Baronissi: pro-blema “primaria”
Dopo Natale, bambini al freddo e al gelo
Al rientro dalle vacanze di Natale, i bambini della scuola primaria di Orignagno, piccola frazione di Baronissi, sono stati accolti al freddo e al gelo in una “capanna” di lamiere e cemento. Stando a quanto riferito da maestre e genitori, i riscaldamenti non funzionavano e di conseguenza i fanciulli sono stati ‘co-stretti’ nei loro giacconi imbottiti. Il problema, che si è presentato in questi giorni di ripresa delle attività didattiche, va a sommarsi a una situazione precaria, in un edificio obsoleto, cui si associa una sorta di abulia istituzionale. I genitori sono preoccupati, in primo luogo, della sicurezza, dell’incolumità dei propri pargoli, oltre al fatto che il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, corre il rischio di essere umiliato: si stenta a garantire i servizi minimi, in una fase della crescita in cui si ha diritto a massime e scrupolose attenzioni. Al di là della disavventura, che ha coinvolto la scolaresca, rimane che i bambini di Orignano vivano una situazione di disagio rispetto alle sedi del capoluogo irnino e delle altre frazioni. Non siamo qui a intavolare processi sommari, alla ricerca di colpevoli, né tantomeno a farsi coinvolgere emotivamente dall’accaduto, ciò che preoccupa è che una parte della comunità sia relegata a operare ai margini e, in alcuni casi, abbandonata a se stessa, senza che nessuno intervenga e se ne assuma le responsabilità di tale condizione di svantaggio. Inoltre, angustia un certo analfabetismo funzionale: non si comprende prontamente quali siano i problemi e quali le priorità. Un ‘pro-blema’, stando all’etimo che lo legittima, rappresenta “ciò che si getta”, che si “mette” davanti agli occhi, ciò che si affronta con tempestività, altrimenti si rischia d’inciampare in esso se non lo si rimuove o si finge che non ci sia. Ne consegue, poi, che ci siano questioni, nella gestione della sfera pubblica, che sono primarie. Di sicuro, tra queste sono da annoverarsi i bambini: non a caso le comunità civili li accolgono negli asili – “tempio degli intoccabili” – e nelle scuole primarie, in quanto rappresentano ciò che viene prima, che è primario e pertanto ha la priorità. La piccola comunità, a tal fine, confida nella sensibilità civile, socio-istituzionale, e soprattutto nell’intelligenza linguistico - culturale del primo cittadino e della giunta comunale, insieme a tutti gli operatori di settore. Una società che si prende cura delle sue priorità e affronta i suoi problemi “primari” non sarà, forse, ricca, ma di sicuro felice.