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Serino. … 7700 euro per bonificare un prefabbricato sisma ’80. Di Zenzo : assessore o netturbino?

Qualche tempo fa, in località San Biagio, è stato incendiato un prefabbricato risalente al periodo del terremoto degli anni '80, donato dalla comunità austriaca. Nel tempo questo prefabbricato è stato adibito a club e gestito da privati. Chi ha voluto fortemente questa destinazione è stato l'assessore Di Zenzo. Nulla di male. Il problema invece è che molti cittadini di Serino si sono lamentati del fatto che intorno al detto prefabbricato bazzicavano anche gente poco seria, intenta a spacciare droga e che l'incendio non sarebbe stato del tutto casuale, ma ci sarebbero forti sospetti di natura dolosa per contrasti tra gli "interessati". Oggi invece scopriamo che per bonificare e pulire il fabbricato andato a fuoco, Di Zenzo e i suoi amici politici hanno deliberato una presa d'atto per l'impegno di spesa comunale di ben 7.700 €. Ancora qui nulla di strano: se un bene ubicato da anni su suolo comunale deve essere bonificato, è necessario un impegno di spesa comunale! Come spesso accade però, l'assessore Di Zenzo è stato preso in castagna. I Carabinieri della Compagnia di Solofra, nel mentre lui stesso con altri amici erano intenti a bonificare lo stesso fabbricato, arrivano sul posto sabato 30 gennaio ed effettuano una ricognizione dello stato  dei luoghi, acquisendo le generalità degli improvvisati "operatori ecologici", intenti a bonificare il prefabbricato con effettivo deposito dei materiali in uno scarrabile. Cosa assurda e inconcepibile: come può un cittadino di Serino, in assenza dei requisiti necessari per la bonifica ambientale, operare con rifiuti speciali (plastiche bruciate, pannelli contenenti lana vetro deteriorati, ferri e componenti ossidati, materiali combusti) senza contare che potenzialmente potrebbero essere presenti tracce di diossina e/o componenti in eternit. Qui non si tratta di una giornata ecologica in un bosco, ma di una bonifica vera e propria di materiali speciali, forse tossici e pericolosi. Da informazioni assunte, abbiamo anche scoperto che lo scarrabile posizionato era destinato al solo esercizio di pulizia di erbacce e sterpaglie e nessuna ditta autorizzata avrebbe iniziato i lavori di bonifica così come deliberato in giunta (delibera n. 149/2015). Dunque ci chiediamo ancora se è possibile destinare 7.700 € per la pulitura di qualche sterpaglia! A cosa servono questi soldi effettivamente se la bonifica non la fa una ditta specializzata ma direttamente un assessore comunale? Non vorremmo che la ditta incaricata a fornire il citato scarrabile si adeguasse così facilmente alle esigenze dell'assessore Di Zenzo! Intanto anche l'Arpac ha fatto il suo sopralluogo. Venerdì 29 gennaio scorso ha prelevato dei campioni esternamente al fabbricato bruciato. Il fatto strano è che non sarebbero stati in grado di accedere all'interno perchè al Municipio non si sarebbero trovate le chiavi. Solo dopo l'intervento di Di Zenzo si è riusciti ad entrare. Speriamo solo che a Serino le proprietà pubbliche non fossero ad uso e consumo di privati! In ogni caso l'Arpac ritornerà la settimana prossima per visionare anche l'interno. In definitiva speriamo che, chi di competenza, faccia luce sulla questione. In particolare chiediamo ai carabinieri di far comprendere il vero ruolo comunale a Di Zenzo: assessore o netturbino? Alla ditta incaricata invece chiediamo formalmente che si faccia rilasciare il dovuto formulario con la caratterizzazione dei rifiuti messi nello scarrabile. Tutto questo a tutela non solo dello stesso Di Zenzo e dei suoi amici, ma anche di tutti coloro che abitano nelle vicinanze. San Biagio non può pensare più di avere un rappresentante amministrativo, già indagato per peculato, così "distatto". 

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