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Solofra. Vento nuovo sul traffico urbano: tolleranza zero sempre, …o solo per un pò?

In questi giorni, assistiamo, finalmente, ad una ventata nuova nella disciplina del traffico urbano?

Le nostre pessime abitudini automobilistiche saranno messe a dura prova dalla restrittiva interpretazione del codice della strada? L’Amministrazione Comunale e la Polizia Locale metteranno fine alle soste selvagge sulle strade del centro, alle soste in doppia fila, a quelle sui marciapiedi e/o davanti ai passi carrabili? …

Pare proprio di sì. Pare che tutto rientri in un preciso «piano di interventi su tutto il traffico, nel centro e nelle periferie, con l’obbiettivo di tutelare i pedoni e la libera circolazione: quelli cui abbiamo assistito sono solo i primi passi di un piano più generale, che prevede anche l’introduzione di nuovi sensi unici». Questo è quanto mi è stato garantito dal Dr. Lucio De Pascale, che dal 18 giugno 2018 guida la Polizia Locale.

Stante un quadro urbano – anzi poco urbano – noto a tutti, tempo fa, il 15 giugno 2018, (http://www.solofraoggi.it/Views/pgnViewArt.aspx?art=S01_ARTCL_11771), avevo indicato alcune cose che si potevano (e dovevano!) fare in città, come una rigorosa disciplina del traffico e del decoro urbano. Tutti interventi a costo zero che necessitavano solo di solerzia e buona volontà nell’applicazione della legge.  

Nessuno ignora che in città le macchine vengono parcheggiate dappertutto; che parcheggiatori seriali ad minchiam bloccano sistematicamente strade e luoghi ben noti (!); che i cani vengono “accompagnati” a defecare ovunque da padroni che dicono di “amare” gli animali; che gli interventi sulle strade per sistemare servizi, vengono spesso riparati a caso e approssimativamente; che a quasi 40 anni dal terremoto, la città presenta ancora innumerevoli  e ingiustificabili buchi neri; che tutto degrada, nell’indifferenza più assoluta.

In pochi mesi, però, non si fanno miracoli e si fa quel che si può.

Il Comandante della P.L. è persona preparata, capace, umile, disponibile e pieno di buona volontà.

La buona volontà, quindi, non manca, …ma da sola non può bastare: occorre la collaborazione di tutti.

Per migliorare la vivibilità urbana, non basta dire che, nonostante il poco personale a disposizione, c’è stato un incremento degli introiti del parcheggio e/o delle multe. E, da soli, non bastano nemmeno alcuni appariscenti interventi sulla segnaletica verticale, come la sacrosanta infissione di paletti “pedonali” lungo i marciapiedi di via Abate Giannattasio e di via Della Fortuna, o di alcuni delineatori di margine lungo via Lavinaio e via Condotto, che, a dire la verità, saranno anche a norma, ma sono bruttissimi e, a parte il lodevole intento, non contribuiscono nemmeno a migliorare il decoro urbano!

Ora, a parte qualche “svizzero, qualche austriaco e/o qualche tedesco”, a Solofra, abbiamo la pessima abitudine di parcheggiare male, anzi malissimo, spesso fuori dagli stalli di sosta, in doppia fila, sui marciapiedi, davanti alle porte dei negozi, o addirittura in modo da impedire il doppio transito della circolazione stradale: quest’ultimo evento, si verifica  “per fortuna” solo in via Michele Napoli, a Sant’Andrea (dalla curva dell’ex asilo fino a «‘ncopp’ O’ Sant’», via Fontanelle-vicolo palazzo), ed a sant’Agata (davanti alla chiesa, a sx fin giù, fino alla parafarmacia, e, a dx, fino all’Ufficio Postale), ma tanto basta a creare fastidi enormi, soprattutto ai mezzi pubblici e agli allogeni avventori, che, trovandosi di fronte ad impensabili soste selvagge in budelli di strade, non sapendo che pesci prendere, bloccano definitivamente il transito,  …non riuscendo ad andare né avanti, né indietro!

Quelli che amano i cani, invece, non amano la Città, e li portano a defecare ovunque.

Quelli che amano la città, non amano il decoro urbano, perché, a parte la futuristica installazione di un nuovo arredo urbano in via San Giacomo, del 2016 (pare nemmeno tanto gradito dagli abitanti del posto!), non ci sono stati, in questi anni, altri interventi di rilievo sul decoro urbano (neanche qualche nuova panchina in centro!), e nemmeno interventi di manutenzione ordinaria: neanche quelli affidati in appalto!

Ma allora siamo senza speranza? No, la speranza c’è sempre e non muore mai, …ma tutti, nel nostro piccolo, dobbiamo contribuire ad alimentarla, correggendo i nostri difetti e avere più cura della cosa pubblica, perché la cosa pubblica è di tutti ed è più preziosa di ogni singolo privato bene materiale, sia esso un’automobile parcheggiata male, un cane fatto defecare senza raccoglierne i frutti o una casa sgarrupata e/o abbandonata che deturpa la città.

La speranza è che ci sia consapevolezza di ciò, …e anche una sana, quotidiana ed educativa tolleranza zero!

mariomartucci

 

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