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Cartiera si, cartiera no!

Quale industria per Sinistra italiana e Montoro Bene Comune?

Non voglio alimentare polemiche con gli esponenti di «Sinistra Italiana» e di «Montoro Bene Comune» (di cui, sinceramente, finora, ignoravo l’esistenza), perché, ci sono eroi (ed è anche loro diritto!), che sono contrari a qualsiasi industria …cartaria (a prescindere, direbbe Totò!), anche se da sempre la sinistra si batte per la necessità di creare lavoro. Verrebbe da dire: dove e quale tipo di lavoro, di grazia?

Ora, aldilà delle rispettabilissime opinioni di ognuno, credo che, nella replica, i nostri eroi, abbiano “parlato un po' come al bar”, …senza conoscere atti e documenti, che sono anche pubblicati sul sito della Regione. Non credo ignorino che la Cartiera non venga realizzata in zona agricola, ma in zona per attività industriali “non compatibili con le zone residenziali!”.  Più precisamente, in Zona Classe D.1.2 del PIP Chiusa-Torchiati: Zona di nuova urbanizzazione per attività industriali non compatibili con le zone residenziali, in cui sono ammesse attività industriali anche inquinanti. Il progetto delle aree PIP è stato approvato nel 2004 (CC n° 39 del 15.11.2004), nell’ambito del Distretto Industriale di Solofra: 1° lotto € 2.904.673,00 (GM n° 91/2005); 2° lotto € 795.327,00 (GM n° 96/2006); 3° lotto € 4.397.869,85 (GM n° 53/2014).

Nonostante, dal 2006, vi siano stati vari bandi pubblici per assegnare i lotti, …per contare le industrie che effettivamente si sono insediate nel PIP Chiusa-Torchiati, bastano, ed abbondano, le dita di una sola mano!  A seguito delle rinunce degli assegnatari, lo stesso PIP Chiusa-Torchiati, finanziato con una montagna di soldi pubblici, rischiava di trasformarsi nella più classica delle cattedrali nel deserto, se non ci fosse stata la provvidenziale e geniale intuizione di trasformare i tanti piccoli lotti del III° lotto stralcio, in due macro lotti (lotto “A” di mq 44.718 e lotto “B” di mq 36.150), per attrarre grandi investimenti.  E così è stato: il tutto, senza mutare di una virgola la destinazione delle aree e gli obblighi degli assegnatari.

I dati ufficiali del Mise parlano di un “Investimento Industriale” di € 45 mln per incrementi produttivi e di 1,5 mln per varie ottimizzazioni, di “Agevolazioni Concesse” per € 34,8 mln (14,0 mln a fondo perduto e 20,8 mln di finanziamenti agevolati) e di “Occupazione Salvaguardata/Aggiuntiva” per n°90 occupati.

La cartiera ha presentato tutta la documentazione necessaria per ottenere la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e l’AIA: procedure ambientali “partecipate”, pubblicate anche nell’Albo Pretorio del Comune di Montoro, in cui chiunque (cittadini, associazioni, partiti, movimenti, etc) era legittimato a presentare osservazioni, ma nessuno (e dico nessuno: nemmeno Sinistra Italiana e Montoro Bene Comune!!!), ha partecipato alle istituzionali sedute pubbliche e/o ha presentato osservazioni in merito.

Nella massima trasparenza, tutti i connessi atti aziendali (piante, ciclo produttivo, impianti energetici, impianti di smaltimento acque di prima pioggia, pozzi di approvvigionamento idrico e analisi, impianto di depurazione, di abbattimento polveri, etc), sono disponibili on line sul sito http://viavas.regione.campania.it/opencms/opencms/VIAVAS/VIA_files_new/Progetti/prg_7951_prot_2016.726116_del_08-11-2016.via  .

Dati reali pubblici e, fino a prova contraria, incontrovertibili: quindi, …quali sarebbero le inesattezze?

Si dice, senza alcuna prova, che il prelievo di 1424 mc/giorno (gli stessi prelevati a regime dall’ex Albatros, senza che, allora, nessuno protestasse per l’equilibrio della falda!), incida in maniera significativa su un equilibrio idrogeologico già precario. Può anche darsi, ma bisogna provarlo con misurazioni ed analisi specifiche, altrimenti trattasi solo di rispettabilissime opinioni non suffragate da fatti.

Quanto al consumo di suolo, l’articolo indica i dati più che dettagliatamente (sup. coperta mq 25.915,46; vol. mc 146.964,55; sup. tot. mq 80.830,00), e, allo scopo di dare l’idea del contesto, la foto di copertina della Cartiera, è stata scattata proprio dal Santuario dell’Incoronata!

Ma si sa, Montoro si avvia al voto per le amministrative e legittimi tentativi di visibilità, …ci stanno pure!

Ci sta tutto, …ma l’accusa di agiografia, proprio non la reggo!

La vita eterna non mi affascina, non ho velleità politiche (a Montoro sono più che sconosciuto!), non ho nessuna propensione ad esaltare la vita dei Santi o di chicchessia, o a creare falsi miti: scrivo quello che penso, in maniera anche ironica, su un giornale aperto a tutti (come si può ben constatare!), basandomi su atti e fatti reali, pronto a rivedere le opinioni ove vengano smentite da fatti, …non da chiacchiere!

La proposta di implementare un investimento come quello della cartiera nella zona industriale di Solofra, rimodulando opifici dismessi e/o non utilizzati per circa 80 mila mq, è la classica “chiacchera da bar”: «una cagata pazzesca!», …direbbe Fantozzi. Un’impresa quasi impossibile da realizzare, che avrebbe richiesto tempi biblici e costi enormi. Per costruire strutture idonee, si sarebbero dovute acquisire e demolire almeno 40/50 concerie limitrofe: è vero che parlare - anche senza cognizione di causa - è un diritto costituzionalmente garantito che non costa nulla, ma è anche altrettanto vero che prospettare soluzioni “sui generis(molto sui generis!), per investimenti reali, … non porta ad alcun risultato!

In conclusione, sarebbe interessante sapere: «all’insediamento di quali altre industrie e di quali altri settori, pensano, realisticamente, nella specie, i nostri eroi, per creare - nel PIP Chiusa-Torchiati -  tangibili e concrete occasioni di lavoro, e quali siano state, eventualmente, le azioni prodotte, finora, in tal senso»…

mariomartucci

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