Logo

Solofra inquina: da piccola svizzera a valle di lacrime?…

L’inquinamento industriale e la continua espulsione di lavoro vivo dalla produzione, sminuisce la funzione sociale delle imprese, portano con se l’arricchimento di pochi e il depauperamento di molti.

Ma anche chi inquina vive nello stesso habitat con moglie, figli, parenti e amici. E allora le domande sono tante. Aldilà delle leggi, esiste un livello di inquinamento accettabile?  È vera ricchezza la redditività aziendale conseguita a scapito dell’ambiente? Il lavoro vale un tumore?

Nel 1976, anno della "Legge Merli" e della tragedia di Seveso, un grande artista, Pierangelo Bertoli, con la canzone "Eppure soffia", sferza le coscienze degli uomini sulla disastrosa trasformazione del pianeta, ...«E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi, la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi, …uccelli che volano a stento malati di morte, il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte» …

L’uomo ha solo bisogno cose semplici e banali: acqua da bere, aria da respirare e sana terra da coltivare.

Possiamo arrogarci il diritto di non tutelare ciò che consente la vita?

È inutile fingere di credere che l’inquinamento ambientale sia sempre abbastanza distanti dalla nostra vita, …perciò a Montoro, martedì 9 ottobre 2018, nel convegno “IN QUESTA VALLE DI LACRIME”, ci si è interrogati sull’inquinamento della nostra valle e dei suoi effetti sulla salute.

Il sindaco di Montoro, Dr. Mario Bianchino, ha sottolineato che “la coscienza non può più prescindere dalla tutela ambientale”.  “C’è necessità di un cronoprogramma delle cose da fare in sinergia con tutti i soggetti istituzionali del territorio”. “Non siamo un club dove si pratica la lamentazione: è necessario portare il livello decisionale sul territorio!”.

Il dott. Filomeno Caruso, ha posto l’accento sulla necessità di costruire un percorso per la salute dei cittadini.

L’uro-andrologo, dott. Luigi Montano, ha illustrato uno studio scientifico del territorio per verificare gli effetti dell’inquinamento sugli organi riproduttivi maschili: solo per il fatto di vivere in alcune zone noi accumuliamo più metalli”. Come le api, gli spermatozoi rappresentano le sentinelle della terra: oggi la concentrazione degli spermatozoi è scesa dai 115 mln del 1939, a meno della metà!”. Alla cattiva qualità dello sperma, corrispondono più malattie e più tumori che si trasmettono fino alla terza generazione.

Chi ha un cattivo sperma muore prima: questo è il risultato di uno studio condotto tra il 2008 ed il 2017 su soggetti sani (non bevitori, non fumatori e non obesi) di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Il DNA dello spermatozoo è il primo ad essere colpito. Come rimediare? Occorrerebbe prima arrestare l’inquinamento, ma possiamo comunque “metterci una pezza” con la dieta mediterranea ed un regime nutrizionale con più cibi biologici vegetali (spinaci, rape, cavoli, zucca aglio, carciofi, curcuma, etc).

L’oncologo dell’istituto Pascale di Napoli, dott. Antonio Marfella, parla del Tce e dei suoi effetti sulla salute, criminosamente sottovalutati! Che la concia inquini, era stato già accertato in uno studio del 1749!

Tutti i pozzi della Campania sono pieni di Tce”. “Il Tce fa venire il carcinoma alla vescica, ma è inutile che ci pigliamo in giro, i soldi per le bonifiche non ci stanno!”. “Cadere malato” fa male, è necessario evitarlo! “Dobbiamo avere paura delle bugie (del governatore): evitare un cancro è molto più importante che curarlo”.  “Siamo arrivati ad un punto di non ritorno: se non tuteliamo il territorio, non ci saranno i soldi nemmeno per curarci”. L’incidenza dei tumori infantili (per milioni di abitanti) in Campania è la seguente: 128 a Benevento, 169 ad Avellino e 169 nella Terra dei fuochi! In Europa e in America è di 140.

Tutte le fonti dell’inquinamento passano per l’acqua.

E seguendo l’acqua la dott.ssa Giulia D’Argenio, giornalista di Orticalab, ha parlato dell’inchiesta sul Tce (gli Enti sapevano del Tce già prima del 2014!) e sull’inquinamento ambientale a Solofra, che ha portato alla luce la vicenda della Corcosol (dove 68 carotaggi hanno evidenziato la presenza di circa 45mila mc di rifiuti con metalli pesanti non necessariamente riconducibili alla concia).

La risposta istituzionale è sempre farraginosa, complessa e tardiva!

Perché di queste cose se ne sta parlando a Montoro e non a Solofra?” (chiede la giornalista!).

Non partecipando all’incontro, Solofra, ne esce con notevoli danni d’immagine!

Si, il sindaco di Solofra, invitato a mezzo pec, non c’era!

Forse era troppo impegnato a lamentarsi di “essere stato lasciato solo”, Lui, che quando viene il momento di ascoltare gli altri se ne scappa: è nota la sua famosa fuga per non affrontare la pacifica marcia ambientale verso Solofra di Sindaci ed associazioni dei comuni a valle…

Sul tema ambientale, il Sindaco, la massima Autorità sanitaria locale, da anni, si limita a promettere un inutile censimento delle aziende conciarie collegate al depuratore industriale di via Carpisano. Cogei e Suap sanno benissimo che le aziende consorziate sono 107: conoscono la qualità e la quantità degli scarichi, e persino il punto esatto in cui vengo immessi i reflui.

Per cui, perché meravigliarsi che Solofra non c’era?  L’amministrazione comunale non parla di inquinamento ambientale: …hanno paura, non sanno cosa fare o, semplicemente, se ne fregano?

mariomartucci

Condividi quest'articolo

Altri articoli di Cronaca


Contattaci

  • Telefono: 347/ 5355964

  • Email: solofraoggi@libero.it

  • Email: ilcomprensorio@libero.it

Seguici