Caro direttore, nei giorni scorsi Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega hanno raggiunto un accordo politico sulle prossime elezioni (ma anche sulla difesa delle tv di Berlusconi) ma la Lega rimane al governo mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia rimangono all’opposizione. In questo modo si è rafforzato il paradosso sulla base del quale i partiti di destra sono alleati ma solo uno di essi è al governo mentre chi non è al governo si sente libero di attaccare l’altra componente governativa. Silvio Berlusconi oggi ha attaccato pesantemente i Cinque Stelle. Antonio Tajani e la Meloni lo fanno quasi tutti i giorni. Oramai lo sport preferito della destra italiana è quello di attaccare il M5S accusandolo di tutti i mali. E’ chiaro che gli esponenti della destra non hanno tutti i torti: i difetti e gli errori dei grillini oramai sono tanti che se ne sta perdendo il conto. Ma i Cinque Stelle sono al governo con la Lega, un partito che appartiene alla destra ma che in quanto forza di governo è corresponsabile anche dei difetti e degIi errori degli alleati; è assurdo essere alleati della Lega e contemporaneamente attaccare il governo di cui essa fa parte. Ma il problema di fondo è che se parliamo di difetti quelli di destra ne hanno alcuni molto gravi che fanno mettere in secondo piano quelli dei Cinque Stelle. Si sa che Berlusconi è un pregiudicato perché è stato condannato con sentenza passata in giudicato per evasione fiscale ma si sa anche che il motivo principale per il quale il Cavaliere fa politica è la difesa delle sue aziende. Allo stesso modo si sa che la Lega (ma anche Fratelli d’Italia) si caratterizzano per una concezione della politica razzista e discriminatoria. La destra italiana, quindi, non ha ragioni valide per sentirsi superiore ai Cinque Stelle; di questo gli italiani dovrebbero essere coscienti.