Logo

Tempo Pasquale: Pentecoste C

Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

Giovanni  14,15-16.23b-26 - Gesù promette ai discepoli che pregherà il Padre (Rm 8,34; Eb 7,25), affinché conceda loro un secondo Paraclito, che continui la missione di Gesù, il primo Paraclito, e resti per sempre con loro (16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre). Il Padre darà ai discepoli lo Spirito nel nome di Gesù (26 lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome), perché è il frutto della sua opera redentrice. Gesù ha assistito visibilmente i discepoli ma con l’ascensione diventerà invisibile e li aiuterà invisibilmente; lo Spirito Santo resterà invisibile anche mentre dà loro la sua assistenza nella vita della Chiesa. Egli ha anche la missione di ricordare ai discepoli l'insegnamento di Gesù e di completarlo (26 Ma il Paraclito, lo Spirito Santo…, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto). Uniamo la nostra preghiera a quella di Gesù per chiedere e ottenere il dono dello Spirito per noi e per gli altri. Gesù è morto ed è risuscitato per ottenercelo, perché è il fondamento della vita cristiana dei singoli fedeli e della Chiesa nel suo insieme. Gustiamo la sua presenza e la sua assistenza: c’è e agisce in noi, anche se non si vede mai e si sente poco.

2.  Dove è accolto lo Spirito Santo, lì c’è il frutto dello Spirito, che è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé (Gal 5,22): quindi Egli gli rende possibile praticare la fede e la carità e tutte le altre virtù cristiane, che - tutte - hanno origine dalla carità; è lo Spirito che fa morire nel credente le tendenze cattive (Rm 8,13) e nel suo cuore versa l'amore di Dio (Rm 5,5); in effetti Egli rende possibile osservare la Parola di Gesù (23 Gli rispose Gesù: Se uno mi ama, osserverà la mia parola) e i suoi comandamenti dell’amore (15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti); la meravigliosa conseguenza sarà che Padre e Figlio e Spirito Santo ameranno il credente con gioia e prenderanno dimora in lui (23 e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui); anche perché la Parola di Gesù è anche Parola del Padre (24 e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato). Al contrario coloro che non amano Gesù non osservano la sua parola (24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole) e neanche la possono osservare, perché non hanno in se stessi lo Spirito Santo, unica sorgente di vita cristiana. Gesù ha parlato ai discepoli allora (25 Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi), ma sarà lo Spirito Santo che farà loro ricordare e penetrare la Parola (26). Togliamoci l’illusione di poter vivere la vita cristiana con i nostri sforzi, perché è solo lo Spirito che ci può guidare e sostenere nel vivere la vita divina: affidiamoci a lui, invochiamolo, siamo docili alle sue illuminazioni e ispirazioni. Sentiamoci amati dalla Trinità e impariamo a gustare la sua presenza. Gustiamo il frutto dello Spirito in noi e nei nostri rapporti e la presenza della SS. Trinità nel nostro povero e miserabile cuore.

II - Atti degli Apostoli 2,1-11 -La mattina del giorno di Pentecoste prima delle 9 (At 2,15), i discepoli di Gesù erano riuniti nel Cenacolo (1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo) in obbedienza al suo ordine di restare a Gerusalemme, finché non fosse venuto lo Spirito su di loro (At 1,4-5.8); forse stavano in preghiera. Ci furono dei fenomeni straordinari, che erano segni della presenza e dell’attività di Dio: un vento impetuoso riempì e scosse la casa (2 Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano); un globo di fuoco si divise in lingue, che si fermarono su ciascuno dei presenti (3 Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro); indicava che i discepoli erano stati riempiti dallo Spirito Santo, che manifestò la sua presenza con un altro segno miracoloso: gli Apostoli parlavano in lingue (4 e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi). In effetti per la festa di Pentecoste si trovavano a Gerusalemme non solo i Giudei delle varie zone della Palestina, ma anche quelli provenienti da molte nazioni estere (5 Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo). Erano arrivati dal Medio Oriente (9 Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea), dalla Turchia attuale (9-10 e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, 10 della Frigia e della Panfilia), dall'Africa del Nord (10 dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene), inoltre da Roma e da Creta e dall’Arabia (10-11 Romani qui residenti, 11 Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi). Tutti li sentivano parlare nella propria lingua (8 E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 11 e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio). Ovviamente la gente restò sconcertata e turbata per il fragore (6 A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua) e stupita per il miracolo delle lingue (7 Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia) e si domandavano come mai dei Galilei parlavano le lingue dei paesi dei pellegrini (7 dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei?). L’orgoglio fu all’origine della costruzione della Torre di Babele e fu punito con la confusione delle lingue (Gn 11); ora la venuta dello Spirito getta le basi per la ricostituzione dell'unità della famiglia umana per mezzo della Chiesa, nella quale, solo per grazia onnipotente di Dio, gli uomini possono stare uniti perché illuminati dall’unica fede, sostenuti dall’unica speranza e animati dall’unica carità. Invece gli uomini, abbandonati a se stessi, perché rifiutano o pensano di poter fare a meno dell’aiuto di Dio, si mettono gli uni contro gli altri e creano guerre persino fra gli stessi poveri, come fanno quelli che mettono i poveri europei e italiani contro i poverissimi emigranti. Preghiamo che lo Spirito Santo metta comprensione e amore in noi e nei nostri governanti europei e italiani. Ammiriamo il dono di Dio e anche i segni che l’accompagnano, perché servono ad alimentare la fede dei discepoli. (b) Lo Spirito opera in Maria e le fa concepire Cristo; e lo Spirito Santo opera e presiede alla nascita del Corpo Mistico di Cristo, che è la Chiesa; in effetti questo è il primo giorno ufficiale della nascita della Chiesa, perché gli Apostoli, pieni di Spirito, iniziano con la predicazione l’annuncio del Vangelo e avviano la conversione di Ebrei, e dopo qualche anno anche dei pagani. Parlano e suscitano la fede (At 2, 12ss) e danno col battesimo il dono dello Spirito Santo (At 2,38-41) che produce nei fedeli effetti meravigliosi di unione (At 2,42ss). Invochiamo che venga continuamente lo Spirito Santo sui pastori e i fedeli della Chiesa, perché essa possa essere veramente sacramento di Cristo e faro per tutte le nazioni. Gli scandali rendono meno bella la Chiesa agli occhi dei credenti e dei poco credenti e dei non credenti, che si scandalizzano giustamente. (c) E non dimentichiamo che prima della consacrazione la Chiesa fa invocare il Padre per ottenere la venuta dello Spirito Santo sul pane e vino, affinché li trasformi nel Corpo e Sangue di Cristo. (d) Similmente è lo Spirito che forma Cristo nel cuore e nella vita dei singoli cristiani.III - Romani 8,8-17 - Paolo divide gli uomini in due categorie: quelli che sono carne e restano tali, e quelli che sono carne ma si lasciano trasformare dallo Spirito in esseri spiritualizzati e si impegnano a restare tali. (a) Quelli che si lasciano dominare dalla carne (8) sono quelli che si abbandonano alle tendenze cattive e si lasciano guidare anche dalla mentalità mondana e dal diavolo: essi vivono assecondando i desideri carnali e sono destinati alla morte spirituale (13 perché, se vivete secondo la carne, morirete); costoro non possono piacere a Dio (8 non possono piacere a Dio) perché non vivono conforme alla volontà di Dio, espressa nei comandamenti. Essi inoltre non appartengano al Cristo, perché lo Spirito di Cristo, che è lo stesso Spirito del Padre, non abita in loro (9 Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene); c'è incompatibilità, contraddizione e opposizione tra Spirito di Cristo e lo spirito del male, che è Satana e i suoi soci. Essi continuano ad avere in sé lo spirito di schiavi e perciò continuano a vivere nella paura di Dio (15 spirito da schiavi per ricadere nella paura). Si tratta dell'uomo senza fede e carità, e perciò senza Cristo e senza Dio e senza speranza in questo mondo (Ef 2,12); è l'uomo, che è stato redento ma che rifiuta la redenzione. (b) Ma con la venuta di Cristo è iniziata una nuova umanità: sono gli uomini, che grazie alla fede e al battesimo (Mt 20,28; Mc 16,16); per opera dello Spirito Santo sono nati a vita nuova (Gv 3,5). Essi hanno lo Spirito di Dio che abita in loro (9 dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi), hanno Cristo dentro di sé (10 Ora, se Cristo è in voi), e gli appartengono (cfr 9b). Essi mediante lo Spirito (e Cristo), che opera in loro, hanno fatto morire le tendenze cattive e vivono una vita nuova (13 Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete); per la presenza di Cristo in loro le tendenze cattive sono morte ed essi sono diventati giusti grazie allo Spirito Santo (10 Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia). Perciò non sono e non si sentono più alla dipendenza delle tendenze cattive (9 Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito; 12 Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali): sono liberi della libertà dei figli di Dio e si rivolgono a Dio come i figli al padre (15 E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!). Lo Spirito li garantisce che sono figli di Dio (16 Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio). Ovviamente, poiché sono figli di Dio, devono lasciarsi guidare dallo Spirito nelle loro scelte e vivere secondo lo stile dei figli di Dio (14 Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio), come Cristo, e hanno diritto alla stessa eredità di Gesù, perché condividono la sorte di Cristo nella sofferenza e nella gioia e nella gloria (17 E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria). Anche parteciperanno alla risurrezione gloriosa di Cristo, perché lo Spirito di Dio abita in loro; e come Dio ha risuscitato Gesù dai morti, così risusciterà anche loro per mezzo dello Spirito (11 E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi). Di fronte a queste realtà bellissime, che ci riguardano direttamente ma sono fuori della realtà sensibile nella quale viviamo, non ci resta che proclamare la nostra fede in queste verità, alimentare la nostra speranza nei meriti di Cristo che ci ha ottenuto tutto questo, accrescere il nostro amore alla Trinità, che ci dà tutto, e alla Vergine che ha collaborato.

EUCARESTIA. Lo Spirito ha operato l’incarnazione del Figlio di Dio e lo rende presente nell’Eucarestia, trasformando il pane e vino nel suo Corpo e Sangue. Crediamo e adoriamo il mistero, ringraziamo e offriamo Gesù in espiazione, supplichiamo la Madonna e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, per avere l’abbondanza dello Spirito di Gesù insieme con Gesù nella Comunione eucaristica, in modo che la nostra vita possa diventare veramente “spirituale”.


mons. Francesco Spaduzzi

, francescospaduzzi@virgilio.it

Condividi quest'articolo

Altri articoli di Cultura


“Il Lampione della Cantonata”

L’incontro promosso in sinergia con il Provveditore agli Studi di Avellino, dott.ssa Fiorella Pagliuca e la coordinatrice del Centro di Giustizia riparativa, avv. Giovanna Perna, rientra nelle attività per la promozione di una[...]

La sfida dell'eccellenza

Nel contesto attuale, dove il lavoro è scarso e la competizione è agguerrita, c'è una crescente preoccupazione della fuga dei giovani italiani verso il Nord Italia. Le nuove generazioni considerano la Campania, un pae[...]

Contattaci

  • Telefono: 347/ 5355964

  • Email: solofraoggi@libero.it

  • Email: ilcomprensorio@libero.it

Seguici