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Tra i compiti dei giornali anche quello di chiedere le dimissioni dei governi

Caro direttore, Marco Travaglio continua a mantenere la sua posizione critica ma non totalmente ostile al governo in carica. Ecco quello che ha scritto domenica scorsa: «Distinguere è di per sé difficile. Ma diventa impossibile quando si parte da un pregiudizio. Se hai deciso chi ha sempre ragione e chi ha sempre torto, non puoi distinguere. E neppure comprendere chi cerca di farlo. Ieri abbiamo criticato Di Maio per l’assurda polemica con Draghi, che in realtà ce l’aveva con gli urlatori leghisti No euro e tendeva una mano alla parte più ragionevole del governo e dunque anche a lui. Ora ci divertiamo a leggere le reazioni: si va da “persino il Fatto scarica Di Maio”, a “Travaglio tira la volata a Di Battista”, a “i 5Stelle hanno fallito, lo scrive pure il Fatto”. L’idea che Di Maio abbia sbagliato e un giornale libero gliel’abbia fatto notare, come già sui condoni fiscale, edilizio (per Ischia) e ambientale, non sfiora nessuno. Eppure sono nove anni che facciamo così con tutti. Pronti a elogiare anche chi sbaglia di più, se fa cose giuste…» (Distinguere per capire, Il Fatto Quotidiano, 28/10/2018). Ed io continuo a non essere d’accordo. Perché Travaglio scrive che è impossibile distinguere quando si parte da un pregiudizio? Gli sembra un pregiudizio essere contrari a questo governo perché al suo interno c’è un partito filo-razzista come la Lega e c’è un ministro dell’interno che incita all’odio razziale? Nella vita certe volte bisogna scegliere. Non si può sempre dare un colpo al cerchio e uno alla botte perché ci sono scelte politiche che possono essere accettate o meno ma ce ne sono altre che sono inaccettabili per chi ha scelto di stare nel campo democratico. Travaglio pensa di cavarsela chiamando cazzaro Salvini e criticando le sue scelte peggiori così come pensa di cavarsela dicendo che Di Maio è un leader infantile e inadeguato. Ma queste forti prese di posizione richiederebbero comportamenti conseguenti che non possono non essere, in questo caso, la richiesta delle dimissioni di Salvini, Di Maio e di tutto il governo che guidano. Tra i compiti dei giornali rientrano anche la richiesta di dimissioni da parte di governi che essi ritengono palesemente inadeguati.
 
Cordiali saluti
 
Franco Pelella - Pagani
 

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