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Solofra. Intervista “marziana” a Enzo De Maio architetto

Solofraoggi “La voce di chi non ha voce” continua la serie di interviste alla “società civile” dando dare voce a tutti, anche a chi, magari, non ha voglia di parlare o semplicemente non è interessato. Come un marziano (un alieno), chiedo al mio interlocutore di parlare della città in cui opera.

Per la serie delle interviste “marziane”, è nostro ospite VINCENZO DE MAIO detto Enzo, architetto, Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Avellino, passione politica ma non partitica, interessato al futuro della città e acuto osservatore della gestione amministrativa. È stato uno dei primi tecnici a ribellarsi all’idea che la priorità della città non fosse un parcheggio interrato ed ha promosso, insieme ad altri, il comitato NO Parking. Su facebook esterna con competenza pareri ed osservazioni dando spiegazioni a tutti senza mollare mai: parla solo se è sicuro al 100% di aver ragione.

D. Caro Enzo, una sera, mentre distrattamente rientri a casa, incontri un marziano atterrato improvvisamente a Solofra che, con cortesia, ti chiede: dimmi una cosa bella della città. Tu cosa rispondi?

R. La cosa bella? Ma chiaramente il Solofrano. Esemplare umano sempre più raro, dotato di grande testardaggine e caratterizzato da una spiccata saccenza, spesso troppo presuntuoso ma con il pregio di non mollare mai. Un esemplare che basa la sua vita su due valori fondamentali: grande dedizione al lavoro e amore per la propria famiglia. Spesso troppo distratto dal suo ego, con l’unico scopo di ottenere sempre il massimo, è purtroppo diffidente ed invidioso del concittadino e troppo amante del “forestiero” dal quale troppo spesso viene tratto in inganno. Un esemplare buono, troppo buono, ma alla continua ricerca di un condottiero che da anni ormai non trova.   

D. Caro Enzo, dopo “il marziano” ti tocca” il parcheggio”. Perché il comitato No Parking.

R. Perché la pazienza ha un limite. Perché, stando nel settore, dopo anni di buio, finalmente era arrivata l’occasione giusta, da sfruttare, per migliorare le condizioni di vita in città e invece si è pensato ad altro.   

D. Quanta è stata utile quell’esperienza (mai vista tanta gente firmare per convinzione propria!) e, soprattutto, la rifaresti?

R. E’ stata utilissima anche se ho capito che, purtroppo, la città viene presa in giro : c’è una manipolazione dei fatti strutturata ad arte. Purtroppo molte cose sono difficili da comprendere a causa di normative sempre più complesse che gli stessi amministratori, spesso, non conoscono. È stata una importantissima vittoria dei cittadini comuni ed, a margine, una mia piccolissima soddisfazione professionale. Nonostante le perplessità iniziali, manifestate anche da molti addetti ai lavori, i fatti hanno dimostrato che quel progetto, a parte l’inutilità dell’opera, e diversamente da quanto dichiarato in atti, non aveva nemmeno i necessari requisiti per concorrere al bando: voglio ricordare che la Regione ha bocciato il progetto perché “non realizzabile “. Sono ancora in attesa di conoscere il provvedimento ufficiale della Regione Campania inviato al Comune : i cittadini devono pubblicamente sapere “chi” ha sbagliato; “chi” ha omesso; “quali” provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare nei confronti dei responsabili.

D. Stai spesso sul facebook, dibatti molto, ed hai un profilo seguito. Come vedi Solofra su facebook.

R. ” Gli sono cadute Le braccia”. La vedo molto arrabbiata e ultimamente affranta e rassegnata. Non è un segnale positivo, vuol dire che la gente pensa che è inutile mostrare coraggio e voglia di cambiare quando le istituzioni mortificano ogni vera forma di partecipazione che non sia partitica …dei “loro” partiti intendo!

D. Come potevo non chiederti: come avresti speso per la città euro 3.434.380,00?

R. Li avrei naturalmente spesi per potenziare e sdoppiare la rete idrica, che sappiamo tutti essere un vero colabrodo. Avrei separato la rete idrica civile da quella industriale - che ha anche un iter di approvazione e tempi di esecuzione brevissimi -  e avrei recuperato pure quel famoso acquedotto industriale ASI realizzato da decenni, costato miliardi delle vecchie lire e mai entrato in funzione. Rifare la rete idrica di riflesso avrebbe comportato anche il rifacimento del manto stradale e delle fastidiose nostre buche (per usare un eufemismo!). Si poteva pensare di chiedere finanziamenti per la bonifica ed il ripristino ambientale della ex discarica Comunale Scorza, censita nel SIN “Bacino Idrografico del Fiume Sarno”. Si poteva pensare ad uno dei progetti dichiarati cantierabili e presenti nel piano triennale da anni, etc. Per dirla “in Italiano”, le priorità di Solofra sono e restano tante :  il parcheggio era, è e sarà sempre l’ultima !

D. C’è qualche responsabilità dell’Ufficio Lavori Pubblici?

R. Credo che il funzionamento altalenante del settore lavori pubblici, sia da attribuire ad una gestione, purtroppo, non in linea con i tempi….  che viene puntualmente incentivata alla fine di ogni anno! Un po’ come in gran parte d’Italia, manca la programmazione e il ricorso a strumenti trasparenti e validi. La politica, utilizza gli avvisi pubblici, che mettono a disposizione fondi europei, per dare contentini agli amici degli amici. Quando poi arrivano le occasioni, in poco tempo si compongono progetti, facendo gran uso di fotocopiatrici, con l’unico obiettivo di far arrivare i soldi. I risultati? Pessimi e con gran parte delle opere ferme ed altre irrealizzabili.

D. La principale difficoltà dei giovani e preparati professionisti.

R. Confrontarsi con dirigenti, amministratori arroganti, spesso improvvisati, che occupano poltrone sicuramente non solo… per meriti. Uomini fuori dai nuovi tempi e dalle nuove normative, rimasti ancorati al passato con nessuna voglia di aggiornarsi e di mettersi in discussione: credono che le cose funzionino ancora come negli anni ’80, quando ancora si ragionava come nel film “il marchese del grillo” del grande Alberto Sordi, che diceva. “mi dispiace…. ma io so io e voi….non siete un c…"!

I risultati? Si commentano da soli!

C’è un futuro per la città?

R. “Un” futuro vuoi o non vuoi c’è sempre, lo dobbiamo disegnare e progettare nel miglior modo possibile per non far affievolire la speranza di avere un mondo migliore senza attendere gli interventi della politica.

C’è bisogno di rinnovamento di uomini e donne che credono nelle proprie capacità e nelle notevoli risorse di questo territorio, ricorda: i solofrani veri sono testardi e non mollano mai! ….Io sono fiducioso.

D. Dimmi almeno una cosa a costo zero che si può fare subito per migliorare la vita dei cittadini e/o delle imprese o di entrambi.

R. Uscire dalla morsa dell’ASI di Avellino, svincolando aree e volumi disciplinati da uno strumento urbanistico pensato 40 anni fa che non può supportare le attuali nuove esigenze e favorire le diverse possibilità di sviluppo economico.  Liberalizzare il cambio di destinazione d’uso nell’area industriale, escludendo il solo uso abitativo, comporta nuove possibilità ricchezza per tutti. Se per gli opifici conciari dell’ormai enorme zona industriale non sono più necessari per la produzione industriale perché “gli esistenti volumi” non possono essere utilizzati per una discoteca, per un supermercato, per una palestra, etc ? Si vogliono costruire nuovi edifici? Si vuole occupare e ingombrare nuovo territorio? A che serve? Servirebbe solo, a continuare ad impoverire il territorio ed i proprietari degli opifici conciari inutilizzati obbligati a pagare tutte le gabelle e a non poter utilizzare l’immobile ad altri scopi (commerciale, servizi, etc). Lo stesso ragionamento vale per gli edifici civili della zona urbana escludendo naturalmente l’uso industriale e disciplinando diversamente l’uso artigianale. Basta realizzare “inutilmente” nuovi volumi sul territorio, usiamo “utilmente” quelli già esistenti! Occorre puntare tutto sul RIUSO (RIgenerazione Urbana SOstenibile).

D. Dimmi almeno tre cose di cui la città ha bisogno a qualunque costo.

R. Trasparenza amministrativa, libero e facile accesso agli atti di tutti i soggetti pubblici ancora “nell’ombra”: Comune di Solofra, Irno Service Co.Di.So. , Global Service, Asi di Avellino, Solofra Service, etc.. Quando tutto è chiaro e tutti possono vedere…è tutto più pulito!

Spero che la nuova classe dirigente - che con successo già opera nella società civile -   si faccia avanti e dia un contributo tangibile alla soluzione dei problemi della citta.

Vera attenzione al sociale, a chi “da solo non può farcela”, con concreti interventi da parte “di chi può dare” senza attendere l’intervento delle istituzioni, interessate a tutt’altro e cieche sull’argomento!

D. Oggi, c’è ancora il sogno solofrano?

R. Se c’è…. dovremmo svegliarci per capirlo!

D. Definisci con un aggettivo, cadauno, la politica nazionale e la politica locale.

R. Impopolare la prima. Assolutamente IMPROVVISATA la seconda.

D. Dicono che sei molto puntiglioso nelle discussioni tecniche: può capitare che la preparazione possa essere scambiata per presunzione. Ti è capitato?  Cosa hai fatto?

R. A volte ho percepito tale sensazione, ma non mi è stata mai fatta notare esplicitamente… sicuramente la presunzione è una “qualità” che non ho!

Credo di essere disponibile e semplice, il mio difetto è quello di non esprimermi fin quando non sono sicuro di quello che dico, ma dopo vado fino in fondo. A dire cose non vere, non ci riesco proprio! Spero mi perdonerete!

D. Conosci la bozza del nuovo PUC? In breve, quali pregi e quali criticità?

R. La bozza? C’è da dire che siamo ancora nella fase iniziale, la fase strutturale, la fase in cui si analizza lo stato di fatto del territorio. Nonostante ciò, qualcuno parla, come se tutto fosse fatto e tutto fosse pronto. Ho visto qualcosa, ascoltato e letto tanto, sto aspettando la pubblicazione degli atti sul sito : era stata annunciata per il 23 di febbraio e ad oggi non è ancora avvenuta. Da quello che ho esaminato posso dire che è una grande insalatona mista: contiene di tutto e di più e non contiene niente. Idee vaghe e spot elettorali “messi in onda” per illudere i non addetti ai lavori. Sognare è bello, ma per governare la Citta occorre mettere in atto strumenti concreti!

D. Hai avuto una discussione con il progettista del PUC, mi dicono che ti è parso più interessato a giustificare gli amministratori che a dare conto del suo operato tecnico e dei tempi di lavorazione. È così?

R. In quell’incontro pubblico sul redigendo PUC, lo “storico” progettista Arch. Spagnuolo (sono 20 anni che pensa a questo PUC), immaginava di tenere una lezione di Urbanistica di fronte ad una platea di “ragazzicui raccontare banali concetti urbanistici e varie “favolette”. Non ha risposto ad alcuna delle mie domande ed è andato su tutte le furie! Dopo aver osannato l’amministrazione attuale ha criticato quella precedente (cosa che aveva fatto anche nel periodo Guarino rispetto al suo predecessore!) : nonostante gli avesse confermato l’incarico per il Puc, era anche colpevole di “non averlo fatto lavorare”  ….giustificando così il ritardo nella realizzazione del “suo” lavoro . Non si capisce però quale “altro” professionista avrebbe dovuto lavorare!  Stante ciò, gli ho chiesto, perché non si fosse dimesso, e lui ha assunto un atteggiamento a dir poco…. AGGRESSIVO! Pensate che a Sarno, il progettista del PUC, l’Arch. Boeri, preso atto del disinteresse dell’amministrazione alla realizzazione del Puc ha rinunciato all’incarico con la seguente considerazione … Proprio perché non intendiamo offrire alibi a chi non ha nessun interesse a migliorare il suo territorio governandone le trasformazioni, dichiariamo a questo punto la nostra indisponibilità a continuare a ricoprire quel ruolo di consulenza tecnico-urbanistica che di fatto non ci è stato mai permesso di svolgere.. È evidente che il professionista del Puc di Sarno, l’Arch. Boeri, si è dimesso proprio perché non aveva bisogno di alibi né tanto meno voleva offrirne ad altri! 

D. Secondo te il PUC verrà fatto a breve o sarà una bandiera per le prossime amministrative del 2017?

R. Prima o poi qualcuno lo dovrà fare perché il vigente PRG del ‘94, perderà efficacia dopo 36 mesi (salvo nuove proroghe) dall’entrata in vigore del Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) (AVELLINO). Il PTCP è entrato in vigore nel febbraio 2014 e allo scadere di tale termine (febbraio 2017), salvo ulteriori proroghe, a Solofra, scatteranno le norme di salvaguardia ed in assenza di pianificazione urbanistica (Puc) si configura un blocco dell’attività edilizia. A mio avviso per il PUC manca una coesione cittadina, e soprattutto una maggioranza politica in consiglio comunale….. visti i continui mal di pancia associati a miracolose guarigioni, fastidiose espulsioni ed offerte di cooptazione! Sicuramente sarà un cavallo di battaglia delle prossime elezioni.

D. In breve come dovrebbe essere il PUC di Solofra e ….come  lo faranno? 

R. Su questo argomento sto preparando un documento propositivo che a breve pubblicherò, sperando che possa essere di aiuto.

D. Definisci il concetto di trasparenza. So che ti batti molto per la trasparenza negli Enti pubblici, imposta tra l’altro da una legge dello Stato.

R. Riporto una definizione che lascia poco spazio all’interpretazione. Trasparenza: principio fondamentale dell’esercizio della funzione amministrativa, manifestazione del principio di imparzialità e buon andamento contenuto nell’articolo 97 della Costituzione. Un qualcosa che purtroppo in questo comune stenta ad attuarsi nonostante gli ultimi governi e ora anche l’ANAC stiano facendo un eccelso lavoro. Qualche giorno fa ho segnalato all’ANAC la mancata pubblicazione, sul sito ufficiale del Comune di Solofra degli atti di governo del territorio, quali, tra gli altri, piani territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici, strumenti urbanistici, generali e di attuazione, nonché le loro varianti e i relativi regolamenti, La mancata pubblicazione, oltre ad essere in contrasto con la legge, non favorisce l'accesso ai documenti e ai materiali che permettono, in un'ottica di "democrazia aperta", di verificare il buon funzionamento della "macchina ente" e soprattutto limitano la libertà. Libertà che è sempre in contrasto naturale con il potere!

D. Ti hanno mai chiesto di impegnarti in politica? Come hai risposto?

R. Lo hanno fatto nel 2012. Ho rifiutato perché non mi sentivo pronto ad affrontare” la politica”, un mondo….  che anziché essere votato al bene comune ha dimostrato di essere una riserva di ipocrisie utilizzata per occupare posti e persone….  

D. In America voteresti per i Repubblicani o per Democratici?

R. Per i Repubblicani “democratici”.

D. Escluso te, fammi due nomi, uno per sesso, che in futuro potrebbero rappresentare - degnamente e con competenza -  Solofra a livello istituzionale.  In pratica…. dimmi i nomi di un sindaco e di una sindaca validi e affermati.

R. Che vuoi da me! Ma proprio non mi vengono. C’è troppo silenzio e rassegnazione e nessuna figura (della politica) emergente che sta seminando qualcosa di concreto. Si sussurrano tanti nomi, direi i soliti, ma nessuno ancora ha fatto un passo avanti proponendo serie iniziative. Più che un nome occorre un progetto da condividere e uomini e donne liberi, spero soprattutto più donne, che lo sposino.

D. L’Avellino andrà in serie A ?

R. Lasciami sognare!

Ultima domanda. Caro Enzo incontri lo stesso marziano della prima domanda che, sempre con cortesia, ti chiede: dimmi la cosa più brutta della tua città. Tu cosa rispondi?

R. I giovani che stanno andando via da questa città. Direzione? Un altro pianeta. ……E’ bello immaginare che su quell’altro pianeta, uno di questi giovani, faccia ad un marziano che distrattamente rientra a casa, le stesse domande che tu hai fatto a me!

Grazie all’architetto Enzo De Maio per disponibilità e per la sincerità delle risposte.

Prego e complimenti per l’iniziativa.

 mariomartucci

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