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Coronavirus, in campo la EP spa: cucine a disposizione della protezione civile

Iniziative di solidarietà e misure a tutela dei dipendenti: la Ep Spa, azienda di ristorazione collettiva con sede operativa a Napoli fondata nel 1975 da Pasquale Esposito, scende in campo con due iniziative per dare il proprio contributo nella gestione dell’emergenza Coronavirus.

Con la prima mette a disposizione della Protezione Civile le proprie cucine dislocate su tutto il territorio nazionale e presenti nelle zone rosse di Veneto, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, per preparare pasti caldi destinati alle popolazioni in quarantena. Si tratta di impianti solitamente utilizzati per la refezione scolastica e le mense aziendali, fermi dopo la chiusura delle scuole e lo stop alle attività produttive non essenziali.

La seconda iniziativa, invece, è destinata ai dipendenti Ep ancora operativi – circa 450 su 1.500 – e impegnati presso i presidi sanitari in cui l’azienda effettua  servizi di ristorazione  (Monaldi, Primo e Secondo Policlinico, Asl Napoli 2 Nord, Asl Caserta, Asl Avellino e San Giuseppe Moscati). Si tratta di una polizza assicurativa stipulata con Unipol Spa e attiva dallo scorso 28 marzo per coprire i rischi sanitari derivanti da una eventuale infezione da Covid 19. “Si va da un’indennità giornaliera per ricovero con una diaria di 100 euro per 10 giorni a una diaria forfettaria post ricovero di altri 3mila euro e un’assistenza per pareri medici immediati, prenotazioni di prestazioni sanitarie e trasporto in ambulanza dall’ospedale al domicilio, assistenza infermieristica specializzata domiciliare”, spiega il dirigente Salvatore Esposito. Che vuole spezzare una lancia a favore “degli operatori spesso dimenticati di un intero comparto, quello della ristorazione collettiva, che al pari degli infermieri, del personale del 118 e del personale impegnato nei servizi di pulizia, in queste settimane sono in prima linea mettendo a rischio la propria incolumità per servire i pasti malato per malato”. 

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