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Il PD di Solofra è un partito aperto, che costruisce il proprio consenso sul dialogo quotidiano …

Prendo spunto dalle confuse e maldestre accuse mezzo stampa di cui sono stato fatto oggetto e colgo l’occasione per rammentare ai tanti, tantissimi militanti, simpatizzanti ed elettori del Partito democratico di Solofra i risultati conseguiti dal partito sul territorio. Il Pd è stato impegnato in un'instancabile opera di dialogo con la città, lavoro che ha trovato concretezza prima nella  partecipazione registratasi alle primarie e poi nel risultato conseguito dal partito nelle urne. Quindi, sono arrivate le europee, in quell’occasione non solo abbiamo confermato quel trend ma il Pd si è attestato come il primo partito della città con oltre il 45 per cento dei consensi, superiore alla media locale, provinciale e nazionale.  Risultato  che certifica un radicamento  che non può banalmente esser spiegato con l’effetto Renzi. A distanza di pochi mesi da quel successo, ci siamo ritrovati, non soli ma con la città, a discutere di futuro con il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, in una sala conferenze di Palazzo Orsini stracolma. Muovendo da questi fatti, che tali sono inconfutabilmente, suggerirei a chi mi accusa di aver smarrito le chiavi del partito, persona da tempo estranea alle attività del partito, di non avere timori. Forse quel qualcuno ha nostalgia del passato, di un’epoca nella quale in questa provincia come in questa città, i partiti vivevano di riti lenti e scadenzati che si consumavano nel chiuso delle stanze. Questo Pd è un’altra cosa, è un partito aperto, che costruisce il proprio consenso sulla prossimità e su di un dialogo quotidiano con la città in carne ed ossa, posto che, come è noto a tutti i militanti, nel corso di questi mesi abbiamo tenuto decine di direttivi, e da tre mesi a questa parte il circolo è aperto due volte alla settimana, anche in funzione della campagna di tesseramento. Incontri ai quali, questa persona che mi accusa, non prende parte da tempo. Questo, per finire, è un partito nel quale non ci può essere spazio per chi vive la politica come viatico per il soddisfacimento di proprie ambizioni, di chi vincola la propria appartenenza al baratto. E sul punto sarà probabilmente necessaria un’attenta riflessione.

Luigi Guacci

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