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Il reddito di cittadinanza, i Cinque Stelle e il Sud

Caro direttore, sono parzialmente d’accordo con Isaia Sales (Non solo reddito. La partita che si gioca a Sud; La Repubblica, 23/9/2022). Il fatto che il M5S abbia messo al centro della sua campagna elettorale il reddito di cittadinanza non è dovuto solo ad un assist fornito dalle forze politiche contrarie a questo strumento di sostegno al reddito dei meno abbienti. Il reddito di cittadinanza è al centro della campagna elettorale perché è il principale elemento di consenso elettorale che i i Cinque Stelle potevano mettere in campo, soprattutto al Sud. E il fatto che il reddito di cittadinanza non sia al centro della campagna elettorale del Pd è perché questo partito ha individuato non solo i vantaggi ma anche le distorsioni di questo strumento (scarsa capacità di creare posti di lavoro nuovi, utilizzo truffaldino di esso da parte di una fascia della popolazione). Ma il Pd rimane il partito più vicino alle fasce di popolazione più disagiate. Non a caso è stata la forza politica che più ha insistito sull’approvazione di una legge sul salario minimo. La verità è che rivendicare la bontà del reddito di cittadinanza senza sottolinearne i gravi difetti, come fa il M5S, fa si che la loro proposta assomigli più a una misura populistica, fatta soprattutto per prendere i voti della gente, piuttosto che a uno strumento di sostegno al reddito. Sono d’accordo invece sul fatto che: 1) la proposta di autonomia regionale differenziata, voluta soprattutto dalla Lega, mal si concilia con l’idea di dare maggiori poteri allo Stato centrale; 2) è sbagliato che a sostenerla sia anche un’importante politico di sinistra come il presidente della Regione Emila Romagna Stefano Bonaccini; 3) sono stati già concessi alle regioni poteri tali da spezzate la percezione dell’unità della nazione; 4) abbiamo affrontato la pandemia con 20 diversi sistemi sanitari locali che hanno rallentato le decisioni da prendere velocemente e hanno pregiudicato una risposta efficace e uniforme; 5) Enrico Letta sbaglia a rappresentare gli emiri locali del Pd nel Sud (Vincenzo De Luca e Michele Emiliano) come il miglior Sud.

Cordiali saluti

Franco Pelella - Pagani (SA)

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