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Frazionamento degli opifici industriali in zona ASI di Solofra

interpellanza al punto 7 del Consiglio comunale di Solofra del 21/11/2014

Oggetto: interpellanza relativa alle pressanti richieste di frazionamenti degli opifici industriali a carattere conciario, in relazione alle nuove possibilità apportate con l’approvazione del Decreto Legge Sblocca Italia n°133 del 12/09/2014, G.U. 12/09/2014.

 

Il sottoscritto consigliere Comunale dott. De Stefano Gerardo in relazione alle continue richieste degli imprenditori conciari che hanno manifestato, in più occasioni l’esigenza di poter frazionare liberamente gli opifici esistenti in zona ASI per le seguenti motivazioni:

·        Risparmio dei costi di gestione degli opifici esistenti, realizzati in uno scenario economico diverso da quello di oggi;

·        Adeguamento al mercato del pellame finito che oggi si è orientato verso produzioni più piccole e di fascia qualitativa alta,

·        Favorire la ristrutturazione industriale mediante la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente e la messa in esercizio di opifici attualmente non operanti;

·        Consentire l’insediamento di nuove e più specializzate attività con la conseguente creazione di reddito e soprattutto di occupazione;

 

         Visto che nel  Programma della lista Solofra Domani era indicato negli indirizzi programmatici di codesta amministrazione  Non solo concia, noi punteremo sull’allargamento e il completamento della filiera della pelle, affiancandola da misure di diversificazione delle attività produttive nella zona industriale.
A tal proposito, attraverso la modifica del Piano Regolatore ASI, è necessario consentire, per attrarre nuovi investimenti, il cambio di destinazione d’uso e il frazionamento in più unità amministrative/subalterni degli opifici presenti nell’area industriale, a cominciare da quelli attualmente non operanti”
;

        

Vista la Delibera di Giunta Municipale n°199 del 05/12/2013, e la successiva deliberazione n° 2013/3/8 del 20 Dicembre 2013 del Consorzio ASI della Provincia di Avellino;

 

Vista la recente approvazione del Decreto Legge “Sblocca Italia”, in particolare con l’art. 17 (rubricato Semplificazioni ed altre misure in materia edilizia), che ha fornito le ultime novità e proprio nella direzione richiesta dagli imprenditori conciari e in linea con gli indirizzi programmatici di codesta amministrazione, modificando in più punti il Testo Unico dell’Edilizia, con l’intento dichiarato di provare a rilanciare il settore e “al fine di semplificare le procedure edilizie e ridurre gli oneri a carico dei cittadini e delle imprese, nonché di assicurare processi di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo al recupero del patrimonio edilizio esistente e alla riduzione del consumo di suolo”.

 

Considerato che il citato Decreto Legge “Sblocca Italia” ha apportato modifiche sostanziali all’art. 3 del T.U.E., d.P.R. 380/01, ampliando il concetto di manutenzione straordinaria, nozione disciplinata dal comma 1 lettera b) e di cui si riporta il testo aggiornato:

"interventi di manutenzione straordinaria", le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso. Nell'ambito degli interventi di manutenzione straordinaria sono ricompresi anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l'originaria destinazione d'uso;

 

Preso atto, che da quanto sopra riportato, scompare il limite di riferimento alle superfici, sostituito da quello alla volumetria complessiva;

 

Considerata la conseguenza, non di poco conto, che sempre con il Decreto Legge “Sblocca Italia”, si amplia l’utilizzo della comunicazione inizio lavori (CIL), in sostituzione del permesso di costruire, con cui il cittadino interessato trasmette all’amministrazione comunale i dati identificativi dell’impresa alla quale intende affidare la realizzazione dei lavori, unitamente ad una relazione tecnica provvista di data certa e corredata degli opportuni elaborati progettuali, a firma di un tecnico abilitato, il quale assevera, sotto la propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi vigenti e che per essi la normativa statale e regionale non prevede il rilascio di un titolo abilitativo.

Precisando che ogni qual volta non si utilizza il permesso di costruire ma la C.I.L. (asseverata o meno), il cittadino ha il vantaggio di non dover pagare gli oneri.

 

Visto che le vigenti N.T.A. del P.R.T. dell’area ASI di Solofra non vietano espressamente la suddivisione in subalterni dei complessi industriali esistenti, alla luce di quanto esposto, così come chiaramente riportato anche nella deliberazione n° 2013/3/8 del 20 Dicembre 2013 del Consorzio ASI della Provincia di Avellino  

 

SI CHIEDE DI

recepire quanto disposto dall'art. 3 del D.L. 133 del 12/09/2014 e di trasmettere tale indirizzo al competente ufficio tecnico al fine di accelerare i procedimenti amministrativi finalizzati alle comunicazioni di inizio lavori per il frazionamento degli immobili industriali esistenti anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici senza acquisire parere consultivo dell’Asi di Avellino

 

    Gerardo De Stefano 

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