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Tempo di Quaresima: Domenica III dell'Anno B

Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la  preghiera personale e l’omeliaSono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

mons. Francesco Spaduzzi

 francescospaduzzi@virgilio.it 

Tempo di Quaresima: Domenica III dell'Anno B

I - Giovanni 2,13-25 – 1. Gesù va a Gerusalemme in occasione della Pasqua ebraica (13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme) e trova nel Tempio i rivenditori di buoi e pecore e di colombe, che si offrivano per i sacrifici, e i cambiavalute, che cambiavano le monete dei pellegrini esteri per consentire loro di fare l’offerta al Tempio (14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete). Gesù fa una frusta e caccia i rivenditori di pecore e buoi (15 Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi); getta a terra il danaro dei cambiavalute (15 gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi) e ordina ai venditori di colombe di allontanarsi con la loro mercanzia (16 e ai venditori di colombe disse: Portate via di qui queste cose); indica anche il motivo, per cui agisce e dà questi ordini: e non fate della casa del Padre mio un mercato! (16). Quello che Gesù fa era già preannunciato nella Sacra Scrittura e i discepoli collegarono l’azione di Gesù con la Parola di Dio: l'amore e lo zelo del Messia per il culto di Dio lo avrebbe fatto intervenire contro gli abusi (17 I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà). Il vero culto di Dio sta nel credere in Dio e nella sua Parola, nel riporre la speranza nelle sue promesse e bontà, nell’obbedire alla Parola di Dio e così mostrare l'amore a Dio e al prossimo. Il sacrificio, che vuole Dio, deve consistere proprio nel compiere la Sua volontà e non nell’uccisione di animali o nell’offerta di denaro al Tempio; queste cose hanno valore solo se sono espressione della volontà di aderire a Dio in maniera totale col compimento della sua volontà. Questo Gesù vuole insegnare col suo intervento. Chiediamoci se Gesù è contento del nostro culto a Dio o se anche noi lo riduciamo ad azioni esteriori senza anima. Correggiamoci; altrimenti corriamo il rischio di vivere secondo la nostra volontà – o, peggio ancora, piacere -, e non secondo quella di Dio.

2. (a) I capi religiosi ebrei, appena arriva loro la notizia di quello che è avvenuto nel Tempio, intervengono e chiedono a Gesù che miracolo fa per provare che ha il diritto di agire in tale modo (18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?»). Gesù risponde che, se essi distruggeranno questo tempio, egli lo farà risorgere in tre giorni (19 Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»). I giudei pensano che Gesù si riferisca al tempio materiale e lo deridono, facendogli notare che era in costruzione da 46 anni e lui certamente non lo avrebbe ricostruito in tre giorni (20 Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?»); Egli invece parla del tempio di Dio. che era il suo corpo (21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo), perché esso vale ben più del tempio materiale, in quanto in lui “abita” la seconda Persona della Trinità e la pienezza della divinità; neanche i discepoli capiscono ora l’affermazione di Gesù, ma, quando Egli risusciterà al terzo giorno, si ricorderanno di tutto questo e crederanno alla Sacra Scrittura, che aveva profetizzato la risurrezione di Gesù, e a questa Parola di Gesù, che l’aveva preannunziata (22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù). Gesù è Dio, fatto uomo, e specie dalla resurrezione in poi diventa il punto di incontro tra Dio e l'uomo nel culto. Il vero culto di Dio ormai lo si fa in Gesù Cristo, appartenendo al suo Corpo mistico. Notiamo ancora che Parola di Gesù e Profezie sono messe sullo stesso piano e sono il fondamento della fede. (b) Gesù fa molti miracoli durante quella Pasqua a Gerusalemme e di conseguenza conferma il suo diritto a intervenire nella vita del Tempio come Figlio di Dio; molti credono in Gesù (23 Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome), ma egli non si fida di loro, perché conosce il cuore degli uomini e la loro fede fragile (24-25  Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo): una fede, che pretende miracoli, è debole e soggetta a facili cambiamenti ed è ben lontana dalla vera fede, che si affida totalmente a Dio, a prescindere dai miracoli. Chiediamo questo tipo di fede solida e intensa.

II - Esodo 20,1-17 - Dio per mezzo di Mosè fece un’alleanza con il popolo ebreo ai piedi del Sinai; con essa Dio si impegnava a proteggere il popolo e a farlo entrare in possesso della Palestina e a farvelo restare per sempre; il popolo, da parte sua, promise di fare la volontà di Dio, cioè di rispettarne i dieci comandamenti. E’ Dio che li propone: Dio pronunciò tutte queste parole (1). (a) I primi tre riguardano l'amore verso Dio. Dio si presenta come colui che ha liberato gli Ebrei dalla schiavitù degli Egiziani (2 Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile), dichiara di essere l'unico Dio e perciò proibisce agli Ebrei di avere altri dei (3 Non avrai altri dèi di fronte a me). Inoltre proibisce loro di farsi immagini delle creature (4) e di prestare loro culto, giacché egli è un Dio geloso (5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso), che punisce le colpe dei peccatori (Ez 18) e premia i fedeli fino alla millesima generazione (6 ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti). Proibisce anche l'uso irrispettoso del nome di Dio (7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano). Inoltre ordina di osservare il sabato (8 Ricordati del giorno del sabato per santificarlo): il fedele potrà lavorare 6 giorni (9 Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro), ma il settimo giorno riposerà in onore di Dio (10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te) e seguendo il suo esempio, perché ha creato il mondo in 6 giorni, ma il settimo si è riposato (11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno) e l’ha benedetto e riservato a sé (11 Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato). (b) Seguono i comandamenti dell'amore al prossimo. Dio ordina di prestare onore e aiuto ai genitori per avere lunga vita (12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà), il rispetto della vita altrui e propria (13 Non ucciderai) e della fedeltà matrimoniale (14 Non commetterai adulterio), anche col pensiero (17 Non desidererai la moglie del tuo prossimo); prescrive il rispetto dei beni degli altri (15 Non ruberai), anche col desiderio (17 Non desidererai la casa del tuo prossimo,… né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo) e di dire la verità in tribunale (16 Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo). I comandamenti sono restati gli stessi nella Nuova Alleanza ed è indispensabile osservarli per la maturazione personale e soprattutto per crescere nell’amore verso Dio e il prossimo. Sono anche un buono schema per fare l'esame di coscienza, cioè per renderci conto dei nostri peccati e debolezze e decidere sui mezzi da usare per impegnarci seriamente alla nostra purificazione quaresimale. Lottare contro le nostre tendenze cattive costa molto alla nostra natura corrotta, ma ci aiuta molto  osservare gli impegni quaresimali.

III - 1Corinzi 1,22-25 - Nella loro ricerca di Dio, gli Ebrei vogliono vedere la sua onnipotenza attraverso i miracoli (22 Mentre i Giudei chiedono segni), mentre i pagani, specie i greci, vogliono vedere la ragione in attività, cioè la sapienza umana (22 e i Greci cercano sapienza); i cristiani invece per la salvezza seguono la via della fede nel Cristo, Dio fatto uomo, che per giunta è stato crocifisso (23 noi invece annunciamo Cristo crocifisso): gli Ebrei provano avversione profonda per lui perché considerano maledetto l'uomo, che muore su un palo (23 scandalo per i Giudei); i pagani lo considerano una somma pazzia (23 e stoltezza per i pagani), perché per loro è impossibile che Dio, che è spirito, unisca a sé la materia e accetti di subire la crocifissione per salvare l'umanità. Però per coloro che sanno di essere chiamati alla salvezza - provengano essi dall'ebraismo o dal paganesimo  - Cristo Crocifisso manifesta l'onnipotenza e l’onniscienza di Dio (24 ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio) e il suo amore infinito per l'umanità. E’ un modo totalmente diverso di giudicare la realtà dei fatti. Ancora di più, per i credenti in Cristo ciò che di Dio appare irragionevole - specie nella crocifissione di Gesù - in realtà è infinitamente più sapiente della sapienza umana (25 Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini) e ciò che di Dio sembra debolezza rivela che Egli è infinitamente più potente della potenza umana (25 e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini). Noi cristiani, per la fede che abbiamo, mettiamo il Cristo crocifisso al centro di tutto: egli per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione (1Cor 1,30); egli è la sorgente della nostra salvezza; è la via unica che ci porta al Padre, nella quale noi camminiamo stando nelle sue braccia, perché siamo portati da lui. Crediamo in lui, speriamo tutto per i suoi meriti, amiamolo al di sopra di tutto e per amor suo vogliamo amare il nostro prossimo e perdonargli come Egli ha amato noi e ha perdonato a noi. 

EUCARESTIA. La Messa è il memoriale della Passione e Morte del Signore e ci aiuta ad accogliere nella nostra vita il suo mistero Pasquale, cioè morire al peccato e risuscitare a vita nuova già qui in questo mondo per essere salvati per l’eternità e ottenere a suo tempo la resurrezione della carne. Chiediamo per intercessione della Vergine Maria e di S. Giuseppe, degli Angeli Custodi e dei Santi Patroni, di vivere la Pasqua settimanale come loro.

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