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Politica e territori: “Il bene della comunità”

La Politica nella sua accezione ampia è l'arte di gestire la cosa pubblica. C’è  il soggetto politicamente attivo, cioè chi la fa e il soggetto passivo, cioè chi ne beneficia o chi la subisce.
Occhio al contesto! il campo di gioco,   il loco, il territorio in cui si sviluppa l'azione fruttuosa  o infruttuosa della gestione politica.
Non trascuriamo, in tale preambolo,  neanche la storia, il carattere ed il temperamento dei dimoranti, non ultime, le condizioni economiche delle comunità a cui la politica è rivolta.
La bassa Irpinia, l'alta Irpinia.
Due zone ricadenti entrambe nella provincia di Avellino.

 Pur nella condivisione di costumi e consuetudini, oggi molto simili, rappresentano due realtà vicine, ma molto diverse, paesaggisticamente, storicamente e direi politicamente.
La nostra provincia in toto, ha espresso ed esprime tuttora un numero considerevole di rappresentanti eletti,  orgogliosa espressione di una terra del sud.

 In tanti hanno ricoperto eminenti cariche pubbliche italiane, guidandoci, gestendoci e decidendo la  comune sorte. Molti tra questi, a ricoprire importanti cariche nazionali e regionali provenivano e provengono tuttora,  dall'alta Irpinia, pochi dal capoluogo di provincia, unici e rari dalla bassa Irpinia.

Da tempo cercavo le ragioni dell'incapacità di questo lembo territoriale irpinio e quindi del nostro comprensorio, di esprimere un deputato almeno a carattere regionale o parlamentare. Una incapacità che si rivela tragica quando è necessario risolvere un problema qui, fortemente sentito, che ci vede assenti sui tavoli decisionali o costretti a delegare ad un soggetto anche "amico" ma che purtroppo,  non vivendo sul territorio e non sentendo il problema come suo, non riesce a convogliare l'attenzione decisionale sul loco. E per essere attuali, è sotto gli occhi di tutti e nel mio cuore la questione “Ospedale Landolfi”. All'indomani di una competizione elettorale regionale, che ha visto diversi candidati locali, sia montoresi che solofrani, dall'una e dall'altra parte, divisi e separati in casa, duellare, al solo fine di favorire liste e competitor non del luogo, si è decretata ancora una volta l'incapacità di fare fronte comune, lasciando un vuoto di rappresentanza autoctona.

L'alta Irpinia mastica la politica da tempo. La pratica contadina ha abituato le sue genti a lavorare sugli stessi campi, a guardare avanti tenendo ben saldi i piedi sullo stesso terreno, non tradendo chi come lui, china il capo sotto il sole rovente.  Per progredire  e dare lievito territoriale, ha compreso che la "politica", nel senso puro del termine è una cosa seria e quando decide da chi farsi rappresentare, vota " un chiummo" e persone del luogo.

Noi del comprensorio siamo più marinai, guardiamo verso il mare. Saranno le possibili vie di fuga o i tanti porti aperti a distrarci dai nostri bisogni collettivi!
Peccato..... 

M.Della R.

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