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Solofra. L’assessore che non sapeva … di avere una palma?

A Roma, qualche anno fa, è capitato che un ministro ha acquistato una casa vicino al Colosseo, e, qualcun altro, ad insaputa del ministro, ha pagato spontaneamente una parte del prezzo!

A Solofra, ai primi di agosto 2015, “pare” sia capitato che, all’insaputa di un assessore, ma nel “suo” giardino, spontaneamente, operai “comunali, utilizzando un mezzo comunale, all’insaputa del Comune di Solofra, hanno prelevato residui di palma per metterli in un cassone scarrabile, ad insaputa di Irpiniambiente: a Solofra, nessuno sa niente … e se anche succede qualcosa, tutto avviene …all’insaputa dei responsabili!

Al Colosseo, la casa il ministro non ce l’aveva e qualcuno ne ha pagato una parte …a sua insaputa; nel giardino dell’assessore, la palma c’era e qualcuno ha smaltito parte dei residui …a sua insaputa: rispettando la buona fede di tutti, le autonome iniziative di terzi, ad insaputa dei beneficiari, sono sempre quanto meno … incomprensibili!

A Solofra, autonome ed incomprensibili iniziative di lavoratori comunali non sono una novità: ai primi di gennaio 2013, lavoratori precari comunali, licenziati il 31 dicembre 2012, avrebbero spontaneamente (?) continuato a guidare autobus comunali e ad aprire cimiteri!

Non è ancora chiaro chi (?) ha fornito loro le chiavi per guidare gli autobus e per aprire i cancelli, ma è sicuramente incomprensibile che un lavoratore sia andato a lavorare spontaneamente, a gratis e senza copertura assicurativa, per un Ente che, qualche giorno prima, lo aveva licenziato senza pietà!

Il moralista, in consiglio comunale, ha dichiarato che essi lavoravano “in continuità”: senza specificare però con “chi” e “perché” lavoravano senza contratto?

La vicenda dello smaltimento dei residui di palma da un giardino privato, avrebbe dovuto suscitare anche un minimo di pietà per le vere vittime (i lavoratori!), ma invece si registrano solo “autoesclusioni”, prese di distanze” e “dichiarazioni di inconsapevolezzache non aiutano affatto a chiarire l’accaduto.

Lo smaltimento di residui di palma presuppone, necessariamente, che la pianta sia stata prima potata e/o tagliata: è possibile ignorare che la palma che sta nel nostro giardino, sia stata tagliata e/o potata?

Come lo smaltimento, anche il taglio e/o la potatura delle palme è soggetto a precise regole (D.M. 7 febbraio 2011). Chi ha autorizzato il taglio e/o la potatura, lo ha fatto secondo le prescrizioni di legge?

Chi ha eseguito il taglio e/o la potatura, era un soggetto abilitato? Ha rispettato le norme di sicurezza?

Il Comune, ha provveduto - ex art. 8 comma 3 D.M. 07.02.2011 - all’attuazione di idonei interventi, a tutela della pubblica incolumità, secondo i piani di azione stabiliti dal Servizio fitosanitario regionale?

A parte i carabinieri, chi aveva obblighi di vigilanza…cosa ha fatto?

Qualcuno, per rispetto delle istituzioni e dei cittadini, prima di prendere le distanze da due poveri cristi troppo zelanti, dovrebbe quanto meno dimettersi, e, dovrebbe farlo anche al più presto, senza aspettare …la consegna della palma d’oro!

Fortuna che tutto è avvenuto all’insaputa di tutti … tranne che dei Carabinieri!

mariomartucci

 

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