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Tempo di Quaresima: Domenica V C

Non si tratta di “omelia”, ma di riflessioni che vengono dalla meditazione della Parola di Dio e che possono offrire spunti per la preghiera personale e l’omelia. Sono graditi consigli e suggerimenti per rendere più utili queste riflessioni

I - Giovanni 8,1-11. Gesù spesso, quando stava a Gerusalemme, la sera si ritirava presso il Monte degli Ulivi (1 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi), dove passava la notte in preghiera. La mattina (presto?) in quell'occasione tornò al Tempio e il popolo gli si affollò attorno (2 Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui); Gesù si mise seduto e incominciò a insegnare (2 Ed egli sedette e si mise a insegnare loro), donando la sua Parola e la luce e la forza, che emanava dalla sua Persona per mezzo di essa. All'improvviso un gruppo di Maestri della legge ed i Farisei trascinò davanti a Gesù una donna (3 Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e) e gli dissero di averla sorpresa in fragrante adulterio (4 gli dissero: Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio); gli ricordarono che la Legge ebraica ordinava l'uccisione della donna a colpi di pietra e desideravano sapere lui che cosa ne pensava (5 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?). Volevano così metterlo alla prova e avere un pretesto per accusarlo (6 Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo); ma Gesù guardava verso terra col capo chino e faceva segni sulla polvere (6 Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra). (a) Nel Getsemani – perché isolato e raccolto e proprietà di amici -, Gesù si ritirava spesso per pregare, come per esempio prima dell’inizio della Passione; anche noi impegniamoci a trovare il tempo e il luogo adatto per pregare. La preghiera serve a tutto nella vita spirituale, ma dà anche un fortissimo sostegno alla nostra vita psicologica e giova alla salute fisica. (b) Gesù approfitta per insegnare: ama gli uomini e le donne e li vuole salvare con l’annuncio della Parola di Dio; la predicazione nelle celebrazioni liturgiche e fuori di esse è indispensabile per la salvezza. (c) I nemici di Gesù trovano da ridire su Gesù, che accoglie i peccatori; secondo loro ha troppa misericordia per loro. Adesso essi vogliono tendergli una trappola, approfittando proprio della sua misericordia:  se dice di non lapidare la donna, lo accuseranno di mettersi contro la Legge; se dice di lapidarla, si aliena i peccatori. Questi uomini dalla scienza limitata e senza sapienza soprannaturale vogliono mettere in imbarazzo Gesù, nel quale sono tutti i tesori della sapienza e della scienza (cfr Col 2,3)! (d) Gesù non risponde e fa scarabocchi per terra per evitare la forte e dura risposta, che sta per dare: ha misericordia per tutti i peccatori - e anche per i suoi nemici.

2. (a) Ma Scribi e Farisei insistevano con le loro domande: allora Gesù alzò la testa e disse che poteva lanciare la prima pietra contro la donna chi non aveva mai peccato (7 Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei»). Poi si curvò e riprese a fare i segni in terra (8 E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra); gli accusatori della donna incominciarono ad allontanarsi, l'uno dopo l'altro, incominciando dai più vecchi (9 Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani), o perché questi avevano più peccati o perché capirono prima degli altri che le cose si mettevano male a stuzzicare un Maestro dalle mille imprevedibili risposte. (b) Tutti siamo peccatori:  rinunciamo a fare da giudici degli altri e usiamo con gli altri la misericordia di Dio e la comprensione degli uomini, che desideriamo per noi. Pratichiamo la misericordia verso ogni uomo, che vive nel bisogno materiale o psicologico o spirituale. (b) Rimase soltanto Gesù e la donna là in mezzo (9 Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo). Gesù si alzò e fece notare alla donna che erano rimasti soli; le domandò se nessuno l'aveva condannata (10 Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?»). La donna confermò (11 Ed ella rispose: «Nessuno, Signore»)   e Gesù le disse che neanche Lui la condannava ma le raccomandava di non peccare più (11 E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più»). Quindi Gesù non condanna la donna a morte secondo la Legge ebraica, ma la perdona e l’avverte che ha sbagliato, che ha peccato, e quindi deve stare attenta a non peccare più nel futuro. La stessa cosa dice Gesù a noi quando ci perdona per mezzo del ministro, che ci raccomanda: Il Signore ha perdonato i tuoi peccati, Va in pace e non peccare più (cfr. Gv 8,11), perché non ti accada di peggio (cfr Gv 5,14). Di qui la necessità di riflettere seriamente sui mezzi, che dobbiamo usare per evitare di cadere di nuovo nel peccato: sono necessari più ascolto della Parola di Dio e più preghiera, la partecipazione domenicale all'Eucaristia con la comunione, la confessione mensile o anche più frequente, evitare le occasioni di peccato, come nell’atto di dolore dichiariamo di voler fare.

II - Isaia 43 16-21. Agli Ebrei e ai loro discendenti, deportati a Babilonia, Dio ricorda che Egli già nel passato è intervenuto nella storia del popolo eletto in modo straordinario; circa 8 secoli prima aprì una via nel mare, una strada nelle acque profonde (16 Così dice il Signore, che aprì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti), che fu salvezza per loro e distruzione per l'esercito dei soldati egiziani su carri e cavalli; questi furono spazzati via e si spensero come un lucignolo (17 che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi a un tempo; essi giacciono morti, mai più si rialzeranno, si spensero come un lucignolo, sono estinti); allora Dio liberò gli Ebrei dalla schiavitù degli Egiziani. Eppure Dio esorta non pensare ai grandiosi fatti del passato (18 Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche!), perché interverrà ancora nella storia umana e farà qualcosa di nuovo e straordinario, che è già iniziato, anche se pochi - o nessuno? - se ne accorgono (19 Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?). Stavolta Dio costruisce una strada, ma nel deserto (19 Aprirò anche nel deserto una strada), che andrà da Babilonia alla Palestina; immetterà acqua nel deserto e fiumi nella steppa (19 immetterò fiumi nella steppa), ottenendo la lode per Sé da parte degli animali selvatici (20 Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa) e soprattutto da parte del suo popolo (21 celebrerà le mie lodi), che Dio ha plasmato per Sé (21 Il popolo che io ho plasmato per me) e che disseterà (20 per dissetare il mio popolo, il mio eletto). Dio, in sostanza, ricorda l'esodo degli Ebrei dall'Egitto e preannuncia quello dei loro discendenti da Babilonia. Ma Dio ha fatto il miracolo più grande in assoluto, che nessuno avrebbe potuto mai immaginare e che neanche ci sorprende più di tanto perché ci siamo abituati a sentirlo raccontare: la discesa del Figlio di Dio nel mondo e il suo ritorno al Cielo, un mistero gli annientamento e di glorificazione del Dio fatto uomo; Gesù con la sua Passione e Morte ci ha liberati dai nostri peccati, ottenendoci il perdono e donandoci la vita divina! Crediamo, adoriamo, ringraziamo, lodiamo.

III - Filippesi 3,8-14. (a) Paolo dichiara che ritiene tutto una perdita (8 Anzi, ritengo che tutto sia una perdita) e tutto da buttare via (8 le considero spazzatura; 8 Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose) di fronte al vantaggio di conoscere - e amare - Gesù Cristo (8 a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore), di essere conquistato da Cristo (13 perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù), e quindi di guadagnare Cristo (8 per guadagnare Cristo), di essere trovato da Dio unito a Cristo (9 ed essere trovato in lui): grazie a questa unione a Cristo, egli è diventato giusto davanti a Dio, non grazie alla giustizia che viene dall'osservanza della Legge ebraica, ma quella che viene dalla fede in Cristo, cioè la giustizia che viene da Dio e che si fonda sulla fede in Cristo (9 avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede). Chi conosce Cristo e crede in lui come Dio e uomo e salvatore, ha per questo la salvezza, cioè il perdono dei peccati, ed è reso giusto davanti a Dio; non serve la Legge ebraica, e neanche i meriti personali. (b) Paolo riafferma che vuole conoscere e amare Cristo (10 perché io possa conoscere lui), la potenza della sua morte redentrice, e quindi essere partecipe delle Sue sofferenze, e così conformarsi alla sua Passione e Morte (10 la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte), e anche vuole conoscere la potenza della sua risurrezione (10 la potenza della sua risurrezione), nella fondata speranza di partecipare alla risurrezione gloriosa di Cristo quando egli stesso risorgerà (11 nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti). Dobbiamo fare nostri i misteri della vita di Cristo: nascita, crescita, vita, Passione e Morte e Resurrezione e Ascensione, per mezzo dell'Eucaristia e degli altri sacramenti. Così arriveremo a rassomigliare a Cristo sulla terra e per l'eternità. (c) S. Paolo sa che questa è la meta e riconosce che non l'ha raggiunta (12 Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; 13 Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata); però si sforza per conquistarla (13 ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù), e segue questa linea di condotta (13 So soltanto questo): dimentica il passato e si slancia verso quello che sta davanti (13 dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte) e continua la sua corsa verso il traguardo per avere il premio della vita eterna, alla quale Dio ci chiama per mezzo di Cristo (14 corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù). Paolo ci dà un esempio e offre un consiglio: i peccati del passato sono perdonati e ci serve ricordarli solo per fare penitenza e farci essere vigilanti contro le tentazioni presenti e future; ma guardiamo avanti, alla meta, alla Trinità, che ci aspetta per darci la felicità eterna. Impegniamoci seriamente. Il tempo passa e diminuisce quello a nostra disposizione per la conversione seria e il cammino impegnato verso Cristo.

EUCARESTIA. Nella prima lettura ci viene preannunciata la grande opera di Dio, la venuta di Cristo come salvatore, del quale ci parla il Vangelo e Paolo. Oggi la salvezza ci viene offerta per mezzo dei sacramenti, istituiti da Gesù per curare le malattie spirituali, che si esprimono nel peccato. Valorizziamo la confessione e l’Eucaristia nella lotta contro il peccato, perché l’unione con Cristo nell’ascolto della Parola e nella comunione eucaristica è sorgente continua di energia. Preghiamo la Vergine Maria e S. Giuseppe, gli Angeli Custodi e i Santi Patroni, che ci aiutino a valorizzare questi mezzi di santificazione, dono di Dio.


mons. Francesco Spaduzzi, francescospaduzzi@virgilio.it

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