“Come gocce di rugiada”
di Carla Cavallaro
Nelle nostre valli la rugiada è di casa ed è prolifica per la vegetazione lussureggiante, che, alla luce del sole, diventa un tutt’uno con la vita.
Eh, sì! Proprio per dare onore alla vita, Carla ha raccolto poesie, racconti ed immagini, già, pubblicati, per integrarli con gli inediti.
Questi sono impregnati di saggezza e spontaneità, ma, soprattutto, d’amore, a tal punto da far vedere e parlare la natura, che ci ricorda i sentimenti ed i valori cristallini dell’uomo, tenendo, sempre, fisso lo sguardo sulla fonte della Vita. Ci si può stupire delle meraviglie di Dio, tanto da andare in estasi e cantare, nel silenzio, “un inno di lode e d’amore per ogni vita perfezione infinita … che dipinga nel cuore sereni pensieri per spargerli a ventaglio su questa stupenda terra ricolma di te che mi parli d’Amore o mio Signor”.
In quest’antologia, il lettore si può imbattere in variegati paesaggi (religiosi e non), incastonati tra il cielo e i monti, annusando, quindi, i profumi e la fragranza della natura, modellata dall’uomo a sua misura, nel ricordo dei nostri Padri che l’hanno calpestata e vissuta, prima di noi.
La poetessa Carla, in giovane età, iniziò a muovere i primi passi al concorso di poesia: “Premio Biennale Nazionale Città di Solofra”, tanto da fondare, poi, nella sua terra veneta, il Premio Nazionale Biennale di Poesia “Poetando insieme” di Recoaro Terme.
Solo la fede, ricevuta e coltivata, anche grazie alla guida dei suoi amati genitori, le ha fatto continuare a sperare, perché ha toccato con mano i cuori che l’hanno circondata, ma, soprattutto, l’amore del prossimo. Invero, anche sull’esempio dei propri familiari, in primis suo fratello sacerdote padre Fiorenzo Cavallaro degli Oblati di S. Giuseppe d’Asti, è riuscita a sintonizzarsi nel cuore dei Cuori e “nel silenzio I suoi versi si sono librati in voci orchestrali, fondendosi in un incanto infinito”.
Sulla stessa scia, possiamo affermare che la poetessa Carla, prima di darla alle stampe, ha masticato e rimasticato la sua Antologia, al fine di poter regalare ai lettori, nel silenzio del mistero della natura, la leggerezza dell’Amore che anela in ogni parte della terra, ma, soprattutto, nell’uomo.
Quindi, la sua poesia è come la madre che procrea, al fine di far gustare la vita, attraverso poesie, racconti ed immagini, che “accarezzano il cuore” in un costante anelito d’amore, inteso quale lievito di umanità e di pace, evitando che i “desideri d’amore e di pace” diventino, sempre più, ”petali essiccati che vagano nel vento incompresi dall’arido cuore di questa frenetica civiltà”.
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