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Ambiente - Solofra - Ecologia

La Terra è l’unico corpo celeste conosciuto sul quale è stata accertata l’esistenza di forme di vita.
Lo sviluppo di essa è stato possibile grazie alla presenza dell’acqua, elemento essenziale per ogni essere che la abita, insieme ai climi favorevoli e alla varietà di ecosistemi che si è creata nel corso di milioni di anni.
L’ equilibrio del nostro pianeta è a rischio e la principale causa di questa situazione è l’uomo.
Lo leggiamo su siti e giornali, lo vediamo dalle immagini sempre più frequenti che mettono a confronto uno stesso paesaggio prima e dopo grandi sconvolgimenti ambientali.
Le cause di questo cambiamento disastroso sono molteplici: lo sviluppo economico, fra la fine del sec. XIX e l’inizio del XX sec., ha trasformato ampie zone agricole o boschive in enormi poli industriali; altrettanto letale è stata l’invenzione della plastica, nel 1907, materiale tanto pratico e innovativo quanto nocivo per la natura, in particolare per gli animali che rischiano di ingerirla rovistando fra i rifiuti che vengono abbandonati.
A questi elementi va aggiunta l’inconsapevolezza dell’impatto che tutto ciò avrebbe avuto sul nostro habitat. Sempre più spesso infatti ci troviamo di fronte alle conseguenze a lungo termine delle azioni dei nostri predecessori.
La ricerca scientifica, man mano che si è affinata, ha messo la popolazione a conoscenza dei danni che si sono manifestati nel corso del tempo oltre ai potenziali pericoli in cui ci imbatteremo se non ci attiviamo immediatamente per limitarne la potenza distruttiva.
L’inquinamento ambientale è un fenomeno da non sottovalutare sia per la salute del globo che per la nostra; basti pensare a tutte le polveri sottili dello smog che respiriamo ogni giorno passeggiando per le città.
Le persone non sempre sono adeguatamente informate sui problemi presenti e futuri legati ad esso: molti han sentito parlare del “buco nell’ozono” provocato dall’emissione di gas serra, che ci espone ai raggi radioattivi UV e UVA, ma non è altrettanto conosciuta l’esistenza di un’enorme isola di spazzatura nel mezzo dell’Oceano Pacifico chiamata “Pacific Trash Vortex” che si estende per migliaia di km2.
Fra le misure per contrastare effetti catastrofici di questo tipo, oltre che quelle promosse dalle istituzioni, quali il blocco delle macchine o la raccolta differenziata, ci sono anche piccoli gesti quotidiani che ognuno, nel suo piccolo, può compiere per contribuire a mantenere l’ambiente vivibile e fermarne il degrado, ad esempio limitando gli sprechi d’acqua, preferendo i trasporti pubblici o la bicicletta alla automobile, utilizzando materiali eco-compatibili.

HO INCISO QUI DI SEGUITO,UN'INTERVISTA FATTO AD UN PAIO DI IMPRENDITORI DEL POLO CONCIARIO IN CUI CI RENDONO CONSAPEVOLI, SE CÉ ANCORA UNA SPERANZA NEL SALVAGUARDARE E RIPRENDERCI LA NOSTRA TRADIZIONE MARCATA DA GENERAZIONE. 
SEBBENE : LA CONCIA

L’ inquinamento ambientale  è costituito dall’immissione di sostanze inquinanti nell’ambiente naturale, causando gravi squilibri nell’ecosistema, danni spesso irreversibili, e conseguenze negative per la salute degli esseri viventi, piante e animali, uomo compreso. Per  inquinamento ambientale  si intende la presenza di elementi inquinanti in tutto l’ambiente naturale: non solo nell’atmosfera, ma anche nell’acqua e nel terreno.
Elementi che possono essere di qualunque genere: gas, polveri, residui di combustione, liquidi, ma anche radiazioni elettromagnetiche, sostanze radioattive, rumori e vibrazioni. Negli ultimi anni, il tema dell’ inquinamento ambientale  viene trattato frequentemente, in quanto rappresenta un fattore di degrado per l’ambiente e di serio pericolo per la salute. Escludendo le pochissime cause di inquinamento naturale, ad esempio le emissioni di zolfo e anidride carbonica causate dalle eruzioni vulcaniche, ad inquinare l’ambiente è sempre la mano dell’uomo. I processi industriali,come la NOSTRA SOLOFRA: UNA CITTA INDUSTRIALE TRAMANDATA DA INTERE GENERAZIONI.
il traffico, gli impianti di incenerimento dei rifiuti, le centrali termoelettriche, le raffinerie petrolifere, la lavorazione del ferro e della plastica, l’utilizzo di fertilizzanti chimici, la produzione di scorie nucleari, oltre al traffico stradale e al riscaldamento, sono fonti di inquinamento dell’ambiente ormai diffuse a livello mondiale.
Le  cause dell’inquinamento ambientale  dovute ad eventi naturali riguardano principalmente le sostanze chimiche emesse durante le lavorazio delle pelli , zolfo, benzene e monossido di carbonio, o sviluppate dagli incendi di boschi e foreste. Tuttavia, anche gli incendi sono spesso causati dall’uomo, per favorire lo sviluppo dell’urbanistica e la costruzione di impianti industriali e infrastrutture. Molto più estese sono le  cause di inquinamento ambientale  derivate dalle attività umane, dall’industria, dalla produzione di energia elettrica e riscaldamento, dall’agricoltura intensiva e dal traffico automobilistico.
Le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera in forte concentrazione sono il monossido di carbonio, l’ossido e il biossido di azoto, l’anidride solforosa, l’ozono e le polveri, oltre a benzene e idrocarburi in minori quantità, e derivano tutte dalla combustione del petrolio, dai processi industriali, dalle infrastrutture e dagli impianti di refrigerazione e riscaldamento. A rendere più aggressiva l’azione degli elementi inquinanti è la deforestazione, che inibisce la capacità dell’ambiente naturale di assorbire l’anidride carbonica, oltre a provocare forti squilibri all’ecosistema e alla catena alimentare. Inoltre, da non sottovalutare è l’inquinamento acustico: le fonti di rumore intense, dovute al traffico e all’attività industriale, influiscono notevolmente sulla salute e sulla qualità della vita.
Per quanto il fenomeno passi inosservato, l’ inquinamento ambientale in Italia  tocca livelli altissimi, e provoca numerose vittime. La contaminazione dell’acqua e dell’aria dovuta ai processi industriali, al traffico e alle onde elettromagnetiche, la quantità di rifiuti tossici e le esalazioni chimiche dovute alla loro combustione spesso abusiva (è tristemente noto il fenomeno della Terra dei fuochi), ha provocato l’insorgere di decine di malattie dovute al contatto diretto con gli agenti inquinanti, alle radiazioni ultraviolette e ai cambiamenti climatici.
Il Distretto industriale di Solofra è un polo conciario italiano
specializzato nella concia e trattamento di pelli
ovicaprine, (40% delle pelli ovicaprine realizzate in Italia)
destinate a calzature e abbigliamento.
E’ situato in provincia di Avellino: si estende su un territorio
di circa 115 Kmq e comprende quattro comuni: Montoro
Inferiore, Montoro Superiore, Serino e Solofra.
In quest’area operano circa 500 imprese che dichiarano
l’attività di concia delle pelli presso cui operano 4.000
addetti.
Completano la filiera imprese di confezionamento
(abbigliamento e accessori), di produzione di prodotti
chimici e di servizi.
Il core business distrettuale è la preparazione e concia del cuoio e della pelle
pari al 85% di aziende; mentre le Confezione di articoli di abbigliamento
sono il 10 % e le industrie chimiche il 5 %
Nel solo Comune di Solofra è presente circa l’84% delle imprese distrettuali, segue Montoro Superiore (11%), Montoro Inferiore (4%) e Serino (1%).
Si vuole sottolineare il carattere “artigiano” della struttura produttiva del distretto: il 40% delle imprese solofrane ha 1 addetto (contoterzisti), mentre il 33% ha un numero di addetti compreso tra 2 e 9, il 21% da 10 a 49 addetti, solo l’1% è nella fascia da 50 a 99 addetti.
Non vi sono aziende con più di 100 dipendenti.
La strategia degli imprenditori, che si è sempre basata sulla produzione di pelli per abbigliamento con elevate caratteristiche qualitative, ha fatto conoscere Solofra sia in tutti i mercati internazionali sia nel mondo della alta moda.
Per perseguire tale strategia, a Solofra si svolge un ciclo integrato di produzione, (che comporta anche la gestione di una “filiera corta”), contribuendo a garantire un maggior controllo delle caratteristiche qualitative del prodotto finito.
È questo un punto di forza e di competitività che differenzia Solofra da tutti gli altri poli conciari.
Negli ultimi anni le difficoltà si sono progressivamente moltiplicate e amplificate a causa di molteplici fattori riconducibili, in estrema sintesi, al
mercato e al rapporto tra ciclo produttivo ed ambiente. Nel dettaglio:
1) la competizione imposta dal mondo globalizzato e la crisi dei mercati, enormemente accresciuta recentemente, che ha segnato
sensibilmente anche la realtà solofrana;
2) la crescita non sempre armoniosa e sinergica tra distretto industriale e territorio, sotto il profilo urbanistico, sociale, culturale, economico;
3) Area commissariata per emergenza inquinamento Fiume Sarno (termine 31 dicembre 2011);
4) Difficoltà regionali nella gestione di rifiuti, e mancanza di opportune strutture per la gestione in loco dei rifiuti tipicamente prodotti dalle concerie.
Per contribuire al rilancio economico-produttivo dell’area nasce il progetto “Programma per la realizzazione di un marchio di eco-compatibilità del Distretto di Solofra” su iniziativa del Tavolo di Concertazione del Progetto Integrato “Distretto industriale di Solofra” ed ammesso a finanziamento dalla Regione Campania a valere sulla Misura 4.3 del POR Campania 2000-2006.
La Regione Campania individua nella Camera di Commercio di Avellino il soggetto attuatore dell’intervento, riconoscendole la natura di ente rappresentativo degli interessi di tutte le imprese sul territorio.
Nella prima versione del progetto si parlava genericamente di certificazione ambientale del distretto.
Il logo del Marchio di eco-compatibilità del Distretto conciario di Solofra è rappresentato da una foglia, simbolo dell’ambiente e dell’impegno ecologico, che è stata infatti realizzata in pelle, simbolo del lavoro del Distretto di Solofra. Il pay-off esprime in modo completo l’impegno di eco-compatibilità e il settore industriale.
La CCIAA di Avellino è titolare del Marchio di eco-compatibilità “Distretto conciario di Solofra” e verifica il suo corretto e legittimo uso in conformità agli scopi e alle disposizioni del relativo disciplinare.
 
               Unisciti anche tu al nostro progetto:
                          "SOLOFRA  ECOLOGICA"
             

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