolsero persone intorno a sé in funzione antiromana, ma furono rapidamente spazzati via (At 5,36-37). La gente si domanda se Giovanni è il Messia (15 Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo), ma egli li disillude subito: annuncia che il Messia non è lui ma verrà dopo di lui e che è più grande e forte; il Battista non si sente degno neanche di sciogliere i lacci dei suoi sandali (16 ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali); inoltre, mentre Giovanni battezza usando solo acqua per aiutare i discepoli a pentirsi dei peccati (16 Giovanni rispose a tutti dicendo: Io vi battezzo con acqua), il Messia battezzerà donando lo Spirito Santo e purificherà i discepoli come fa il fuoco (16 Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco). Giovanni è profeta sin dal grembo materno, ma esercita la sua missione quando lo Spirito e la Parola del Signore scendono su di lui (Lc 3,2). Crediamo alla sua parola, che non è il Messia e ne è il precursore; ammiriamo la sua vita penitente e la sua umiltà; egli non si inorgoglisce per le folle che accorrono a lui e onestamente orienta i suoi discepoli verso il Messia, perché solo questi può salvare. Ringraziamo Giovanni per la sua fedeltà alla missione affidatagli e la sua chiarezza. Anche noi battezzati e preti dobbiamo vivere la nostra fede e abbiamo la missione di testimoniare Cristo con la vita e la parola, per aiutare gli altri ad arrivare al Cristo.
2. In una certa occasione, insieme col popolo che si fa battezzare da Giovanni (21 Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato), si presenta Gesù e si fa battezzare anche lui (21 Gesù, ricevuto anche lui il battesimo). Dopo il battesimo Gesù si raccoglie in preghiera e il cielo di Dio si apre (21 stava in preghiera, il cielo si aprì), dopo essere rimasto chiuso per tanti millenni, e lo Spirito Santo scende su di lui in forma visibile, che poteva dare l'idea di una colomba (22 e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba); una voce viene dal cielo, dal Padre, che si rivolge a Gesù e gli dice che Egli è il Figlio di Dio, l’Unigenito amatissimo, e che il Padre si compiace di lui (22 e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»). Gesù si fa battezzare non perché peccatore e bisognoso di pentirsi, ma per mostrare la sua piena solidarietà con tutti gli uomini, giacché era uomo come gli altri e quindi condivideva la loro stessa natura umana, proveniente dai progenitori peccatori, anche se lui è senza peccato; inoltre Gesù vuol che tutti capiscano che egli porta avanti la sua missione come Servo sofferente di Yahweh, e perciò non accompagnato o sostenuto da gloria umana. A questo segno di umiltà Dio Padre risponde con l’esaltazione di Gesù: il Padre fa conoscere a tutti che Gesù è suo Figlio e che ora inizia la fase pubblica della sua missione di Maestro e Profeta. Tutto avviene in un clima di preghiera, che è indispensabile per percepire le manifestazioni di Dio. Crediamo all’unico Dio, Padre e Figlio e Spirito; e crediamo che Gesù è Dio fatto uomo ed è il nostro salvatore. Se il Padre trova in lui tutta la sua compiacenza, quanto più dobbiamo farlo noi! Adoriamo, lodiamo, benediciamo. Diamo tempo alla preghiera e meditazione, unica via per convertirci e fare spazio a Dio nella nostra vita; siamo stati battezzati per questo.
II - Isaia 40,1-5.9-11. Parla Dio e fa annunciare a Gerusalemme che i suoi peccati sono stati perdonati, perché ha scontato la sua colpa, avendo ricevuto da Dio un trattamento da primogenito, anche nella riparazione dei peccati (2 Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati). Perciò è venuto il tempo di passare dalla desolazione alla consolazione (1 Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio) e di preparare nel deserto la via comoda per il Signore, perché Egli in persona possa guidare il suo popolo da Babilonia - e dal resto del mondo – fino a Gerusalemme (3 Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio). Occorre abbassare i monti e riempire le valli in modo che la strada sia piana (4 Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata). In effetti così Dio manifesterà la sua gloriosa presenza e tutti gli uomini la vedranno, secondo la sua promessa (5 Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato). Dio si rivolge al profeta, che fa da araldo, e gli ordina di salire su un punto elevato per far sentire la sua voce dappertutto col lieto annunzio (9 Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda): la buona novella, il vangelo, che l'araldo e profeta deve annunziare, è la venuta di Dio onnipotente, che porta con sé il premio per i buoni (9-10 Ecco il vostro Dio! 10 Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede). Egli agirà da Buon Pastore nel guidare il suo popolo: porterà in braccio gli agnellini e farà camminare con dolcezza le pecore incinte o che hanno partorito (11 Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri). A noi oggi viene annunciata la venuta di Gesù e la fase pubblica della sua vita, che inizia dopo il battesimo. Egli venne nel mondo quando fu concepito e nacque, ma solo ora dopo il battesimo e con la venuta dello Spirito appare in tutta la sua attività di Messia: è Dio l'onnipotente e viene a salvarci; si mostrerà padre tenerissimo e pastore attentissimo. Credo, adoro, spero nella sua infinità bontà, amo; prego per chi non ha la grazia di poter far questo.
III - Tito 2,11-14; 3,4-7. Con la venuta di Gesù appaiono la benevolenza di Dio (11 È apparsa infatti la grazia di Dio) e la bontà di Dio e il suo amore per tutti gli uomini (4 Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,/ e il suo amore per gli uomini), e anche la sua misericordia (5), che vuole e realizza la salvezza di tutti gli uomini (11 che porta salvezza a tutti gli uomini; 14 Dio, salvatore nostro …5 egli ci ha salvati; 6 Cristo salvatore nostro). Dio Padre ci salva dandoci Gesù (6 per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro), diventato uomo per noi in modo da rendere visibile la misericordia trinitaria per noi (5 per la sua misericordia). Gesù ci ha salvati anzitutto compiendo la missione di maestro e insegnandoci a evitare il male (12 e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani) e a fare il bene in questa vita (12 e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà), e poi ha dato la sua vita per noi, per riscattarci da ogni peccato e formarsi un suo popolo di santi, impegnato a fare del bene (14 Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone). L'opera redentrice di Cristo si applica a noi grazie ai sacramenti, a incominciare da battesimo, che, pur essendo semplice acqua, riceve l'efficacia dello Spirito Santo, che per mezzo di esso ci fa nascere di nuovo come figli di Dio e ci fa diventare uomini nuovi (5 con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo): si tratta di quello Spirito, che Dio ci dona per i meriti di Gesù e per suo mezzo (6 che Dio ha effuso su di noi in abbondanza/ per mezzo di Gesù Cristo). Così Dio ci salva per mezzo di Gesù con l'opera dello Spirito Santo, non perché noi abbiamo fatto opere buone, ma per la sua misericordia (5 egli ci ha salvati,/ non per opere giuste da noi compiute,/ ma per la sua misericordia): siamo resi giusti dalla sua benevolenza (7 affinché, giustificati per la sua grazia) e diventiamo nella speranza – e quindi non ancora definitivamente e stabilmente - eredi della vita eterna (7 diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna); nel frattempo ci prepariamo all'incontro col Signore Gesù nella sua seconda venuta (13 nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo).Ci troviamo di fronte alla sintesi di tutta la fede e della vita cristiana: ci presenta le tappe della storia della salvezza: il Signore venne, viene, verrà: venne 20 secoli fa e operò la redenzione; viene adesso per rendercene partecipi nei sacramenti, a incominciare dal Battesimo e continuando con gli altri, specialmente la Confessione e l’Eucarestia, che dobbiamo ricevere e possiamo ricevere con la massima frequenza possibile; verrà alla fine della vita e del mondo per farci entrare nella fase definitiva della salvezza. Crediamo, speriamo, amiamo e domandiamo perdono per quelli che non credono, non sperano e non amano
EUCARESTIA. Cristo venne e Cristo viene ora e non abbiamo assolutamente nulla da invidiare a contemporanei di Gesù, perché è realmente presente e opera nei sacramenti e in tanti altri modi di presenza, e specie nell’Eucarestia come Maestro e sotto i segni del pane e vino consacrati. Gesù viene per darci lo Spirito Santo ancora una volta e per perdonarci i peccati e fare di noi uomini nuovi, pronti per le opere buone. Preghiamo la Vergine Maria e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, perché ci ottengano di sapere valorizzare tutte le varie presenze di Cristo per la nostra santificazione.
mons. Francesco Spaduzzi