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Bankitalia, sapere per decidere: le statistiche che servono a governare l’economia

A Napoli l'ultimo appuntamento del ciclo di “Incontri con la Banca d’Italia”

Che cosa accade se il Regno Unito decide di uscire dall’Unione europea? E cosa succede se Paesi trainanti come gli Usa adottano politiche protezionistiche? Come si può combattere la povertà e la disoccupazione? Come si può ridurre il divario economico tra territori e aree diverse?

Sono domande a cui sono chiamati a rispondere ogni giorno i decisori politici, a tutti i livelli. Disporre di dati, infatti, non basta se non si è in grado di confrontarli, compararli, commisurarli e integrarli. E’ per questo che lo strumento statistico svolge un ruolo fondamentale nell’analisi economica, prima ancora che nella stessa azione politica.

Il tema è stato a Napoli al centro dell’ultimo appuntamento di un percorso che la Banca d’Italia ha organizzato a partire dallo scorso  settembre “per colmare il gap di conoscenza – spiega il direttore Antonio Cinque – su ruolo e funzioni dell’Istituto presso il pubblico più vasto, con particolare riguardo al mondo della scuola e delle università, al sistema delle imprese, al mondo delle professioni, stabilendo una più forte connessione tra Banca d’Italia e territorio”.

Argomento ostico eeche i relatori – introdotti  da Paola Ansuini, responsabile della Comunicazione di Banca d’Italia - hanno tentato di affrontare con un linguaggio non sofisticato. “Sviluppare statistiche è indispensabile – dichiara Luigi Cannari, vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia – perché i numeri puntuali di cui si dispone in ogni campo sono in grado di dar conto di un fenomeno circoscritto o un singolo comportamento, ma non possono di per sé descrivere uno scenario”. “Anche se i comportamenti umani – ribatte Tullio Jappelli, ordinario di Economia politica all’Università di Napoli Federico II - non sono del tutto prevedibili, i modelli econometrici offrono informazioni importanti ai decisori, specie se applicati a contesti storicamente determinati, che non hanno subito l’effetto inaspettato di uno shock”.

Gli ambiti applicativi delle analisi statistiche sono molto articolati: si va dalle analisi di mercato alle analisi territoriali, dagli aggregati macroeconomici per la contabilità nazionale al controllo statistico della qualità, alla stessa statistica aziendale alla base della gestione economica delle imprese.

“Le statistiche, quindi, aiutano ad orientarci e rappresentano la base per prendere decisioni migliori nell’interesse della collettività”, spiegano i partecipanti all’incontro che hanno potuto esprimere il proprio orientamento in un sondaggio effettuato in presa diretta, grazie a una app scaricabile sul cellulare.

 
 
 
 

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