Per contrastare le pretese del Nord il Sud deve avere più buongoverno e senso civico
Caro direttore, l’economista Mariano D’Antonio ha riflettuto sulla pretesa di alcuni governatori dell'Italia del Nord, i presidenti delle giunte regionali di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, di mettere le mani sul residuo fiscale, cioè sulla differenza tra le entrate fiscali che sono riscosse dallo Stato in una Regione e le spese che lo Stato destina a quella Regione. L’opinione del professor D’Antonio è che “per sostenere le ragioni del Mezzogiorno nell'assegnazione di poteri e di risorse non basta rivendicare la solidarietà tra ricchi e poveri, non basta contrastare l'egoismo della Lega e dei tanti Zaia che governano al Nord. E' necessario anche dimostrare che nel Mezzogiorno si fa strada il buon governo, che i responsabili della cosa pubblica, i governatori che eleggiamo, abbiano a cuore l'efficienza dei servizi pubblici, l'imparzialità dei burocrati, il rispetto degli utenti senza discriminare i cittadini tra coloro che hanno solo diritti da far valere e coloro che invece hanno santi in paradiso” (Regioni, anche il Sud deve fare la sua parte; La Repubblica-Napoli, 29/12/2018). La mia opinione è che il professor D’Antonio ha fondamentalmente ragione. Non basta rivendicare la solidarietà tra ricchi e poveri e contrastare l’egoismo della Lega (anche se è fondamentale opporsi alle richieste delle regioni del Nord). E’ necessario che i responsabili della cosa pubblica dimostrino di praticare il buon governo. Ma aggiungerei che a comportarsi bene non devono essere solo gli amministratori ma anche gli amministrati; fino a quando al Sud ci sarà scarso senso civico, molta criminalità, scarsa fiducia, clientelismo, familismo, ecc. ecc. anche le migliori pratiche amministrative sono destinate ad avere scarso successo.
Cordiali saluti
Franco Pelella – Pagani