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Pelosi: taglie, tasse e inquinamento

Il Comitato Pro Serino, in occasione dell’ultimo consiglio comunale, ha formalizzato alla Giunta Municipale delle interrogazioni profonde riguardanti il tessuto sia sociale che territoriale del Comune. Alcune di queste riguardano la salute umana e inquinamenti di varia natura, distribuiti su tutto il territorio del Serinese. Altri, invece, sono stati articolati intorno alla gestione amministrativa. Nei dettagli, si è fatto rilevare che sia all’interno di aree urbane che in zone boschive vi sono tonnellate di rifiuti che da anni nessuno ha provveduto a raccogliere e smaltire secondo le dovute precauzioni del caso e secondo legge. Sono state consegnate delle relazioni fotografiche con la richiesta di allegarle ufficialmente al verbale del consiglio, da cui si evince addirittura la presenza di eternit, bidoni contenenti o che hanno contenuto liquidi e sostanze tossiche, di ingombranti, Raee e rifiuti di risulta da lavorazioni varie. Tutto ciò non fa certo onore al nostro territorio e al buon nome di Serino. Il turismo di qualità, tanto decantato negli ultimi 40 anni, trova un muro di gomma nell’inerzia gestionale . Addirittura l’amministrazione non ha provveduto a liberare dal territorio un mucchio di eternit in loc. Carpino, la cui presenza era stata già segnalata e denunciata in modo ufficiale al Comune stesso nel lontano 2012 (attraverso un intervento del prof. Abele De Luca e formalmente recepito nella delibera di consiglio comunale n. 14 del 18/04/2012). Tali rifiuti rilasciano ovviamente particelle sia in aria che nel sottosuolo e possono nuocere gravemente alla salute di tutti noi. Si parla sempre di tumori, inquinamenti delle falde acquifere e dell’aria: dobbiamo dire con forza che i tempi dei selfie e delle ballate nelle feste sono finiti e la Giunta Municipale deve attivarsi ad horas, avviando le procedure necessarie che portino alla bonifica definitiva di tutte le aree inquinate o  potenzialmente contaminate (fraz. Ribottoli, fraz. Canale, via Turci, loc. Maggese, loc. Carpino, via Terminio, ecc.). 

Il capogruppo del Comitato Pro Serino, prof. Abele De Luca, ha anche proposto un’interrogazione circa la situazione del parco faunistico, lasciato ad un abbandono costante ed incontrollato: emblema di un fallimento storico, intorno al quale si sono giocate decine e decine di campagne elettorali (volano di sviluppo per Serino, posti di lavoro, turismo di qualità, ecc.) e centinaia e centinaia di promesse elettorali che hanno preso per i fondelli intere famiglie speranzose di un futuro diverso. E’ stato chiesto se fosse intenzione di questa amministrazione provvedere alla messa in sicurezza di tale sito o di presidiarlo, soprattutto in occasione dei giorni di pasquetta, festivi e domenicali visto che vi sono ovunque buche, fabbricati pericolanti, tetti divelti, tavole con chiodi rivolti verso l’alto, ecc. Addirittura il prof. De Luca ha denunciato pubblicamente il fatto che già in passato individui del napoletano chiedevano soldi affinché altri potessero accedere all’area in questione per passeggiate o pic-nic: giovani serinesi senza lavoro, ma permettiamo ad altri di lucrare illegittimamente con beni demaniali. Assurdo! E’ stata sollecitata anche la referente alla protezione civile, consigliere comunale Muscati, la quale ha dichiarato che non era di sua stretta competenza, non pensando che l’area in questione ricade proprio in una zona definita R4, a rischio idrogeologico molto elevato, dall’Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno. Tali aree possono essere attrici di possibili perdite di vite umane e lesioni gravi alle persone oltre che danni gravi a strutture, attività e al patrimonio ambientale. Detto ciò chiediamo al lettore che legge questo articolo se pensa che la gestione e la responsabilità di tale impianto non è, invece, di stretta competenza anche del delegato alla protezione civile. Comprendiamo bene che le responsabilità nell’amministrazione Pelosi si svendono a basso costo (paghi 1 e prendi 100!), ma con scarsi risultati: nessuno le acquista.

Successivamente si è discusso circa la situazione denunciata dall’Amministrazione Pelosi in merito alla questione migranti a Serino: tale maggioranza consiliare ha fatto notare pubblicamente che gli ospiti della struttura situata in loc. Ogliara, gestita dalla società “Arca di Noè srl”, difesa dall’avv. Barone, li accoglieva senza personale addetto al controllo, in una precaria situazione igienico-sanitario e, anzi, non si rispettavano le più elementari norme igienico-sanitarie (alcuni di loro si cucinavano addirittura nelle stanze da letto e vi era un unico bagno utilizzato da tutti i 29 ospiti); in tale struttura i riscaldamenti erano staccati e, il tutto, è contornato da una totale mancanza di integrazione. Addirittura un ospite allettato non aveva ricevuto cure mediche! L’amministrazione Pelosi insomma ha ritenuto di dover affondare il coltello nella gestione di questo centro d’accoglienza, ma, di fatto, non si è compreso bene però quali siano state le iniziative intraprese dalla Giunta Municipale nel rispetto delle loro competenze amministrative. Inoltre, in Consiglio, si è parlato addirittura di un pozzo nero utilizzato dagli ospiti della struttura che non è a tenuta stagna con la conseguenza che i reflui provenienti dal bagno e dagli scoli del centro di accoglienza si infiltrano direttamente nel terreno inquinando le falde acquifere serinesi (si vuole ricordare che già in passato Serino è stato oggetto di valutazione da parte dell’ASL per la presenza di Escherichia-coli). Il prof. De Luca ha fatto rilevare formalmente l’inumana condizione in cui versano queste povere persone, così come dettagliatamente descritto dall’amministrazione Pelosi, e ha chiesto di provvedere con tutti i mezzi necessari affinché queste disumanità non si ripetano per il futuro provvedendo altresì a verificare, investendo l’ufficio tecnico e altri uffici comunali competenti, se la citata fossa biologica sia a tenuta stagna, se vi è regolare convenzione con ditta specializzata per il recupero dei reflui e se, di fatto, viene svuotata periodicamente.

Inoltre, a seguito di un pubblico avviso tramite mass-media e social network, la maggioranza Pelosi ha proposto una ricompensa, ovvero una taglia di 100 €, che ricorda tanto il “Wanted, vivo o morto” del far west e i nostri amati “spaghetti western” di Sergio Leone, a chiunque offriva informazioni utili ad identificare gli autori del distacco di una targhetta posizionata sulla panchina rossa in piazza Cicarelli ed incollata, tra l’altro, semplicemente con un po’ di silicone (materiale che, come tutti sanno, col gelo e a cause di intemperie tende a rovinarsi miseramente). A tale appello ha risposto positivamente il sig. M.C., residente a Serino, che ha fornito indicazioni precise e circostanziate circa la questione della targhetta. In Consiglio è stato chiesto, quindi, se la Giunta Municipale ha provveduto al pagamento delle 100 € promesse pubblicamente al sig. M.C. e a che titolo, se personale o con atto formale di Giunta.

Infine è stato chiesto alla Giunta Municipale come mai IrpiniaAmbiente, società che si occupa del ritiro e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel nostro Comune, da molti mesi non starebbe effettuando il ritiro degli ingombranti ma, nonostante ciò, il Comune di Serino continuerebbe a pagare per un servizio non realizzato con fondi provenienti dalle tasse e tariffe a carico dei serinesi.

Dopo le interrogazioni la maggioranza si è approvata tutti i punti all’ordine del giorno in merito al bilancio comunale con un bel regalo ai serinesi (soprattutto per chi ha avuto fiducia in loro): l’aumento dell’IMU per le seconde case, per le attività produttive e commerciali che insieme alla TASI è al massimo possibile (11,4 per mille) e la conferma dell’ADDIZIONALE COMUNALE anch’essa al massimo (0,8 per mille). Un bilancio che, se tecnicamente quadra, non propone nessuna prospettiva di sviluppo per il nostro paese: le imprese che hanno creduto a Pelosi stanno ancora chiedendo “a quando i veri lavori pubblici?”; le persone che attendevano il Piano urbanistico comunale stanno ancora pensando al clamoroso e schiacciante fallimento della vecchia amministrazione De Feo, i cui eredi nulla hanno fatto per riabilitare il nome dei loro padri e zii (forse adottano il concetto secondo cui “il non fare, è meglio che fare sbagliato”). Chi sperava nel polo scolastico unico, nei quasi 200 posti di lavoro tra il parco faunistico e l’area Pip o nella risoluzione delle tante situazioni di disagio sociale sta ancora pregando Sant’Antonio, S. Biagio e S. Giovanni per qualche miracolo. Nel frattempo molti giovani vanno via da Serino, i laureati non ritornano e i genitori sperano, contro ogni umana, materna e sentimentale ragione, che i propri figli trovino lavoro altrove. Una contraddizione che ci dovrebbe far riflettere su una perenne incapacità di gestire un paese se non per puntuali contentini che devono, in contropartita, produrre solo ed esclusivamente voti. Ma non preoccupatevi, a 6 mesi dalla campagna elettorale qualche strada sarà pavimentata, un po’ di catrame verrà messo, i caffè ai bar saranno pagati e ritorneranno le storiche promesse dei posti di lavoro e dello sviluppo di Serino.

 

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