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Solofra. 1° maggio … rimane solo S. Giuseppe … e i Sindacati?

La festa del lavoro, che si celebrava nella cittadina conciaria, è divenuta solo un caro ricordo. Da qualche tempo, nel comune di Solofra non si registra, più, una partecipazione dei lavoratori, sia per la profonda crisi del sttore sia per un’indifferenza sociale da parte del Comune, che ha avuto la bontà di ricordare il 1° maggio con un manifesto: “Il lavoro unisce, con sfondo il monumento al pellettiere. Sono finiti i tempi in cui nelle strade del Comune conciario suonavano due bande musicali, una per la festa del lavoro ( CGIL-CISL-UIL) e l’altra per onorare S. Giuseppe lavoratore. Alla fine, come abbiamo constatato ieri, è rimasta solo la Chiesa a difendere il lavoro, indispensabile per la dignità dell’uomo, come gli stessi padri giuseppini: Vincenzo Grossano, Salvatore Cipolla e Vito Accettura, hanno sottolineato nelle loro omelie . Quindi, la Chiesa è come una chiocciola che raccoglie i pulcini, al fine di non farli deviare o deprimere, ma cercando di infondere in loro la speranza del lavoro, che, a differenza della fede, deve divenire certezza, per vivere la quotidianità dignitosamente.

Ieri, i simulacri di  S. Giuseppe e S. Giuseppe Marello sono stati portati in processione per le strade principali di Solofra, al fine di imitare le loro vitee, nello stesso tempo, intercedere presso il Signore le grazie per le necessità materiali e spirituali dell’uomo odierno.

 Foto di Carmine Scafuro

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