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Tempo ordinario: domenica 14 C

Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

Luca 10,1-12.17-20 - Gesù è venuto a salvare l'uomo in modo corrispondente alla natura umana, come per mezzo suo il Padre l'ha creata: egli parla alla sua intelligenza con la predicazione, per farsi conoscere e fargli capire le cose, e al suo cuore, dandogli prova del suo amore infinito. (a) Presto chiama anche uomini, già suoi discepoli, a collaborare con lui nella sua missione, perché preparino le persone nelle città e villaggi, dove Egli stava per recarsi (1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi); aggiunge così 72 discepoli ai 12 apostoli. A entrambi i gruppi offre una cura speciale e discorsi particolari, nei quali rivela i suoi sentimenti e mostra le sue preoccupazioni, che essi devono imparare a condividere per essere Apostoli secondo il suo cuore (2 Diceva loro). Anzitutto richiama l'attenzione sul gran numero di uomini da evangelizzare e sulle poche persone che vi si dedicano (2 La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!); di qui la necessità di pregare Dio perché mandi missionari (2 Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!) - e presto -, perché tante persone muoiono senza aver avuto in maniera sufficiente la proposta di salvezza. La preghiera è necessaria, perché così Dio ha previsto nel suo piano di salvezza. Preghiamo per questa intenzione? Facciamo nostri sentimenti del Cuore di Cristo - e del Padre -, preoccupandoci anche noi di pregare perché nella Chiesa ci siano missionari santi e in numero sufficiente, che essi vivano in povertà e letizia come San Francesco e tanti apostoli di tutti i tempi. (b) Gesù li avverte che li manda disarmati fra nemici potenti (3 Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi) ed che essi devono restare miti e umili di cuore come lui (Mt 11,25ss); raccomanda loro uno stile di vita povero (4 non portate borsa, né sacca, né sandali) e di impegnarsi al massimo e solo nella missione, evitando di perdere tempo con i cerimoniosi saluti orientali (4 e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada); esorta ancora alla povertà nel cibo, accontentandosi di tutto ciò che viene offerto e della casa, nella quale sono ospitati, senza chiedere nulla in più e senza cercare di trovare una sistemazione migliore (7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra; 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto). Preghiamo per avere lo spirito di distacco dai beni della terra noi e i pastori. (c) Infine dà indicazioni sull'apostolato nelle famiglie e nelle città. (A) Circa la predicazione nelle famiglie raccomanda di augurare e invocare sulle famiglie la pace (5 In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”), pienezza di tutti i doni; Gesù distingue fra quelli che accettano la benedizione - e in tal caso la pace scenderà effettivamente su di loro (6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui) -, e quelli che la rifiutano – e in quest’ultimo caso la pace, quasi come un dono materiale, ritornerà al missionario (6 altrimenti ritornerà su di voi). (B) Circa l’apostolato nelle città Gesù sottolinea che, se gli abitanti accoglieranno i missionari e crederanno alla loro Parola, creeranno le condizioni per avere i miracoli di guarigione (9 guarite i malati che vi si trovano) e i missionari potranno annunciare che la salvezza è arrivata per loro col regno di Dio (9 e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”). Se invece rifiuteranno i missionari, e quindi di credere, i missionari andranno sulle loro piazze e li avvertiranno (10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite:) che non vogliono portare niente con sé di quello che c'è nella città, neanche la polvere, che si attacca ai sandali (11 Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi), ma comunque Dio viene lo stesso (11 sappiate però che il regno di Dio è vicino) e giudicherà severamente quelli che hanno rifiutato il dono della salvezza (12 Io vi dico che, in quel giorno, Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città). L'apostolato non è missione solo dei pastori ma anche da laici. Preghiamo che gli uomini accolgano la Parola di Dio e si salvino e facciamo i sacrifici per questo. Gesù e Maria soffrono nel vedere la perdita delle anime e gioiscono quando si convertono.

2. I 72 discepoli, inviati in missione, tornano gioiosi per il successo del loro apostolato perché persino i diavoli hanno obbedito a loro (17 I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome»). Gesù conferma di aver visto il diavolo precipitare nell'inferno, cacciato via dai discepoli (18 Egli disse loro: Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore), e aggiunge di aver dato loro potere su tutti i nemici, in particolare il diavolo (19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico); li incoraggia: nulla potrà danneggiarvi (19), perché i missionari sono molto amati da Dio e da Gesù e godono di protezione speciale (cfr  Mt 28,20), anche contro i nemici umani (gli scorpioni del deserto del Salmo 91,13). Però si devono guardare dall’insidia, che viene dal diavolo, di spostare l'attenzione dalle cose importanti, come è gioire che i loro nomi sono scritti in cielo, (20 rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli), cioè che essi sono salvati - e lo sono le persone evangelizzate -, alle cose secondarie, cioè che i demoni sono loro sottomessi (10 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi), ed eventualmente anche gli uomini. Noi, pastori e gli operatori pastorali, dobbiamo stare attenti a non cercare visibilità, notorietà, dominio degli altri, ma solo la salvezza nostra e degli altri, facendo la volontà di e proponendola agli altri.

II - Isaia 66,10-14 - E il Signore che parla (12 Perché così dice il Signore). Egli invita coloro che amano Gerusalemme (10 tutti voi che l’amate) e quelli che erano in lutto per lei (10 tutti voi che per essa eravate in lutto) a rallegrarsi con Gerusalemme (10 Rallegratevi con Gerusalemme), a gioire con lei (10 Sfavillate con essa di gioia) e a esultare per lei (10 esultate per essa). Motivo di tanta gioia è il fatto che Dio inonderà Gerusalemme come un fiume in piena con la pace e la ricchezza e potenza e gloria di tutti i popoli (12 Ecco, io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace; come un torrente in piena, la gloria delle genti). I suoi abitanti saranno portati in braccio da Gerusalemme e staranno seduti sulle sue ginocchia, e da lei saranno accarezzati e riceveranno il latte (12 Voi sarete allattati e portati in braccio, e sulle ginocchia sarete accarezzati); succhieranno (11 succhierete) e saranno allattati (13 Così sarete allattati; cfr 12), si sazieranno (11 e vi sazierete) e sì delizieranno al petto di Gerusalemme (11 e vi delizierete al petto della sua gloria), che è sorgente di consolazione e di gloria (11 al seno delle sue consolazioni). E Dio stesso fa da madre consolatrice degli abitanti di Gerusalemme (13 Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme sarete consolati). Essi vedranno e gioiranno e recupereranno energia (10 Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba); Dio conferma che in tal modo Egli si farà conoscere da quelli che lo amano e lo servono (14 La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi). Se saranno fedeli a Dio e osserveranno i suoi comandamenti, Dio donerà agli ebrei di Gerusalemme pace e sicurezza, felicità e gioia, potenza con gloria e ricchezze. Ovviamente attraverso queste immagini materiali Dio preannunzia la ricchezza della redenzione per mezzo di Gesù, che porterà la pace con Dio e fra gli uomini e la gioia, frutto dello Spirito. Impariamo anche noi a sentire l'amore e la tenerezza di Dio, così fortemente messa in luce da queste espressioni, pensando a quanto ci ha amati, dando suo Figlio per la nostra salvezza.. 

III - Galati 2,14-18 - A differenza di quei cristiani, che riponevano la speranza di salvarsi nella legge di Mosè, Paolo proclama che ripone tutta la sua fiducia in Gesù crocifisso, grazie al quale il mondo per lui è morto - e non esiste più - e lui non vuole esistere per la mentalità mondana (14 Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo). In effetti egli vive portando in sé l'immagine di Gesù crocifisso, grazie alle sofferenze che patisce per amore di Gesù e per la diffusione del suo regno (17 D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo). Per Paolo non ha importanza essere circoncisi o no, perché quel che conta è essere diventati nuova creatura (15 Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura) per mezzo della fede, speranza e carità (Gal 5,6) e l’osservanza dei comandamenti (1Cor 7,19; cfr Rm 4,12), ed egli invoca la misericordia e la pace di Dio su tutti coloro che seguono questa indicazione (16 E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio). Paolo è arrivato alla conclusione della lettera e augura la misericordia e la benevolenza di Dio su tutti i suoi lettori della Galazia (18 La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen). Anche noi dobbiamo riporre tutta la nostra speranza e fiducia in Cristo, crocifisso per nostro amore (Gal 2,20): solo lui è il nostro salvatore e in lui riceviamo la vita divina. Non esiste alternativa, ma la fede vera si mostra attraverso l'amore a Dio e al prossimo.

EUCARESTIA. Gesù vuole che il Vangelo della salvezza sia annunciato a tutti perché tutti possano entrare nel Regno di Dio; la Messa continua con fedeltà alla volontà di Cristo questa predicazione, ma rende anche presente il Salvatore e la sua opera redentrice, perché tutti quelli che  credono e sono battezzati possano unirsi intimamente a Gesù e riceverne la vita divina. Preghiamo la Vergine SS. e S.  Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, che ci ottengano la grazia di saper  valorizzare questi mezzi di salvezza, Parola e Sacramenti, che Gesù ci mette a disposizione.

 

mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it  

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