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Provincia: Vignola ha straperso, …ma nun si vò sta!

Quando si perde, soprattutto quando si perde di brutto, pur avendo a proprio favore una maggioranza stratosferica, occorre avere il buon senso di tacere e non andare a destra a manca ad addebitare ad altri (che poi sono i suoi stessi sodali!) la responsabilità della sconfitta.

Un navigato giornalista di cose avellinesi, Franco Genzale, nella trasmissione «ATTENTI A QUEI 2», con Marco Staglianò, direttore di Orticalab”(www.orticalab.it), aveva pronosticato la vittoria di Vignola con l’80% dei voti ponderati: pronostico, poi, rettificato, nel corso della stessa puntata del 21 ottobre 2018, al 70%!

La sconfitta contro Biancardi è pesantissima: Foti nel 2014 aveva perso per “appena” 328 voti ponderati; Vignola, ha perso contro Biancardi, per 2610 voti sempre ponderati!

Dire che non è stato eletto perché non è stato votato dai membri del Pd, è come scoprire l’acqua calda.

È chiaro e lapalissiano che se lo avessero votato tutti quelli che, per appartenenza politica, avrebbero dovuto votarlo (quei cinque, sei o sette voti che mancano!), sarebbe stato eletto!

Più che lamentarsi delle correnti, Vignola ha preso la corrente!

Una scossa di 2610 watt che lo fa vaneggiare.

Dopo la scossa è andato in tilt: …ha perso il lume della ragione?

Si lamenta che il presidente uscente, Gambacorta, ha fatto, fino all’ultimo, campagna elettorale per Biancardi. E per chi doveva farla, …di grazia?

Forse Vignola dimentica che Egli nel 2017, sindaco uscente, ha fatto – giustamente – campagna elettorale per se stesso, per un nuovo mandato?

Quanto alla sua candidatura, dice che non aveva alcuna intenzione di candidarsi…

Ma, visto lo stato in cui versa il Pd ed il precedente di Paolo Foti, perché ha accettato, visto che c’erano altri candidati “unitari” come Lui?

Lo ha fatto per spirito di sacrificio verso il partito, i cui attuali rappresentanti, Egli, ha sempre disconosciuto, …o in ballo c’è una qualche contropartita politica?

Dice di non essere il candidato né di De Mita né di De Luca. Bene.

Festa, D’Agostino, Alaia, etc, non l’hanno votato, ma allora, Vignola, chi l’ha candidato?

Vuoi vedere che, anche questa volta, è stato candidato a sua insaputa?

Ha ragione Franco Genzale, a chiedersi, riferendosi a tutti i personaggetti che gravano intorno al Pd: «Ma questi che cavolo di mestiere fanno!».

Visti i risultati prodotti da questi personaggetti, se la politica è il loro mestiere, questi sono tutti dei falliti!

È necessario, però, includere nell’elenco dei personaggetti anche Vignola!

Una cosa è certa, ha straperso anche personalmente: le liste a supporto di Vignola hanno preso più voti del candidato presidente. È necessario accettare serenamente la sconfitta, è inutile sbraitare a destra a manca di mercanti. Il Pd avellinese è un partito di mercanti (di tessere e non!), e i mercanti sono tutti nel Pd e nell’area che lo ha fatto vice presidente dell’Asi di Avellino: allora i mercanti andavano bene. Oggi non più. Perché?  …Perché non lo hanno beneficiato con l’elezione a presidente della Provincia?

I suoi amici più cari (Luigi Guacci dove sei?) dovrebbero fermarlo e fargli fare un serio check up: ora, da sconfitto, si erge a paladino della coerenza, proponendosi per ricostruire un partito che ha dimostrato di non esistere (come ha sempre detto il suo maestro Ciriaco De Mita), lancia “minacce politiche” non solo verso i vincitori (Gambacorta e Biancardi), ma anche contro i territori che non lo hanno votato (Montoro, Ariano, Atripalda, etc). Straparla di appartenenza politica e dimentica che Egli stesso non riconosce l’attuale segreteria provinciale del suo partito, come non ha mai voluto riconoscere i circa 400 nuovi iscritti al Pd della sezione di Solofra. Anzi, la legittimità dell’attuale segreteria è stata addirittura impugnata davanti al Tribunale di Avellino dalla sua corrente (corrente politica, …questa volta!).

È ora di finirla con le lamentele, Solofra è una città operosa, i cui cittadini fanno del lavoro e dell’intrapresa la propria bibbia, non possiamo essere rappresentati da politici che, vedendosi mancare la terra sotto i piedi, diventano rancorosi e livorosi verso coloro che sono stati democraticamente eletti e verso i territori che li hanno legittimamente sostenuti.

Vignola smettila di lamentarti: danneggi Solofra!

Lavate in famiglia i vostri “panni sporchi”, Solofra ed i solofrani hanno un altro stile…

mariomartucci

 

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