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Tempo Ordinario: Domenica 33 C

Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

I - Luca 21,5-19 – 1. (a) Alcuni parlavano fra di loro o con Gesù della bellezza del Tempio e dei doni votivi; ma Gesù fece notare (5 Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse) che a breve sarebbe rimasto niente di tutto quello che si poteva ammirare ora (6 «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta»); egli si riferiva alla distruzione del Tempio da parte dei Romani, provocati dalle continue ribellioni degli ebrei negli anni 67-70 d.C. I discepoli o i presenti chiesero quando ciò sarebbe accaduto e quale sarebbe stato il segno premonitore (7 Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per  accadere?»). L’ebraismo non consisteva nel Tempio e nei suoi ex-voto, ma nell’accettare di entrare nell’alleanza con Dio e osservare i comandamenti; allo stesso modo il  cristianesimo non sta nelle sue chiese e strutture, ma nel credere nel Dio di Gesù Cristo e vivere secondo i suoi insegnamenti. Gesù dà vari avvertimenti: (b) i discepoli stiano attenti a non lasciarsi fuorviare dai molti falsi profeti che avrebbero annunciato che il tempo della venuta del Cristo era vicina e dai molti che si sarebbero presentati addirittura come il Cristo nella sua seconda venuta; non dovevano mettersi appresso a questi falsi cristi e falsi profeti (8 Rispose: Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo:  Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro!). Anche oggi ci sono i falsi profeti e falsi cristi e santoni a non finire. Molti si lasciano ingannare dalla loro ricerca del sensazionale: vogliono il contatto con le persone, che dicono di parlare con Cristo, la Madonna o i Santi, e si fanno trascinare fuori della Chiesa, con grave rischio di perdersi eternamente: essi dimenticano che il punto di riferimento dei cristiani è la Parola di Dio; pensiamo ai tanti ingannati anche nelle nostre zone. Si sono messi appresso ai santoni e fattucchieri di turno, che raccolgono circoli di persone, che stanno come rimbambite intorno a loro, che di cristiano hanno nulla; stiamo attenti ai questi tanti pretesi veggenti, che pensano o vogliono far credere di aver a che fare con il mondo soprannaturale, e invece sono solo illusi e alimentatori di illusioni, che portano fin fuori della Chiesa e della fede cristiana, come è avvenuto dei devoti del “Gesù Bambino” di Gallinaro. (c) Neanche dovevano i discepoli atterrirsi per le notizie di guerre e rivoluzioni, che sarebbero scoppiate, perché queste cose dovevano avvenire, ma non ci sarebbe stata ancora la fine del mondo (9 Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine); in effetti ci sarebbero state guerre fra regni e tra nazioni (10 Poi diceva loro: Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno), accompagnate da tremende carestie ed epidemie e da fatti terrificanti e segni grandiosi in cielo (11 e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo). Gesù preannunzia tutto questo in riferimento alla distruzione di Gerusalemme, che si sarebbe realizzata 40 anni dopo. I discepoli di Gesù nel 70 d. C. si allontaneranno da Gerusalemme, spinti da questa profezia, e si salveranno in tempo.

2. Gesù annunzia ancora la persecuzione dei suoi discepoli da parte degli Ebrei a causa della loro fede in Cristo (12): li prenderanno con violenza e li maltratteranno; li trascineranno nelle sinagoghe e nelle prigioni, davanti ai governanti e ai re per la loro fede in Gesù (12 Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome); li tradiranno amici e parenti e familiari e uccideranno alcuni (16 Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi): essi sono odiati da tutti a causa di Gesù e del loro amore per Lui (17 sarete odiati da tutti a causa del mio nome) e così potranno testimoniare la loro fede in Lui (13 Avrete allora occasione di dare testimonianza). Gesù li ammonisce a non scervellarsi a preparare la difesa (14 Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa); sarà lui stesso a dare loro sul momento 1a parola sapiente, che confonderà i loro avversari (15 io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere). E stessero tranquilli che saranno difesi da Dio come in una botte di ferro (18 Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto). Si salveranno solo se sapranno restare fedeli (19 Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita). Facciamoci coraggio; le persecuzioni hanno accompagnato sempre Cristo nella sua vita e la Chiesa, suo Corpo mistico nel suo sviluppo; Gesù da bambino sfuggì al tentativo, che fece Erode di eliminarlo, e durante la sua vita pubblica alle insidie dei capi ebrei; la Chiesa dovette subire prima le persecuzioni degli Ebrei e poi anche di alcuni imperatori romani, e poi nel corso della storia dei singoli, dei vari tiranni, e delle popolazioni, che rifiutano di credere in Gesù e non vogliono lasciare liberi gli altri che vogliono aderire a Lui.  Gesù ci promette che ci difenderà e ci sosterrà nelle persecuzioni, anche se dovessimo arrivare al punto di dare la vita per lui; Egli non ci lascerà mai soli. Così ha fatto nel corso dei secoli, così continuerà a fare sempre. Aspettiamoci le persecuzioni dai non cristiani, dai cattivi cristiani e anche da supposti buoni cristiani, come è avvenuto dei Santi e in particolare P. Pio.

II - Malachia 3,19-20a - Il profeta annuncia la venuta del giorno del Signore, cioè quello in cui Dio verrà come giudice di tutti gli uomini. I superbi e gli ingiusti saranno trattati come si fa con la paglia, che viene bruciata in un forno e di cui non resta traccia (19 Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio). Stiano tranquilli invece coloro che rispettano i comandamenti, perché quel giorno per loro sarà come il sorgere del sole, che fa giustizia, cioè che salva, spargendo i suoi raggi benefici (20 Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia). Dio verrà come giudice e premierà i buoni ma castigherà i cattivi; perciò quel giorno ai cattivi ispirerà terrore e ai buoni riserverà gioia, perché il giudizio è in base ai comportamenti. Pensiamo spesso ai novissimi: morte, giudizio, inferno e paradiso; specie riflettiamo sul giudizio di Dio, che ci sarà alla fine della nostra vita, che è quello particolare, quando tutto verrà deciso circa la sorte di ciascuno per l'eternità: se moriamo in amicizia con Dio, saremo salvi in eterno – al più andremo in Purgatorio per completare la purificazione, ma questa non durerà in eterno, in quanto prima o poi si va in paradiso; se moriamo come nemici di Dio, saremo dannati in eterno e perciò la nostra sorte non cambierà neanche in un lontano o lontanissimo futuro. Poiché ignoriamo il momento della morte, cui segue immediatamente il giudizio particolare, dobbiamo sforzarci con la grazia di Dio di comportarci secondo la volontà e la legge di Dio, in modo da affrontare sorella morte sempre in amicizia col Signore.

III – 2Tessalonicesi 3,7-12 – Paolo aveva dimorato e predicato il Vangelo a Tessalonica in Grecia solo per breve tempo, perché era stato costretto ad allontanarsi per la persecuzione degli Ebrei contro di lui. Alcuni cristiani, dopo la sua partenza, a causa della non completa preparazione, avevano capito che la seconda venuta di Cristo era imminente e quindi trascuravano di fare alcuni doveri, in particolare il lavoro, ritenendolo ormai inutile (11 Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione). Informato della situazione, nel nome di Cristo Paolo li esorta come maestro di vita e della fede a guadagnarsi il cibo col proprio lavoro e serenamente (12 A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità). Questa è una regola che egli aveva dato già quando, era stato fra loro: chi non lavora neanche mangi (10 E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi). E l’Apostolo aveva anche dato il buon esempio di come si lavora con impegno e serietà (7 Sapete in che modo dovete prenderci a modello; 9 ma per darci a voi come modello da imitare). Mai era stato in ozio (7 noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi) né aveva mangiato a spese di nessuno (8 né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno), ma aveva lavorato con fatica notte e giorno proprio per non pesare su nessuno (8 ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi). Egli aveva diritto a essere mantenuto dalla comunità, perché era Apostolo in missione (9 Non che non ne avessimo diritto), ma vi aveva rinunciato, come d’altronde aveva sempre fatto. Il lavoro fa parte dei nostri doveri personali per gli obblighi familiari e sociali che abbiamo, ma anche e soprattutto perché ci aiuta a diventare uomini maturi e completi, mentre chi non lavora per colpa propria resta mezzo uomo, dannoso ai singoli e alla comunità, simile agli animali, che di loro iniziativa non lavorano mai; inoltre è volontà esplicita di Dio che noi lavoriamo come Lui sta sempre in attività e ci ha mandato Gesù, che ha lavorato come nostro esempio e sostegno. Lavoriamo, lavoriamo con impegno, lavoriamo bene.

EUCARESTIA. Celebriamo l’Eucarestia in attesa della sua venuta alla fine del mondo, per incontrare il Signore ora, e lo rendiamo presente col suo sacrificio nel pane e vino consacrati, frutto della terra e del nostro lavoro. La Parola di Dio, che ascoltiamo, ci aiuta a prepararci all’incontro con Gesù e a valorizzarlo per raggiungere la vita senza fine. Ci raccomandiamo alla Vergine SS. e a S. Giuseppe, ai nostri Angeli e Custodi e ai Santi Patroni, perché ci ottengano la grazia di vivere secondo la Parola e la Volontà di Dio.


mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it

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