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Solofra: il comune nasconde sotto il tappeto debiti & sentenze!

Nel 2012, un “giovane” candidato sindaco con i calzoni corti, Michele Vignola, urlava dai palchi che il comune doveva essere una casa di vetro limpida e trasparente accessibile a tutti, aperta, addirittura h 24.  

Divenuto sindaco, l’ex giovane Michele Vignola, porta ancora i calzoni corti, ma gli si è accorciata anche la memoria: il comune si è trasformato in un mostro di opacità che tende a secretare tutto, costringendo i cittadini che chiedono copie di atti pubblici - che avrebbero dovuto essere pubblicati on line - a lunghe e strumentali attese (almeno30 giorni), con atteggiamenti anche “ostruzionistici” (scuse pretestuose!) diretti a scoraggiare i richiedenti, a fine ritardare il rilascio degli atti.

Gli atti sono ormai tutti digitalizzati: la trasmissione di una copia digitale via e mail o via Pec avviene in attimo e non costa nulla: c’è però l’atteggiamento ostruzionistico di chi crede di essere il padrone del Comune di Solofra e non vuole essere disturbato con richieste di accesso ad atti pubblici…

Persino a membri della Giunta Municipale (non a tutti per la verità, ma solo a quelli estranei al solito cerchio magico!), non è dato conoscere dell’esistenza di alcuni atti: ad esempio, la sentenza n°2128 dell’8 giugno 2018 delTribunale di Salerno Ia Sezione Civile, che ha condannato il Comune di Solofra ed il Comune di Mercato San Severino, in solido tra loro, al pagamento a favore del Co. Di. So. Spa, di un credito residuo di euro 2.291.301,24 (oltre interessi di mora ex art. 5 D. Lgs. 231/2002 e spese legali), per la gestione della depurazione industriale.

Debito che non è stato, tra l’altro, ancora ufficialmente riconosciuto (ex art. 194 comma 1 lett. a Tuel), derivante da sentenza immediatamente esecutiva, per il quale dal 01.09.2011 ad oggi (29.11.2018) sono maturati interessi moratori per € 1.215.783,27, che sommati alla sorta capitale di 2.291.301,24, fanno salire il credito del Co.Di.So. spa ad € 3.507.084,51.

La sentenza Co.Di.So. spa è stata notificata al Comune di Solofra nel mese di giugno 2018, ma nella delibera C.C. n° 23 del 25 luglio 2018 sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio E. F. 2018, non si è tenuto conto del debito di euro 2.291.301,24 (oltre interessi e spese legali). Anzi, nella delibera C.C. n° 23 del 25 luglio 2018, è stato addirittura accertato “il permanere degli equilibri di bilancio, dando atto (punto 2) che: «non sono stati segnalati debiti fuori bilancio di cui all’art. 194 del Testo Unico Enti Locali 18 agosto 2000 nr. 267».

La sentenza era nota a tutti i politici del cerchio magico, ai dirigenti ed al Segretario Comunale, già da giugno 2018 (persino al Revisore dei Conti?).

Per quale motivo quel debito non è stato riconosciuto per tempo e non è stato inserito nella delibera C.C. n° 23 del 25 luglio 2018 sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio del Comune di Solofra E. F. 2018?

Riconoscere quel debito avrebbe significato incappare nella morsa dell'art. 191 comma 5 del Tuel, che impone forti limitazioni agli Enti Locali che presentino un disavanzo di amministrazione o che indichino debiti fuori bilancio: è vietato assumere impegni e pagare spese per servizi non essenziali, etc…

Così, non solo non è stato riconosciuto un debito fuori bilancio di € 2.291.301,24, risultante dalla c.d. sentenza Codiso n°2128 del 2018, ma non sono stati riconosciuti nemmeno altri debiti scaturenti da sentenze precedenti. Ad esempio: Sentenza Tar Campania sezione Salerno n° 00613 del 23 marzo 2017 (non impugnata e passata in giudicato) che condanna il Comune a versare in favore della Meridionale Prefabbricati Srl, al risarcimento per l’esproprio del suolo sede del Centro Socio Sanitario di via Fratta, oltre all’indennità per l’occupazione illegittima fino al soddisfo. È stato anche nominato un commissario ad acta, per l’ottemperanza al giudicato: trattasi di debito quantificabile in circa 300 mila euro!

Riguardo al Co.Di.So. spa, si dice che il comune abbia in corso trattative con il liquidatore, Avv. Achille Benigni, per ottenere uno sconto sul dovuto. Ma per quale motivo il liquidatore del Co.Di.So. spa (società in concordato preventivo), soggetto deputato a garantire i creditori della stessa, dovrebbe rinunciare a parte di un credito scaturente da una causa vinta già in partenza?  … È stato disatteso un atto di transazione del 2 agosto 2011 con espresso riconoscimento a favore del Co.Di.So. spa (da parte dellaConvenzione tra i Comuni di Solofra e Mercato San Severino”), di un credito residuo di euro 2.291.301,24 da pagare entro il termine essenziale di gg 150 decorrenti dal 1° settembre 2011!

Vignola fa lo struzzo (N.B.: con due zeta!), mette la testa sotto la sabbia e cerca di “nascondere sotto il tappeto” sentenze esecutive che portano l’Ente sull’orlo del dissesto: è certo che i detti debiti non sono stati generati dalla sua gestione, ma è altrettanto certo che le sue vanitose azioni “occultatorie” aggravano e di molto il debito stesso, esponendo i membri della Giunta ed i dirigenti comunali alla responsabilità per danno erariale per non aver effettuato tempestivamente il riconoscimento dei debiti fuori bilancio: in pratica, la sentenza Co.Di.So. spa ci costa, solo di interessi, circa 16.200,00 euro al mese e determina un danno erariale mensile di pari importo, che qualcuno dovrà pur pagare!

Non si può nascondere la polvere sotto il tappeto in eterno.

Non si può rinviare la soluzione dei problemi all’infinito: se si è incapaci di affrontarli, occorre farsi da parte o il sistema crollerà addosso solo ai cittadini...

I politici, purtroppo, in un modo o nell’altro, se la cavano sempre!

mariomartucci

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