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Idee e riflessioni in movimento.

Sempre più corpo e sostanza assumono le iniziative socio culturali poste in campo nelle nostre arene comprensoriali, dalle svariate associazioni attive. Bisogna dare atto all’associazionismo in particolare quello giovanile di aver messo in campo e dato movimento alle proprie idee con una tale capacità organizzativa che negli anni addietro non era possibile immaginare. Le nostre nuove generazioni sono SPECIALISTI IN EVENTI, sia per l’alto profilo organizzativo, ma soprattutto per aver dato vita e portato ad alti livelli le proprie passioni, formando e diffondendo la propria arte in loco, fino a spingersi oltre i limitati confini di Solofra.

Solo in questa tornata estiva, che ormai volge quasi al termine, diversi i momenti, prova del fermento socio culturale della nostra gente.

Non togliendo nulla alla moltitudine di attività in campo associativo, voglio solo ricordare che alcune di queste, come quella teatrale ora vive con la presenza di ben due compagnie e non si svolge solo in ambiti locali, riscuote infatti, diverse attestazioni di merito. Ma un tempo avevamo il Cinema teatro! 

E che dire dell’iniziativa di successo della Pro Loco cittadina che si sta svolgendo proprio in queste ore, ormai alla terza edizione, che attira visitatori con le modaiole degustazioni dei nostri tempi.

Fino a qualche decennio fa, l’associazionismo solofrano trovava l’interesse in una ristretta cerchia di persone che per indole avevano nel proprio modo di interagire, una propensione allo stare insieme e nutrire il senso culturale o para politico. Ma il tessuto produttivo e i mezzi di allora non consentivano di attrarre la partecipazione di più soggetti, in particolare di coloro che erano impegnati con tutte le loro forze nella macchina della concia solofrana e quando si discuteva di annose ma problematiche di rilievo, i padroni della macchina conciaria a braccetto con la politica locale, storcevano il naso….

Oggi il ridimensionamento produttivo, se da un lato ha determinato una diminuzione del reddito disponibile, spingendo anche molte persone e giovani a migrare o a creare attività oltre la propria sede per garantirsi un reddito sufficiente, ha anche dato spunto a molti di dedicarsi e diversificare i propri interessi, socio, economico e culturali, non più diretti solo ed esclusivamente alla concia. Ha dato la possibilità di guardare oltre i propri confini dando nel contempo anche una maggiore libertà di espressione!

E se prima il fine settimana era dedicato al barbiere e al parrucchiere, alla messa domenicale e alla partita di calcio, ora si inizia a dare spazio a nuove visioni.

Un tempo le bellezze artistiche dell’amata Collegiata, oltre ad una moltitudine di scrigni d’arte presenti in loco, erano solo nel campo visivo di specialisti d’arte, ora iniziano ad essere oggetto d’interesse artistico anche tra persone meno specialistiche, e questo grazie all’attività degli uomini, in particolare di uomini religiosi, associazioni e benefattori che con il loro impegno credono nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico. Ognuno lo fa a suo modo e con i suoi mezzi, con impegno spesso silente e certosino, senza grandi prosopopee, semplicemente operando, per portare alla luce ciò che era nel dimenticatoio. Oggi abbiamo finanche una guida storico artistica della Città solofrana edita nel giugno 2018 dall’Associazione Gruppo di Lettura Solofra, che con illustrazioni curate e descrizioni semplici, spiega in modo chiaro e comprensibile, ciò che abbiamo dinanzi ai nostri occhi e che spesso non sappiamo guardiamo ed apprezzare.

Si inizia finalmente a vedere un soggetto interessato alla mera visita turistica dei nostri luoghi.

 Per la prima volta agli inizi dell’estate ho visto due turisti stranieri, probabilmente alloggiati presso l’unico Hotel di Solofra che aimè, scendevano a piedi per via Melito dopo aver visitato il cuore della Città. Essendo venuti in aereo, probabilmente non auto muniti, dovevano necessariamente usare i loro piedi, quale unico mezzo di trasporto…

Ieri sera 22 settembre in occasione dell’evento “Indivini”, un nutrito gruppo di persone ha potuto beneficiare di una guida turistica volontaria. Cosa vuol dire avere 60 persone iscritte e interessate a sorprendersi delle bellezze cittadine?

Tutti segnali dell’umano movimento. Non c’è un limite tra l’agire individuale e quello collettivo…

A queste tantissime attività, da più parti, che spesso non vengono neanche portate a conoscenza in modo efficiente ed organico, do una lettura personale.

È forte è la spinta propulsiva ad un cambiamento, non credo che nulla si muove nei nostri luoghi… Non tutto è perduto, non è produttivo il solito vittimismo populista e atteggiamento disfattista, ma neanche possiamo vivere d’illusioni o continue promesse! Tutti dovremo sforzarci anche nelle quotidiane difficoltà dei nostri tempi, di dare un umile nutrimento alle speranze collettive; che la città con le sue Istituzioni sia attenta a carpire questa diversa volontà di avere e vivere una città a tutto tondo e a misura di tanti, per ricreare pian piano le condizioni per uscire da questa crisi economica e sociale, individuale e collettiva.  E’ necessario dare corpo a quanto programmato da troppi anni!

Troppa progettualità e poco in campo!

Molta attenzione richiede il contesto, in cui far crescere le presenti e future leve.  Solo la salubrità dell’ambiente e il miglioramento o creazioni d’infrastrutture idonee, possono ora rispondere a queste tante sollecitazioni.

Michela Della Ragione

 

 

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