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Battesimo di Gesù dell’Anno B

Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la  preghiera personale e l’omeliaSono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni


mons. Francesco Spaduzzi

francescospaduzzi@virgilio.it          

Battesimo di Gesù dell’Anno B

I - Marco 1,7-11 - 1. (a) Giovanni Battista proclama la grandezza di Gesù e la propria piccolezza. Dice che Gesù è il “forte”, tanto più di lui (7 E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me), e che è infinitamente più in alto di lui, al punto che non è degno neanche di fargli da schiavo nelle azioni più modeste (7 io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali). Anche noi dobbiamo riconoscere che siamo nulla davanti a Dio e che riceviamo tutto da lui, sia sul piano naturale che su quello soprannaturale: dipendiamo totalmente da Dio nel vivere e nell'agire. Solo così siamo nella verità e diventiamo capaci di amare chi ci ha dato tutto e continua a darci tutto per l'eternità. (b) Giovanni riconosce anche l'inferiorità della sua missione rispetto a quella di Gesù. Egli battezza immergendo nell'acqua (8 Io vi ho battezzato con acqua) per significare la morte del credente alla vita precedente per mezzo del pentimento e della confessione dei peccati. Anche il battezzato nel nome di Gesù è immerso nell'acqua, ma riceve lo Spirito Santo, promesso nell'AT per i tempi messianici, che lo fa rinascere e diventare uomo nuovo (8 ma egli vi battezzerà in Spirito Santo). (c) Eppure Gesù dichiara che Giovanni è l'uomo più grande dell'AT, perché come profeta potette proclamare che il Messia è venuto e mostrarlo come l'Agnello di Dio, che toglie i peccati; appena concepito, ricevette da Gesù lo Spirito per compiere la missione; affrontò presto una vita di sacrificio nel deserto; ebbe coraggio al punto di rimproverare tutti i peccatori, compresi il re Erode Antipa e la convivente sua cognata, e morì decapitato per la sua fedeltà a Dio; fu precursore di Gesù nella vita e nella missione ma anche nella morte. Lodiamo e ringraziamo Dio per averlo fatto così grande e chiediamo di imitarlo nella lotta contro il peccato e nella vita di sacrificio e nel testimoniare Gesù.

 2. (a) Anche Gesù si presenta a Giovanni per farsi battezzare (9 Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni). E’ stato mandato dal Padre a salvare l'umanità peccatrice, e realizza la sua missione con tutta la sua vita di obbedienza al Padre, e specie con la sua morte e resurrezione; egli è senza peccato, ma si sottopone al rito, per dare all’acqua la capacità di purificare dai peccati. Perciò il suo essere battezzato è preannuncio e primo passo verso la crocifissione. Anche per un membro del Corpo Mistico di Cristo ricevere il battesimo è aprirsi all’accettazione della croce. Adoriamo Gesù umiliato per noi nel battesimo e ancora più sulla croce e impegniamoci a non rendere inutili le sue sofferenze e umiliazioni. (b) Gesù si umilia e il Padre lo innalza con la visione che hanno lui e Giovanni Battista. Gesù è stato battezzato, esce dall'acqua, si mette in preghiera (Lc 3,21-22), e vede il cielo aprirsi (10 E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli), che significa la ripresa della comunicazione fra cielo e terra, fra il mondo di Dio e quello degli uomini, interrotta con la cacciata dei progenitori dal paradiso terrestre. Scende lo Spirito Santo sotto forma di colomba (10 e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba): essa è simbolo dell'inizio del nuovo mondo dopo il diluvio del tempo di Noè (1Pt 3,20-21) e ancora di più della nuova creazione (Gn 1,2), ma anche espressione di dolcezza, tenerezza e amore, oltre che di pianto e sofferenza; era anche l'unico volatile, che si poteva offrire in sacrificio a Dio. Cristo aveva una missione di amore e sacrificio nella debolezza. La voce del Padre dall'alto lo proclama Figlio unico, in cui il Padre si compiace (11 E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»), alludendo sia alla sua relazione col Padre sia al Servo di Yahweh (Is 42,1), che compie la sua missione nella sofferenza. Perciò con immagini e allusioni è chiarita la missione di Gesù, missione di dolcezza e d'amore, che attraverso l'abbassamento della sofferenza e della morte, lo condurrà alla gloria della risurrezione, ascensione e intronizzazione regale. Accettiamo la Persona e la missione di Gesù così come ci viene prospettata in ciascuna delle sue fasi. E poiché Egli è il nostro Capo, il capo del Corpo Mistico, condividiamo in tutto la sorte di Gesù: fatica e sofferenza in questo mondo e di gloria nell’eternità.

II - Isaia 55,1-11 - Dio invita gli assetati a procurarsi, per dissetarsi, l'acqua (1 O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite), e vino e latte (1 comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte), e gli affamati, per saziarsi, pane e cose buone e cibi succulenti (2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti), tutto senza pagare. E’ un'immagine per dire che devono andare a Dio e presso di lui troveranno tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere sia in senso materiale che spirituale. Occorre ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica (2 Su, ascoltatemi…; 3 Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete): così Dio estenderà a loro l'alleanza, che fece con Davide, e i favori promessi a lui (3 Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide): un regno eterno, il rapporto padre - figlio e la protezione speciale. L'invito a venire al Signore è rivolto in particolare ai malvagi, che sono sollecitati ad abbandonare i pensieri e l'agire cattivi, e a presentarsi a Dio, che avrà misericordia e darà loro un perdono generoso (7 L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.). Occorre cercarLo adesso che è vicino e si lascia incontrare (6 Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino.), perché potrebbe non farsi più trovare. Riponiamo la nostra fede e fiducia in Dio, il cui modo di pensare e agire è infinitamente al di sopra del nostro (8-9 Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. 9 Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i mie  pensieri sovrastano i vostri pensieri) e la sua Parola è efficace fino all’onnipotenza, perché opera sempre quello per cui la pronuncia (11 così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata), proprio come l'acqua feconda sempre la terra e le fa produrre i frutti (10). Dio solo può soddisfare i nostri bisogni materiali e spirituali. E’ onnipotente e vuole salvarci; ci chiede di accostarci a lui con fede e speranza; ci garantisce che, come illumina la nostra intelligenza con la sua Parola, così ci accompagna e ci sostiene nel metterla in pratica. Il battesimo ci fa entrare in questa comunione con Dio, perché ci fa suoi figli: Lui è un padre infinitamente più buono e sapiente e generoso e tenero di tutti i padri della terra, messi insieme.

III - 1Giovanni 5,1-9 - Perché Dio ci salvi, dobbiamo avere e praticare le virtù della fede, speranza e carità, che nel battesimo ci vengono donate e infuse dal Padre per i meriti di Gesù Cristo e per opera dello Spirito Santo. Dobbiamo credere che Gesù è il Cristo (1 Chiunque crede che Gesù è il Cristo): è l'uomo, promesso da Dio nell'AT e mandato per la salvezza degli ebrei e di tutti gli uomini; Egli è anche il Figlio di Dio fatto uomo (5 se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio): è Dio come il Padre e lo Spirito Santo. Gesù si è presentato agli uomini con acqua e sangue (6 Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue) e Spirito -  concepito per opera dello Spirito! -, che sono i tre che Gli danno testimonianza concorde (7-8 Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: 8 lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi), che egli è il Cristo e il Figlio di Dio. L'acqua è quella del battesimo di Gesù, sul quale scende lo Spirito sotto forma di colomba, mentre il Padre testimonia che Egli è il Figlio di Dio (Mc 1,9-11). Il sangue è quello della Passione e Morte di Gesù, nella quale avvennero tanti prodigi, che costrinsero il Centurione a proclamare che Gesù è il Figlio di Dio (Mt 27,54; Mc 15,39; cfr. Gv 12,32). Lo Spirito dà testimonianza a Gesù, oltre che nel battesimo, anche nella Pentecoste (At 2), sia apparendo sotto forma di fuoco, sia istruendo gli Apostoli e sostenendoli nella predicazione e missione, sia guidando e animando la Chiesa con i carismi e l'attività santificatrice. La sua testimonianza è speciale (6 Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità), perché Egli è Spirito di verità  (Gv 14,17; 15,26; 16,13). Se si accetta la testimonianza di 2 o 3 uomini, tanto più si deve accogliere quella che Dio Padre dà circa la divinità del Figlio (9 Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio) per mezzo dell'acqua e del sangue e dello Spirito. Rinnoviamo la nostra fede con il Credo, con l’atto di fede, col segno della croce; la fede si rafforza e cresce per mezzo degli atti di virtù e ci aiuta a interpretare e vivere la realtà con l’occhio di Dio. La fede è il fondamento della vita cristiana. (b) Chi crede con vera fede che Gesù è il Cristo e il Figlio di Dio diventa a sua volta figlio di Dio e quindi riceve la sua vita divina, la vita eterna, e perciò è generato da Dio (1 è stato generato da Dio), e chi ama il Padre, che genera, necessariamente amerà anche i figli, che il Padre genera (1 e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato), perché sono suoi fratelli. La prova, che amiamo i figli di Dio, nostri fratelli (2 In questo conosciamo di amare i figli di Dio) e che amiamo Dio (3 In questo infatti consiste l’amore di Dio), sta nel fatto che osserviamo i comandamenti (2 quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti; 3 nell’osservare i suoi comandamenti). L'osservanza dei comandamenti non è cosa pesante o difficile  (3 e i suoi comandamenti non sono gravosi); in effetti chi crede e ama è intimamente unito a Dio, perché la pensa come Dio, da Dio spera Dio come ricompensa, Lo ama per se stesso e vive di vita divina; perciò ha da Dio tutte le forze per vincere su tutti i nemici di Cristo, che sono nel mondo (Eb 11,33-34), come anche Cristo ha vinto il mondo (Gv 16,33; Ap 3,21); così il fedele supera le suggestioni della carne (1Gv 2,16), del mondo  (4-5 Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede; 5 E chi è che vince il mondo…?; cfr. 2,16) e del diavolo (1Gv 2,13) e osserva con facilità i comandamenti: nei primi 3 pratica l'amore verso Dio e negli altri l'amore verso il prossimo. Chi crede e ama ed è figlio di Dio ha la Parola di Dio, che dimora in lui (1Gv 2,14). Preghiamo con insistenza per ottenere di crescere nella fede, speranza e carità. S. Paolo vi fa riferimento continuo.

EUCARESTIA. La Parola di Dio risuona con tutta la sua forza nella Messa e trasforma pane e vino in Corpo e Sangue di Cristo e nel battesimo ci fa diventare figli di Dio. E’ lo Spirito che realizza queste trasformazioni, perché venne su Gesù e gli fece iniziare la vita pubblica e viene su di noi e ci fa vivere la vita cristiana. Preghiamo la Vergine Maria e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, di ottenerci di vivere la vita nuova grazie a questi incontri con Cristo. 

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