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Solofra. Le dimissioni del Sindaco

Mercoledì 19 e giovedì 20 ottobre, in Consiglio comunale, si discuterà la richiesta di dimissioni del Sindaco di Solofra formulata dai consiglieri De Piano, De Stefano G., De Stefano O., D'Urso, Moretti, Pisano e Tarantino.

Perché questa richiesta nei confronti del Sindaco di Solofra?

I fatti sono questi: il Sindaco in una telefonata con l'ex senatore De Luca, attuale presidente dell'Osservatorio regionale sui rifiuti, ha in modo alquanto esplicito ipotizzato di  interferire sull'operato del luogotenente Friscuolo, attuale comandante della stazione dei carabinieri di Solofra, forse troppo attento  nelle indagini sull'inquinamento della falda acquifera e su altre indagini, chiedendo senza nominarlo il suo allontanamento dal comando della stazione di Solofra.

Forse il Sindaco avvertiva troppo l'azione istituzionale del comandante anche sugli  atti dell’amministrazione? E perché? Forse per questo ha chiesto al suo amico politico ex senatore di intervenire presso il  ministero della difesa?

Sull'argomento, senza essere affatto convincente, il Sindaco ha solo parzialmente tentato di smentire!

E del tutto ovvio che nessuno può arrogarsi il diritto di interferire o di tentare di interferire sull'operato di altre figure istituzionali presenti sul territorio, chiedendone l'allontanamento, tantomeno un Sindaco nell’esercizio delle sue funzioni!

Purtroppo il paese vive non poche difficoltà e sarebbe necessario la piena collaborazione tra organi dello Stato per  risolvere i problemi. Al contrario si omettono necessari interventi risolutivi e si trama per escludere funzionari che fanno il proprio dovere nell’interesse della cittadinanza e della salute pubblica. Tentare di far trasferire il luogotenente Friscuolo, in un paese in cui da tempo le falde sono state inquinate dalla presenza di tetracloroetilene è deplorevole ed inaccettabile.

La richiesta di dimissioni del Sindaco da parte dei consiglieri firmatari della mozione presentata all’ordine del giorno del Consiglio comunale dei giorni 19 e 20 ottobre nasce da questo , ovvero da una condotta sindacale che contrasta con l'etica istituzionale  anche se non ha nulla a che vedere con eventuali responsabilità penali.

L’episodio è dunque squallido per questo paese ed è  assolutamente da censurare, esprimendo nel contempo la piena fiducia e la stima verso quanti sono oggetto di siffatte manovre. Il silenzio sarebbe complicità e correità verso un episodio ingiustificabile. Questo paese è fatto anche di persone che apprezzano e auspicano la legalità, l’osservanza e il rispetto del diritto. Il silenzio, rispetto a questi fatti, significherebbe contribuire, anche involontariamente, a indurre come esempio i malfattori e i trasgressori!

Dunque perché Vignola non si è rivolto al Consiglio comunale per spiegare quanto stava accadendo, dire le sue ragioni e spiegare le difficoltà incontrate?  Si trattava forse di qualcosa di indicibile in pubblico?

E' evidente che era una richiesta di complicità per fini inconfessabili!

Questo è il vero nocciolo della questione: si amministra Solofra nel rispetto  delle norme e della legalità?

Perché si doveva “ristabilire un confronto civile” con i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri?

Quali comportamenti tenuti dai rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, il Sindaco Vignola, ritiene fossero stati incivili?

E perché fedeli rappresentanti dello Stato avrebbero dovuto comportarsi in maniera incivile nei confronti del Sindaco Vignola? Siamo consapevoli, per essere stati presenti, che ciò non risulta a verità e che l’atteggiamento dei rappresentanti dell’arma dei carabinieri è stato nei confronti degli amministratori corretto e quando di necessità, come la notte in cui ci fu l’avviso da parte dell’arpac di Avellino dell’inquinamento dell’acqua potabile, di collaborazione e di aiuto per affrontare l’emergenza. Dunque perché travisare la verità dei fatti.

Qual è "l’equilibrio istituzionale" ricercato dal sindaco?  Quello  che non crea problemi a qualcuno?

In questo modo si difendono i pochi e non la cittadinanza.  

Tanto sono improprie le richieste di Vignola, che il suo interlocutore (l’ex senatore De Luca) non le ha proprio prese in considerazione (non è mai andato a Roma a parlare con il Ministro Pinotti), ma, nello stesso tempo, non ha nemmeno cercato di far capire a Vignola l’impraticabilità di certe richieste “istituzionali”!

Dire che a Solofra, anche in precedenza (prima ancora che si incominciasse ad operare), c'era un clima avvelenato contro l’amministrazione Vignola, è una colossale bugia: basta leggere le cronache giornalistiche al momento dell'insediamento di Vignola, le dichiarazione in Consiglio comunale dei consiglieri comunali della lista "Solofra domani".

Vi è un chiaro travisamento di fatti e circostanze, un approccio patetico alla vicenda che è e resta ingiustificabile, non solo sotto il profilo del diritto, ma anche e ancora prima sotto il profilo dell'etica politica e amministrativa.   Traspare dalla vicenda un vago sentore di intrighi da vecchia politica, di raccomandazioni, di falsità ideologiche, di bugie, di gestione amministrativa di bottega.

Le responsabilità morali e politiche sono inequivocabili: manca l’attrezzatura culturale e istituzionale per poter amministrare correttamente la Città. Di qui, dunque, la richiesta di dimissioni del Sindaco e della sua amministrazione.

La pentola si è scoperchiata e la minestra purtroppo è indigesta.

                                                                                                                   Gerardo De Stefano

                                                                                                                   Gabriele Pisano

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