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Tempo Pasquale: Domenica V dell'anno A

Nota introduttiva: Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la  preghiera e meditazione personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni (mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it)     

Tempo Pasquale: Domenica V dell'anno A

I - Giovanni 14,1-12 - 1. Gesù ha ripetuto ai Discepoli più di una volta che avrebbe lasciato questo mondo - e in modo drammatico e doloroso. I discepoli sono turbati e tristi (1 Non sia turbato il vostro cuore) e Gesù li incoraggia, richiamando loro la necessità di avere fede non solo in Dio Padre, che già hanno, ma anche in Lui (1 Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me), e la devono alimentare: è per la fede in Gesù che si distinguono i suoi discepoli da tutti gli altri credenti ebrei e non. Se hanno la fede nella persona di Gesù, avranno fede anche nella sua Parola, in particolare nella sua promessa che nella Casa di Dio, Padre di Gesù e dei suoi discepoli, c'è molto spazio e posto per tutti (2 Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”?). Quelli che vogliono andare a occupare il loro posto, devono mettersi in condizioni di arrivarci: morire in grazia di Dio, in amicizia con Lui. Gesù spiega che egli andrà via ora (3 Quando sarò andato) con la sua Passione e Morte e con la sua Resurrezione e Ascensione, per la via dell’umiliazione e del dolore nella prima fase e della gloria e dell’esaltazione nella seconda fase; poi preparerà il posto ai discepoli (3 e vi avrò preparato un posto); tornerà alla fine della vita di ciascuno (3 verrò di nuovo) e del mondo e li prenderà con sé, perché stiano con lui per sempre (3 e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi), come stanno ora con lui presente  in modo visibile: ci sarà perciò un periodo di invisibilità, in cui dovranno esercitare la fede e, per incontrarlo, utilizzeranno i sette segni della sua presenza: Eucaristia, Sacramenti, Parola, assemblea, ministro, fratelli, il nostro cuore per la fede e la carità. (b) Queste stesse parole rivolge Gesù a ciascuno di noi oggi. Non dobbiamo sentirci soli e scoraggiarci di fronte alle tempeste del tempo presente (persecuzioni, epidemie, difficoltà economiche, rapporti problematici col prossimo, ecc.), perché abbiamo Gesù con noi almeno in una delle tante sue presenze, ma solo la fede in lui e nella sua Parola ce lo fa percepire e gustare; adesso stiamo con lui nell’oscurità della fede, ma poi andremo a stare con lui, contemplandolo per l'eternità faccia a faccia nella Casa comune del Padre. Non ci devono spaventare  la separazione provvisoria da Gesù su questa terra e la stessa morte, che certamente verrà per noi, perché essa è l'incontro con lo Sposo, e non con un nemico o con Uno che è solo giudice. Riconosciamoci peccatori e pentiamoci dei peccati, serviamoci dei sacramenti e avremo “diritto” alla sua misericordia. Abbiamo anche la Madonna che ci accompagna sempre, ma in special modo alla fine della vita, come chiediamo con frequenza: “prega per noi peccatori” nell’Ave Maria e “mostraci dopo questo esilio Gesù” nella Salve Regina: ci sostiene e ci assiste nel cammino verso il Cielo.

2. (a) Gesù dice agli Apostoli che essi conoscono la via per arrivare al luogo, dove Egli li precede (4 E del luogo dove io vado, conoscete la via). Tommaso fa notare che essi non conoscono il luogo dove Gesù va e tanto meno possono conoscerne la via (5 Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?»). In realtà Gesù ha detto che la sua destinazione è la Casa del Padre (2); ora conferma che egli va  dal Padre e che chi vuole andare al Padre, ha la possibilità di andarci solo per mezzo suo (6 Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me), perché dice:  Io sono la via, la verità e la vita (6); egli è la via al Padre: il Padre gli ha dato la Parola, che è la comunicazione della verità, e anzi egli è la Parola del Padre e quindi è la Verità e la rivelazione di essa; e il Padre è la vita e sorgente della vita, che egli comunica a Gesù e Gesù comunica ai discepoli. In effetti conoscere Gesù è conoscere il Padre (7 Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio) e perciò, giacché essi hanno visto Gesù, hanno già visto e conosciuto anche il Padre in quel segno o sacramento del Padre che è Gesù stesso (7 fin da ora lo conoscete e lo avete veduto). Gesù indica a noi ora come agli Apostoli allora che, per arrivare al Padre, occorre essere inseriti in lui per mezzo della fede (1) e per mezzo della carità (Gv 14,23) e in tal modo con lui camminiamo in questo mondo verso il Padre. Impegniamoci a seguire la via che è Gesù. La Madonna il 13 giugno 1917 a Fatima ha indicato il suo Cuore Immacolato come la via per arrivare a Dio: “Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà fino a Dio”. I Cuori di Gesù e Maria sono la via unica e facile per arrivare al Padre. (b) Gesù ha detto che i discepoli hanno conosciuto e veduto il Padre (7) - ovviamente per la fede - e Filippo chiede per sé e per gli altri di vedere il Padre con gli occhi del corpo, e ciò lo avrebbe soddisfatto pienamente (8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta»). Gesù gli fa notare che sta da tanto tempo con loro e dalla sua domanda (9 Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”?) appare evidente che non ha ancora conosciuto Gesù veramente (9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?). Filippo non ha piena fede e perciò fa questa richiesta: in effetti Gesù è nel Padre e il Padre è in Gesù (10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?); le Parole di Gesù sono quelle del Padre (10 Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso), così come le opere di Gesù sono del Padre, perché il Padre le compie per mezzo di Gesù, nel quale è stabilmente (10 ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere). Di qui l'invito ripetuto di Gesù a credere nella mutua immanenza di Lui nel Padre e del Padre in Lui (11 Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me), se non altro per i miracoli che Gesù compie (11 Se non altro, credetelo per le opere stesse). D'altra parte i discepoli di Gesù, che credono in lui, compiranno anche miracoli e opere più grandi di Gesù, perché Egli va ora dal Padre (12 In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre) per perorare la loro causa e la loro missione presso il Padre. E Gesù conclude: Chi ha visto me, ha visto il Padre (9). Chiediamo la grazia di tenere continuamente Gesù sotto i nostri occhi nelle sue varie presenze e di vedere in Gesù il Padre come lo vedevano Maria e Giuseppe, grazie alla loro fede unica: in quel Bimbo, piccolo e affidato alle loro cure, vedevano il Figlio del Padre e il Padre stesso, che si manifestava in Lui; nel Cristo della vita pubblica e nel Cristo della Passione Maria vedeva Gesù, il Figlio di Dio, e in lui il Padre, che si piegava pieno di amore sull'umanità. Anche noi abituiamoci a vedere in Gesù il Padre, che ci dà amore e vuole salvarci.

II – Atti degli Apostoli 6,1-7 - I 12 Apostoli riuscivano bene a portare avanti i loro impegni di presiedere le preghiere e di predicare (4) e di servizio dei poveri (2), ma man mano che cresceva il numero dei fedeli, diventarono inadeguati e questo provocò le lamentele fra quelli di lingua greca, che vedevano trascurati i loro poveri nella distribuzione quotidiana dei viveri (1 In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove). Gli Apostoli convocarono i fedeli e fecero notare che ormai non ce la facevano più a far fronte ai loro impegni e, poiché non potevano correre il rischio di trascurare la preghiera e la predicazione, dovevano per necessità lasciare il servizio dei poveri (2 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense); questo impegno potevano prenderselo a tempo pieno 7 persone, scelte fra i fedeli, stimati e dotati spiritualmente (3 Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico); essi invece avrebbero continuato a presiedere le preghiere liturgiche e si sarebbero occupati della predicazione della Parola di Dio (4 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola). La proposta apparve buona e concreta: furono eletti i 7 cosiddetti diaconi (5 Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiochia), e furono presentati agli Apostoli, che pregarono Dio di sostenerli nel loro servizio e imposero le mani per darne loro il potere (6 Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani). Intanto la comunità continuava a crescere grazie alla predicazione e si convertivano anche sacerdoti del Tempio (7 E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede). Bene fecero i fedeli a richiamare l’attenzione degli Apostoli sulle disfunzioni nella vita della comunità; bene fecero gli Apostoli a prendere coscienza della loro insufficienza nel loro servizio e a scegliere come loro impegno urgente la preghiera e la predicazione, che per giunta erano state affidate loro da Gesù per il servizio della comunità: tutti i pastori abbiamo bisogno di fare ogni giorno l'esame di coscienza su come svolgiamo questi due compiti essenziali. Impariamo noi pastori ad ascoltare i fedeli, a riflettere sulle osservazioni che riceviamo e a correggerci, perché anche in questo siamo di esempio ai fedeli.

III - 1Pietro 2,4-9 – L’insieme dei fedeli di Cristo viene paragonata nella Parola di Dio a un popolo gerarchizzato, a un gregge col suo pastore, a una vite, a una rete, a un seme destinato a svilupparsi, a un corpo – il Corpo Mistico -, e anche a un edificio, a una casa e a un tempio. Qui San Pietro presenta la comunità di Cristo come un edificio - e possiamo pensare a un tempio. In un edificio o tempio dell'antichità c'era una pietra, che veniva chiamata pietra d’angolo (7), che poteva stare a terra con l’ufficio di sostenere dal basso l’edificio (le due parti che facevano da angolo), o di coronare dall’alto la sommità: Gesù fa riferimento ai due significati in Mt 21,44-45. La pietra angolare era scelta con molta cura e spesso veniva molto decorata. Nella sua comunità Gesù è questa pietra angolare, è pietra viva,… scelta e preziosa davanti a Dio (4). Già nell'Antico Testamento Gesù era preannunziato con questa funzione: Si legge infatti nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion/  una pietra d’angolo, scelta, preziosa,/e chi crede in essa non resterà deluso (6). Considerare Gesù pietra angolare vuol dire aver fede in Lui, cioè accettare la sua Persona e la sua Parola, con l'adeguamento delle nostre idee e vita a quello che dice Lui. Pietro si rivolge ai credenti in Cristo, dei quali sottolinea il diritto a essere onorati da Dio (e dagli uomini), per la loro fede (7 Onore dunque a voi che credete), per la loro obbedienza alla Parola di Dio e di Cristo (cfr. 6): essi si sono avvicinati e uniti a Cristo, pietra viva, per essere usati come pietre vive per costruire l'edificio spirituale, che è Cristo (4 Avvicinandovi a lui, pietra viva; 5 quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale). Essi costituiscono un popolo scelto da Dio, una nazione santa, un popolo conquistato da Dio per mezzo di Gesù (9 Voi invece siete stirpe eletta… nazione santa, popolo che Dio si è acquistato), chiamati dalle tenebre alla luce divina (9 lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa) e sono tutti sacerdoti, che offrono sacrifici spirituali a Dio per mezzo di Gesù (5 per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo; 9 sacerdozio regale,); essi inoltre proclamano le grandi opere di Dio (9 perché proclami le opere ammirevoli di lui) e collaborano alla conversione dei popoli. (b) Ma non tutti accettano Gesù: lo rifiutano (4 rifiutata dagli uomini), non credono (7 ma per quelli che non credono) che Gesù sia la pietra angolare e così egli diventa per loro pietra d'inciampo e di scandalo (7-8 la pietra che i costruttori hanno scartato/ è diventata pietra d’angolo/ 8 e sasso d’inciampo, pietra di scandalo); essi vi inciampano perché si rifiutano di obbedire alla sua Parola (8 Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola). Dio lo aveva previsto, tenendo conto delle loro disposizioni interiori e rispettando la loro libertà (8 A questo erano destinati). Dio a tutti offre la grazia di entrare in comunione con Cristo e di salvarsi, di essere cristiani con Cristo, di essere sacerdoti con Lui sommo sacerdote e di offrire sacrifici spirituali come lui, di essere pietre vive su Cristo Pietra Viva e preziosa, di entrare nella luce meravigliosa del paradiso. Per tutti è morto Gesù, nessuno escluso, ma la nostra salvezza dipende dalla nostra accettazione o rifiuto di Gesù, della sua Persona e del suo insegnamento. Preghiamo Dio che ci dia la grazia di superare le difficoltà e ostacoli, che troviamo nel nostro cammino di identificazione col Cristo.

EUCARESTIA. Qui il Padre si rende presente con Gesù Maestro e con la sua opera redentrice per opera dello Spirito Santo, il quale edifica la Chiesa ora con le pietre vive, che siamo noi, per l’attività, che egli sviluppa in noi. Chiediamo per intercessione della Vergine Maria e di S. Giuseppe, degli Angeli Custodi e Santi Patroni, di essere docili alla Parola di Gesù, vivendo da buoni suoi discepoli (mons, Francesco Spaduzzi)  

 

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